Castrovilli: "La Lazio, l'ennesima sfiga e il Napoli favorito. Ho pensato di smettere"
"Il ricordo più bello è la standing ovation che ho ricevuto al primo anno contro la Juventus", ha spiegato il calciatore ad oggi senza contratto.

Gaetano Castrovilli è ancora in cerca di una squadra dopo l'ultima stagione non esaltante tra Lazio e Monza. Ai microfoni di Radio Sportiva, il calciatore ha raccontato l'esperienza in biancocelste: "Ho avuto l'opportunità alla Lazio, l'ho colta subito ma ho avuto l'ennesima sfiga. Stavo trovando il spazio e poi un fastidio mi ha fermato, quando sono tornato la squadra andava bene e quando si va bene è difficile cambiare. E' stata una bella esperienza".
Il centrocampista di 28 anni ha poi parlato di Monza e Fiorentina: "In Brianza è stata un'esperienza importante. Ho giocato e mi sono sentito il calciatore che ero prima, mi mancava stare bene. Mi dispiace per la squadra, tante volte il risultato non è venuto per sfortuna. La Fiorentina mi è rimasta nel cuore. Rimpianti? Un po' di rammarico c'è. Nel mio miglior momento mi sono fatto male, ma sono contento di aver lasciato qualcosa ai tifosi che ancora mi fermano per strada. Il ricordo più bello è la standing ovation che ho ricevuto al primo anno contro la Juventus".
Parlando del futuro, il calciatore di Canosa di Puglia ha tenuto aperta la porta per un suo possibile ritorno al Bari: "Io resto tifoso, anche mio nonno lo era e io sono calciatore grazie a lui. Per il mercato non mi precludo niente, tra Italia e estero". Diviso tra le previsioni sul campionato e quelle sulla nazionale, Castrovilli ha sottolinato il suo gradimento per Allegri: "Mi sarebbe piaciuto essere allenato da lui, tutti me ne parlano bene. La favorita è ancora il Napoli ma il Milan farà molto bene. La nazionale? Giudicare da fuori non è mai facile. La vittoria dell'Europeo era la chiusura di un ciclo. Nel mio percorso con un mental coach dopo gli infortuni ho capito che la paura di fallire ha un peso. Sono convinto però che abbiamo giocatori forti e penso che ci qualificheremo al Mondiale".
Sugli infortuni che hanno condizionato la carriera: "La mia mental coach mi ha aiutato molto. Il problemi degli infortuni è che ne ho avuto uno dietro l'altro. Mi sono buttato giù, dopo il secondo ho pensato di smettere. La nascita di mio figlio mi ha dato grande forza, devo ringraziarlo. Sono più forte come uomo. Posso dire che prendo sempre due esempi dal calcio, Modric e Vardy. Loro a 28 anni hanno iniziato a vincere, c'è sempre tempo".
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