Il Papu Gomez: "Due anni di squalifica per uno sciroppo. Chi si droga, fuori sei mesi"
L'ex attaccante argentino dell'Atalanta, Alejandro Gomez, ha parlato anche della vicenda relativa al doping nel corso della sua intervista.

Il Papu Gomez, ex calciatore dell'Atalanta, è pronto ormai per la sua nuova avventura in Italia, stavolta a Padova in Serie B. L'argentino ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di una intervista a De visitante: "Scaloni come persona era insopportabile, ma in senso positivo".
"Scaloni era sempre attivo, pieno di energia. Scherzava, si allenava, sempre a mille. Era molto amato nello spogliatoio. Quando arrivai all’Atalanta, mi trasferii nello stesso quartiere e vivevamo vicini. Ogni giorno eravamo insieme. Mi aiutò dal primo giorno in tutto: a comprare l’auto, a cercare casa. Gli devo davvero tempo e ho un bel ricordo", ha aggiunto l'argentino nel corso della sua intervista.
Il Papu non si è infine sottratto a una domanda sul doping: "I primi mesi furono durissimi perché non capivo perché stesse succedendo a me, proprio nel mio momento migliore. Ero al top dopo aver vinto un Mondiale. Ero arrabbiato, ma non faccio la vittima, la responsabilità è stata tutta mia. Il problema fu aver preso uno sciroppo per la tosse che non dovevo, ma ho scontato due anni di squalifica. Chi prende droghe o fuma uno spinello prende sei mesi. Io per uno sciroppo per mio figlio ho preso due anni".






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