Paoletti: "Ma che vuol dire problemi di mentalità? Strana coincidenza tra le parole di Conte e Gasperini"
Il giornalista ed addetto stampa del Napoli ha commentato l'attuale momento della squadra azzurra: "Possibile che nessuno spieghi perché i calciatori hanno problemi di mentalità?".

Napoli in crisi nel mese di febbraio, Antonio Conte ha sottolineato i problemi di mentalità da parte della squadra azzurra. Paolo Paoletti, giornalista, ne ha parlato nel suo lungo post su Facebook. "Mi sono rotto... possibile che nessuno spieghi perché i calciatori hanno problemi di mentalità? Perché 'improvvisamente' si scopra che questa benedetta mentalità non c'è o viene meno? Angelo Massimino storico presidente del Catania si trovò di fronte al dilemma dell'amalgama che Gennaro Rambone gli sciorinò per spiegare le prime sconfitte del suo Catania, stagione 1979/80. Massimino gli rispose: "manca amalgama alla squadra? Ditemi dove gioca che lo compro...".
Paoletti ha proseguito: "Conte, come accaduto a tutti gli allenatori del Napoli dell'era De Laurentiis, ha detto che il suo Napoli ha crepe di mentalità. Siamo alle solite. Cerchiamo quindi di capire. Cosa si intende per mentalità? E' il modo di concepire, intendere, sentire, giudicare le cose, capacità ritenuta propria di un individuo, di un gruppo sociale, o addirittura di un popolo. Tanto per cominciare, quindi, dobbiamo affermare che la mentalità cui ci si riferisce nel calcio è costrutto individuale e collettivo, che riguarda ogni singolo calciatore, il gruppo di tutti i giocatori, staff, strutture etc etc, ed anche l'ambiente in cui si è calati. A Napoli la mentalità del popolo napoletano o parte di esso!".
Poi ancora: "Cosa bisogna valutare per capire se si ha mentalità vincente?
1. l'atteggiamento;
2. come e cosa si pensa;
3. quanto si è coinvolti in ciò che si fa;
4. se si pensa sempre positivo;
5. se l'ambiente/contesto in cui si vive è confortevole/favorevole; 6. se ci si fissa obiettivi elevati;
7. la disponibilità all'impegno per perseguirli;
8. se si è propensi a non arrendersi mai".
Inoltre: "Chi può affermare che i giocatori del Napoli siano innanzitutto acquistati dopo aver monitorato queste caratteristiche? Poi una volta nel Napoli che siano seguiti perché restino ancorati alle cose da fare e soprattutto a quelle da non fare?".
"Quindi ecco quali sono le azioni da fare per avere una mentalità vincente...
1. Capire e cambiare cosa ci ostacola verso il pensiero positivo.
2. Restare fedeli a se stessi ma al momento giusto scegliere a cosa rinunciare per lasciare spazio al bene comune.
3. Essere comunque grati di essere dove si è.
4. Credere ciecamente in ciò che si fa.
5. Non perdere la fede nell'obiettivo che si persegue".
"Azioni che vanno allenate quotidianamente, in profondità, fino a farle diventare attitudine costante e automatica... Chi può giurare che tutti i giocatori del Napoli o chi tra essi, sono allenati a questa attitudine?".
"Come ci capita fin da bambini impariamo per imitazione ed emulazione: chi nel Napoli di De Laurentiis, da Ventura a Conte, ma soprattutto a cominciare da Presidente e tutto il club, può dire di essere d'esempio da imitare per mentalità vincente? ".
"Altro concetto centrale per Conte è l'eccellenza. Il cui significato etimologico è: qualità di chi o di ciò che eccelle. Ovvero: superare tutti gli altri, distinguersi dagli altri per eminenti qualità. Quali qualità? Qualità di sommo pregio, unicità, perfezione! Perché ECCELLERE significa essere superiori, distinguersi, raggiungere livelli qualitativi alti, unici. Anche l'eccellenza, infatti, non è un'azione, ma un'abitudine. Un modello a tendere. Con un obiettivo da raggiungere, un piano d'azione studiato, strutturato e definito e non come semplice desiderio astratto!".
"Rispetto all'eccellenza sono certo che Conte abbia e trasmetta l'idea precisa da perseguire. Una visione, innanzitutto, che declini progetto e programma di lavoro costantemente richiamati, per definire se possibile da perseguire, concretizzare, migliorare. A questo punto il quadro è chiaro e spiega le dichiarazioni dubitative rilasciate da Conte alla vigilia del Como: "Restare a Napoli? Vediamo se c'è la possibilità di migliorare, dobbiamo lavorare e crescere. Poi vediamo!" Le azioni tracciate da tempo da Conte per perseguire la crescita sono: stadio, centro sportivo, settore giovanile, sede, tutto quanto De Laurentis non ha mai fatto".
Inoltre: "Quelle per costruire una mentalità vincente sono invece condizioni ambientali, collettive e individuali:
1. Napoli è Città globale e deve partecipare per vincere ogni anno.
2. Per attrarre bisogna stare sempre lassù.
3. Non bisogna mai accontentarsi, non firmo per un obiettivo di ripiego.
4. I migliori non bisogna mai venderli.
5. Vincere dipende dalla qualità calciatori, dalla storia del club, dalla capacità di spesa".
Infine: "Sempre alla vigilia del Como, Antonio ha svelato: "la mia storia è quella di chi risolve le situazioni difficili, rigenerando e ricostruendo ambienti e squadre. Adesso vorrei cimentarmi in un top club che ha vinto sempre e deve continuare a vincere". Bene se questo è il desiderio prossimo di Conte certamente non ha niente a che vedere con il Napoli di De Laurentiis. Ed è apparentemente fortuita la circostanza per cui mentre Conte diceva/ripeteva le cose di cui sopra, Gasperini annunciasse la fine del rapporto con la Dea! Fate voi...", ha concluso Paoletti.
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