La previsione di Agostinelli: "Fiorentina-Napoli: ecco cosa accadrà"
Andrea Agostinelli parla del prossimo match degli azzurri in campionato: il Napoli scenderà in campo al 'Franchi' nella terza giornata di Serie A.

L'ex allenatore Andrea Agostinelli è stato ospite di Luca Cerchione, direttore di 1 Station Radio, ai microfoni della trasmissione '1 Football Club'. Diversi i temi toccati dall'opinionista, compresi il cammino dell'Italia di Gattuso ed il Napoli di Antonio Conte.
“Gattuso ha rilanciato le ambizioni dell'Italia? Fare tanti gol è importante, anche se ovviamente non bisogna subirne o, quantomeno, subirne di meno. In queste due partite la Nazionale è stata ottima, anche se gli equilibri non sono ancora perfetti: ci vuole tempo per lavorare. Credo che Gattuso lo abbia detto subito dopo la partita: sì, dobbiamo essere contenti per i 6 punti, ma prendere quattro gol con Israele è abbastanza negativo, soprattutto perché siamo stati maestri per cent’anni della fase difensiva. Prenderne quattro con Israele mi sembra esagerato. Sì è vista un po’ di confusione e mancanza di lucidità nella gestione di certi momenti, ma noto anche che non sappiamo più marcare in area di rigore e questo è un problema serio: prendiamo gol in qualsiasi modo. È lì che deve lavorare molto Gattuso, perché davanti, tutto sommato, con le due punte e i centrocampisti che si inseriscono, specie Politano, il gol lo troviamo sempre. Ma dietro serve una pezza".
"Fiorentina-Napoli? È una partita delicata, certo, ma se mi chiedi cosa potrà accadere, io vedo gli azzurri favoriti per la vittori. Ma bisogna anche dire che oggi il Napoli è ancora la favorita per lo Scudetto. Queste responsabilità te le devi prendere, e il Napoli deve essere all’altezza con o senza i titolari. E può farlo, perché Conte ha costruito una rosa importante: ha tutte le possibilità per far risultato ovunque. Poi ci sarà anche il momento difficile, capita a tutte le squadre: l’importante è che arrivi il più tardi possibile e che si reagisca bene”.
"Rasmus Hojlund sostituto di Romelu Lukaku? Mi convince tantissimo, nonostante non abbia le stesse caratteristiche: Lukaku è più una punta di riferimento, uno che fa giocare la squadra, mentre Hojlund è più rapido, ama attaccare la profondità e ha un’intensità pazzesca. È giovane, corre tanto e crea continuamente occasioni. Le differenze sono chiare: il danese lavora più sulla profondità, il belga era più bravo a far salire la squadra. Ma Hojlund è forte davvero, va sostenuto ed atteso. Non dimentichiamo che già tre anni fa fece cose straordinarie con l’Atalanta, che infatti lo cedette subito in Premier con una grande plusvalenza. Per me è un grande colpo, fidatevi".

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