Fontana: "Zielinski ha deluso, il Napoli ha in casa il sostituto perfetto"
Gaetano Fontana, ex calciatore del Napoli, è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio per parlare della squadra azzurra.

Gaetano Fontana, ex calciatore di Napoli e Fiorentina, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di 1 Station Radio, nel corso della trasmissione '1 Football Club', e ha parlato di alcuni argomenti che riguardano il Napoli: "La mancata convocazione di Politano con la Nazionale è indicativa per l’Europeo? Non saprei. Credo che il discorso Nazionale sia diverso da quello dei club. È ovvio che, quando ti giochi tanto, devi poter scegliere calciatori che stanno bene, sia fisicamente che psicologicamente. Poi, a partita finita tutti si scatenano nel dire ‘meglio questo o l’altro’, ma un c.t. deve scegliere prima. Politano è un elemento conosciuto in maniera capillare da Spalletti. Nel momento in cui dovesse ritornare alla verve di prima, dunque, non credo avrà problemi a vestire nuovamente l’azzurro"
Ha, poi, evidenziato: "Approvo la decisione di Calzona di seguire l'allenamento del Napoli con droni e video? Ormai, credo che siano elementi imprescindibili per un allenatore. Li utilizzo anch’io. Lavorare sulla singola partita è riduttivo per la crescita di una squadra. In ogni allenamento si devono trasmettere i principi di gioco, da una prospettiva ampia in modo da velocizzare l’apprendimento dei calciatori. Queste tecnologie semplificano e accelerano questi processi”.
"C’è qualcosa da cui ripartire per gli azzurri? Si, dagli errori. Non credo non ci sia nulla da cui ripartire, migliorare. I risultati sono arrivati perché si sono fatte delle scelte che possono essere opportune o inopportune, ma è naturale che sia necessario riflettere. Gli aspetti vanno migliorati a partire dall’organizzazione, per poi passare dall’allenatore e ai calciatori. L’errore non è sempre da campo. Anzi, è l’ultimo aspetto”.
"Una stagione programmata in maniera superficiale quella del Napoli? Dico sempre che la vittoria è figlia di tanti padri, la sconfitta sempre dell’allenatore. Quando vinci, tutti si sentono in grado di poter fare qualsiasi cosa. Il calcio è cambiato, ci sono tante figure professionali, con diverse mansioni, e che devono essere rispettati da tutti. SI potrebbe pensare di poter fare di tutto, ma i dirigenti hanno delle competenze precise. Il Napoli, dunque, credo debba riordinarsi sotto questo punto di vista. Quest’anno è stata fatta un po’ di confusione".
"Natan può essere il punto fermo del Napoli del futuro? I giocatori sono tutti forti a questi livelli. Ad un calciatore bisogna dare delle giuste considerazioni, ma tutto dipende dal progetto tecnico. Faccio un esempio: se prendo Maksimovic, che ha delle caratteristiche specifiche, ma lo porto a lavorare con Sarri, non è sbagliato il giocatore, ma la scelta di quel calciatore con quel tecnico. Non si può parlare di bidoni, sono tutti bravi ma devono essere inseriti in un contesto adeguato”.
"Qual è l’allenatore adatto al Napoli? Sono quei tecnici che portano dei principi di gioco. I giocatori, in questo momento, hanno bisogno di tornare a quei principi che hanno saputo applicare sino a pochi mesi fa. Gli azzurri hanno bisogno di lavorare, essere indottrinati ed allenati per quelle specifiche situazioni. Quando manca questo rapporto con il tecnico, si torna indietro. È come un muscolo: uno va in palestra e raggiunge una certa tonicità, ma se non si allena la perde”.
"Mi aspettavo una stagione così sottotono di Zielisnki? Anche in questo caso ci sono situazioni personali che vanno considerate e che condizionano le prestazioni. Zielinski, così come altri azzurri, ha vissuto alti e bassi, forse più bassi. Non è stato messo nelle condizioni di perseguire determinate filosofie di gioco. Con Piotr c’è anche un discorso contrattuale che sposta gli equilibri del rapporto con la società. Manca serenità. Il polacco sa di non essere parte di un progetto importante, lo si denota dall’esclusione dalla lista Uefa”.
"Traorè è il giocatore adatto a sostituire Zielinski? Al momento, è il sostituto perfetto e sembra essere il giocatore preferito dal tecnico. Questo accade perché Calzona sa che è, appunto, l’alternativa ideale per sostituire Zielinski. Se parliamo di 4-3-3, sono dei sistemi tattici che si presume siano uguali per tutti, ma le caratteristiche di gioco e la filosofia del tecnico determinano impostazioni e applicazioni diverse. Se Calzona ritiene che Traorè abbia le qualità per essere impiegato come mezzala e sotto punta, allora vorrà dire che avrà intravisto quelle capacità nel giocatore”.
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