Bove commuove tutti a Sanremo: "Ho visto il filo sottile che divide la vita dalla morte"
"Voglio esprimere la mia vicinanza a chi non ha sostegni per superare gli ostacoli", ha sottolineato il calciatore della Fiorentina.

Commozione al settantacinquesimo Festival di Sanremo quando sul palco dell'Ariston è salito Edoardo Bove. Un lungo applauso dei presenti per l’ingresso del calciatore della Fiorentina che Carlo Conti ha voluto con sé nella serata più importante, quella della finalissima.
Queste le sue parole riportate dal quotidiano La Nazione: “Sto vivendo questa esperienza con alti e bassi perché per me il calcio è una forma di espressione quindi senza di esso mi manca qualcosa. Credo che sia come per un cantante la sua voce. Può essere paragonato a una persona che perde un grande amore. Mi sento un po’ incompleto. Vuoto. So che ci vuole tempo e tanto coraggio. Ma mi sto facendo aiutare in un percorso che mi sta facendo soffrire e stare male, ma so che mi aiuterà per il futuro. Se posso, vorrei ringraziare tutti voi. Il vostro affetto mi è arrivato al di là dei colori delle bandiere, delle squadre”.
“Mi sono svegliato in ospedale senza ricordare nulla: solo vedendo le reazioni dei miei cari e poi quelle di tutti coloro che mi seguivano mi sono reso conto”, ha aggiunto. "Un percorso duro, ma questa paura è stata importante e mi ritengo molto fortunato per come sono andate le cose a me. In 13 minuti ero in ospedale, è andato tutto bene, sono stato fortunato: tutto è andato al posto giusto nel momento giusto. Ma mi sono arrivate molte testimonianze in questi giorni di chi ha perso i propri cari perché non c’è stata questa prontezza. Voglio sottolineare l’importanza del primo soccorso, perché per questo sono qui oggi. Voglio dire che più informazione c’è sul primo soccorso e meglio è. Ho capito quanto sia sottile la linea tra la vita e la morte”.
“La vicinanza che mi avete dato - ha continuato - mi ha aiutato ad affrontare questo episodio, purtroppo non tutti hanno la possibilità di avere un supporto nella vita nell’affrontare un ostacolo. Io che sono supportato ho difficoltà a superare questo momento quindi voglio esprimere la mia vicinanza a chi non ha sostegni per superare gli ostacoli”.
“Ogni bene possibile e immaginabile per te Edoardo”, dice Conti interpretando il pensiero di tutto il teatro. E poi un regalo che commuove tutta Firenze: la maglia viola, ovviamente col numero 4. Quella del giocatore “ed è anche il numero dei Festival che ho presentato”, commenta Conti sorridendo. Poi il ritorno alla gara con Bove anche nei panni di conduttore per la presentazione di Elodie, la numero 20 in gara.
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