Paoletti è un ciclone: "Conte fregato, è pronto ad andarsene. Strategie ridicole, si punti su Montezemolo!"
Lunghissimo post di Paolo Paoletti che ha commentato l'attuale situazione del Napoli: "Antonio ha trovato un disastro che De Laurentiis è stato sempre bravo a mascherare".

Tempesta in casa Napoli dopo la sconfitta contro il Verona, la situazione è molto tesa. Paolo Paoletti, giornalista ed ex addetto stampa del Napoli, ne ha parlato in un lungo post su Facebook. "Dopo aver visto Lecce-Atalanta 0-4 (doppietta di Brescianini e Retegui) chiedo: chi è il cervellone che ha deciso di far saltare l'acquisto di Brescianini? Chiunque sia stato, scomparisse da Napoli e dal Napoli. Poi: se l'Atalanta, ben detta DEA, perde per infortunio Scamacca e dopo appena 48 ore ha acquistato Retegui che gioca la prima e fa doppietta... perché il Napoli - ancora con 4/5 giocatori da prendere e una decina da vendere - non dovrebbe essere da decimo posto?".
Paoletti prosegue: "In attesa di risposte sensate, sono veramente esterrefatto per le fesserie che ho dovuto ascoltare e leggere dopo Verona-Napoli. Disastro annunciato non solo da Conte ma dal 2-0 subìto a Castel di Sangro dal Girona, privo dei suoi 3 migliori giocatori, venduti. Conte ha detto tutto prima e dopo Verona. Chi non vuole ascoltare e, peggio, stravolgere il senso delle sue parole o è prezzolato (al soldo di De Laurentiis) o è un incapace. Diciamo subito ciò che va addebitato a Conte e sta già ampiamente pagando...".
"1. è venuto a Napoli perché non ha avuto altre proposte di livello;
2. ha accettato la responsabilità di Direttore Tecnico (che ADL ha felicemente ceduto) ma senza portafoglio, ovvero senza capacità di spesa;
3. ha creduto che i 130 mln per Osimhen fossero veramente dietro la porta, ovvero che Calenda avesse già tutto fatto con il Psg, come gli aveva detto ADL;
4. ritenuto che i limiti di spesa per gli acquisti, quelli per gli stipendi e la mancata partecipazione alle Coppe europee si potessero aggirare con il prestigio del suo curriculum;
5. ha creduto che il budget da 150/200 mln promesso da De Laurentiis esistesse a prescindere dagli incassi delle cessioni.
6. la lista dei tagli consegnata dopo Dimaro, venisse immediatamente messa in atto da Manna e ADL".
Paoletti aggiunge: "Ciò detto - errori che Conte ha capito subito di aver fatto, ma ormai troppo tardi - Antonio ha trovato un disastro (anno zero o quasi) che De Laurentiis è stato sempre bravo a mascherare, agendo sempre in prima persona per raccontare fantasie, mentendo sulle realtà nascoste, millantando la con la verve del testacciaro possibilità e volontà inesistenti (ricordate il volo in elicottero con Benitez per convincerlo ad accettare il Napoli facendogli credere che Castelvolturno fosse di proprietà albergo compreso... etc etc? ). Adesso che Conte ha capito tutto o quasi, è oppresso dalla delusione e dalla consapevolezza di esserci cascato dopo anni di gavetta, esperienze di alto livello, trionfi in Italia e all'estero. Tradito dalla sua voglia di tornare in pista".
"Possibile che uno come Conte debba sottolineare ai giornalisti che quando parla sa cosa dice quasi a dover giustificare le accuse fatte per non sentirsi in debito poi? Con le tante lacune elencate, Conte fa un distinguo: A) le vicende tecniche: acquisti, cessioni, gioco, atteggiamento in campo; B) cosa c'è da prima della 'parte tecnica e determina anche la gestione tecnica: mentalità, abitudine allo stress da alto livello, spessore e attrattività del club".
Poi ancora: "Quando Conte dice adesso possono acquistarne anche 3-4-5 di giocatori, conferma che vanno affrontate prima altre vere lacune, impossibili da risolvere in poco tempo e difficilmente allenabili. Condizioni in cui il Napoli versa da quando è arrivato De Laurentiis e che ruotano tutte intorno a De Laurentiis. Problemi che Ferlaino aveva risolto certamente con l'acquisto di Maradona, miglior giocatore del Mondo, ma soprattutto con l'ingaggio di Italo Allodi, miglior manager italiano".
"Ad oggi queste lacune possono essere affrontate solo con le dimissioni di De Laurentiis da presidente, affidando il ruolo ad un manager che conosce bene Napoli, stimato nel mondo dello sport, esperto e prestigioso. Un nome: Montezemolo! Un direttore generale di alto livello ed esperienza: Beppe Marotta".
"Un direttore amministrativo esperto di finanza sportiva per finanziare l'acquisto dello Stadio San Paolo, la progettazione del centro sportivo ai Camaldoli, una sede di rappresentanza a Piazza dei Martiri, la creazione di una Polisportiva che sostenga tutto lo sport cittadino e regionale agonistico di elitè e di base. Un contratto di 10 anni a Conte per impostare tutto il settore tecnico a cominciare dalle giovanili. Niente di nuovo ma esattamente come è nei migliori club europei e mondiali".
"Perché i giocatori non esitano quando sono chiamati da City, United, Arsenal, Liverpool, Real Madrid, Barcellona, Altetico Madrid (che si permette lo stralusso di pagare Simeone 34 milioni netti l'anno anche se non vince qualcosa ogni anno... ), Bayern Monaco, Borussia, Psg, River Plate, Boca Jr, Flamenco etc etc".
P"arigi con le Olimpiadi ha dimostrato cosa significa essere Capitale del Mondo. Lo è, al pari, Napoli... sia tale anche nel calcio. Invece dobbiamo sentire che:
1. giustamente Conte si sia vergognato di quanto accaduto a Verona;
2. dei giocatori nuovi da prendere (rispettando i limiti accettati dal tecnico) in rosa ci sia solo Buongiorno (ottimo prospetto ma ancora un prospetto);
3. dei 12 da vendere siano andati solo in 4 e quasi gratis (perché non li vuole nessuno);
4. di quelli rimasti, a Verona erano gli stessi pessimi dello scorso anno, Spinazzola a parte;
5. regni ancora il buio su Osimhen;
6. Manna è l'ennesimo signorsì di De Laurentiis;
7. i dirigenti (?) esautorati dall'arrivo di Conte ne parlino malissimo con il silenzioso bene placido di De Laurentiis (?);".
"Ditemi voi se Conte non ha mille volte ragione quando sbotta come fatto alla vigilia di Verona-Napoli e ribadisce che bisogna vergognarsi di un Napoli come quello che ne ha presi 3 nella città di Giulietta, non retrocessi per miracolo appena 3 mesi fa. L'ho già detto e ripeto: Conte era l'unico cui ci si potesse affidare per la credibilità ed il curriculum che esprime ma non è Mago Zurlì. E De Laurentiis si è piegato ad ingaggiarlo solo perché spinto dalla paura della piazza e dal no di Gasperini che ha fatto benissimo a non fidarsi. Quest'è. Per discorsi tecnici, rimando come già scritto a Juventus-Napoli del 22 settembre", ha concluso.
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