Kean e il post criptico con pizza, Vesuvio e vino. La spiegazione di Forgione
Angelo Forgione ha provato a dare una spiegazione al post di Moise Kean di qualche giorno fa che ha fatto subito il giro dei social.

Moise Kean della Fiorentina, qualche giorno fa, attraverso il suo profilo ufficiale di Instagram, ha pubblicato un post criptico con una foto di una pizza Margherita, un bicchiere di vino rosso ed il panorama di Napoli con il Vesuvio in bella mostra.
Il giornalista e scrittore Angelo Forgione, attraverso i suoi canali social, prova a dare una spiegazione a chi non ha capito il significato del post dell'attaccante della Fiorentina: "Raccolgo l'assist fornito da Moise Kean, attaccante della Fiorentina, con la pubblicazione di un'immagine di una pizza "margherita" con vista Vesuvio, per fare un po' di storia della pizza. "Il vino con la pizza è un'eresia", hanno scritto in tanti tra coloro che l'immagine l'hanno commentata. Sembra un'eresia, ma non lo è affatto".
"In realtà, prima che si aprisse la strada al connubio novecentesco “pizza e birra” (e addirittura "pizza e cola"), i napoletani accompagnavano la "margherita" e la "olio e pomodoro" (vero nome della "marinara" poi mutato per motivi ignoti negli anni '80) con un bicchiere di vino rosso, preferibilmente un brioso Gragnano frizzante, tra i pochi rossi che possono essere bevuti piacevolmente freddi. E infatti oggi l'Associazione Verace Pizza Napoletana fornisce le linee guida per l’abbinamento "pizza e vino", indicando proprio il Gragnano per la "margherita" (link nei commenti)".
"Basta vedere qualche film di Eduardo e Totò per notare che nelle pizzerie napoletane, alla metà del Novecento, figurava il vino rosso, non la birra, impostasi in Italia durante il boom economico degli anni Sessanta, quando le pizzerie iniziarono a spuntare in tutta la Penisola oltre Napoli, dove quelle con tavoli e sedie esistevano dal 1820. La birra, essendo meno costosa e più accessibile, divenne la bevanda più richiesta per concedersi una cena in economia, anche grazie a un regolamento nazionale che non consentiva alle pizzerie di somministrare alcolici ad alta gradazione alcolica (sopra l'8% vol.). Molti vini furono penalizzati, e ne beneficiò la più abbordabile birra... che però, di fatto, è meno indicata del vino perché gonfia e può persino risultare dannosa laddove sia la pizza che la birra non fossero prodotti correttamente, e allora i lieviti contenuti nella bevanda brassicola e l'anidride carbonica sommati ai carboidrati della pietanza potrebbero rallentare enormemente la digestione".
"Da qualche anno ho preso la piacevole abitudine di chiedere un calice freddo di Gragnano con la "margherita", ripiegando sulla birra quando il pizzajuolo non ha il vino dei Monti Lattari a disposizione: uno schiaffo alla storia della pizza napoletana. Di certo non ha alcun fondamento storico e neanche nutrizionale lo sdegno che ho riscontrato per il calice di vino accanto alla pizza nell'immagine postata da Kean. Quell'immagine non è stata prodotta dal calciatore ma è stata semplicemente tratta dal web. Scattata probabilmente da un napoletano, sicuramente amante dell'abbinamento pizza-vino, e chissà se conoscitore della storia della pizza napoletana, consapevole che un tempo si gustava con il Gragnano. Era il vino per antonomasia dei napoletani, popolare in tutto il suo territorio, compresa la città. Provate "margherita" con Gragnano freddo e frizzantino, e poi mi direte". Ha concluso Forgione.






![]() | 6 |
![]() | 6 |
![]() | 6 |
![]() | 6 |
![]() | 4 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 2 |
![]() | 2 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 0 |