Il PSV di Peter Bosz: coraggioso e intenso. Il Napoli può vincere così
Alla scoperta del PSV di Peter Bosz, gli avversari del Napoli in Champions League sono una squadra da temere. Analizziamo gli olandesi.

Il Napoli in terra d’Olanda per la delicata sfida contro il Psv Eindhoven, club che rappresenta una delle “big three” del calcio olandese insieme ad Ajax e Feyenoord. Il Philips Sport Vereniging Eindhoven, cioè Associazione Sportiva Philips di Eindhoven, fu fondato nel lontano 2013 in occasione del centenario dell’indipendenza dei Paesi Bassi dai dipendenti della Philips, storica azienda olandese di elettronica. Nata inizialmente come polisportiva per i lavoratori dell’azienda con l’obiettivo di promuovere lo sport ed il benessere tra gli operai, nel tempo la sezione calcistica divenne la più importante e prese il nome che conosciamo oggi. Il legame con la Philips è rimasto fortissimo, tant’è che lo stadio si chiama Philips Stadion e il logo del club conserva ancora riferimenti alla compagnia come il globo e le onde che richiamano l’elettricità e la radio. Oggi è una delle protagoniste della Champion League, e seppur figuri soltanto ventisettesimo dopo due gare con una sconfitta e un pareggio rappresenta un avversario di valore importante.
Alla scoperta del PSV di Bosz
Ex centrocampista con tanta esperienza in giro per l’Europa, Peter Bosz, prima del PSV ha allenato squadre come Lione, Bayer Leverkusen, Borussia Dortmund e Ajax. Ad Eindhoven è arrivato nell’estate 2023, un matrimonio vincente visti i risultati ottenuti dalla squadra, che nella passata stagione ha vinto l’Eredivisie e che tanto bene sta figurando in campionato anche in questo principio di stagione, secondo attualmente a 3 punti dalla capolista Feyenoord. Con un passato anche da direttore sportivo, a contraddistinguere l’allenatore è il gioco offensivo e dinamico, tanto che in Olanda si parla di “Boszball” e lui stesso più volte ha definito la sua filosofia calcistica come improntata ad un calcio offensivo che faccia divertire la gente. E in Olanda, con il PSV, Bosz ha trovato il terreno ideale per sviluppare al meglio la sua filosofia di gioco, basata su un calcio in avanti, offensivo, che abbini qualità nel possesso ma anche verticalità, con pochi riferimenti offensivi e tanto movimento. Oltre al gioco dal basso infatti, la squadra alterna anche transizioni veloci in modo da poter sfruttare lo spazio. A caratterizzare i Campioni d’Olanda in fase di non possesso è invece il pressing, con l’obiettivo di recuperare il pallone in posizioni avanzate del campo e di conseguenza una linea difensiva alta. Vediamo in dettaglio stile di gioco, predisposizione tattica e sistema di gioco.
Lo stile di gioco
La squadra di Bosz è una squadra a cui piace giocare con costruzione dal basso soprattutto se lasciati giocare facendo leva sul gioco di fascia. In fase d’impostazione difensiva è spesso Schouten che si abbassa da tener d’occhio, giocatore seguito in passato anche dal Napoli, al quale sarà verosimilmente affidato il compito di francobollare De Bruyne. Si tratta di un elemento tatticamente fondamentale che fa da schermo davanti alla difesa ed è molto dinamico e aggressivo che combina abilità tecnica a intelligenza tattica. Nel gioco di Bosz che predilige le palle dirette nello spazio che superano le linee di reparto dell’avversario, può effettuare lanci pericolosi a servire direttamente trequartista o attaccante centrale. Dal centrocampo in su la squadra è costituita da giocatori molto dinamici che hanno come caratteristica tanta corsa, gamba e lunghe cavalcate e soprattutto i giocatori di fascia sono abili nel dribbling e tiro dalla distanza. Da tenere sotto osservazione è il centrocampista che detta i tempi di gioco, ossia Veerman, centrocampista centrale o mediano (regista basso) di piede destro, alto 1,85 m e 75 Kg. Giocatore dotato di una certa resistenza fisica e soprattutto abile con i piedi, che dispone di una buona tecnica nei passaggi e di un’ottima visione di gioco. Molto abile nei cross e nel controllo di palla, è dotato anche di buon tiro dalla distanza e soprattutto molto pericoloso da calcio piazzato. Gli olandesi, quando pressati in maniera da non riuscire a sviluppare l’azione come desiderato, cercano passaggi lunghi sulle fasce offensive laterali o la sponda dell’attaccante centrale cercando poi di smistare nuovamente sulle fasce per andare poi a finalizzare. Una squadra che predilige il 4-2-3-1 cercando di sfruttare al massimo gli uno contro uno dei suoi attaccanti laterali. I difensori centrali sono alti e forti nel gioco aereo ma lenti nell’affrontare gli uno contro uno e peccano di concentrazione difensiva leggendo male alcune situazioni di gioco. I terzini di difesa nei duelli aerei non sono forti e non temporeggiano sempre andando in difficoltà se puntati. Un altro aspetto negativo è la mancanza di reattività nel coprire la posizione sulle seconde palle soprattutto i centrocampisti che molto spesso non ripiegano nei tempi giusti subendo possibili transizioni rapide dall’avversario.
Punti di forza
Perisic è un giocatore di caratura internazionale con grande esperienza nel Bayer Monaco e Inter. Capace di offrire un buon contributo in zona gol e di ripiegare tempestivamente in difesa, unisce delle buone doti tecniche a una notevole prestanza atletica, di cui si serve per sfuggire in progressione ai difensori avversari. La sua versatilità gli consente di agire sia dietro le punte che sulle corsie esterne principalmente nel ruolo di ala sinistra. Ancora oggi nonostante l’età dimostra una certa velocità e abilità nel dribbling perché sa leggere bene le situazioni di gioco grazie anche alla sua esperienza ed è agile nell’inserirsi con i tempi giusti per farsi rispettare anche nel gioco aereo. Infine bisogna tener conto delle geometrie di Veerman a centrocampo per i tempi di gioco e delle doti tecniche dai calci piazzati.
Punti di debolezza
Non sempre gli attaccanti laterali riescono a rientrare per dare supporto al centrocampo e aiutare la fase difensiva, inoltre c’è una linea difensiva non sempre perfetta nelle marcature e nelle posizioni durante il giro palla. Molto spesso i difensori hanno amnesie di concentrazione che li portano a effettuare sbavature o letture sbagliate letali se sfruttate dall’avversario.
Possibile piano tattico e come batterli
In un contesto generale caratterizzato da un Psv propositivo, con linea alta, pressing immediato e costruzione dal basso, e da un Napoli squadra con cifra tecnica superiore, l’obiettivo primario della squadra di Conte dovrebbe essere quello di controllare i ritmi della gara e colpire alle spalle della pressione olandese. Il Psv infatti vive di ritmo e pressione per cui il Napoli dovrà alternare fasi di possesso paziente, con Gilmour che rallenta, e improvvise accelerazioni in verticale. Per nessun motivo gli azzurri dovranno accettare la “corsa”, ma dovranno cercare di imporre i propri tempi di gioco. In buona sostanza il Napoli dovrà essere paziente, verticale e cinico, lasciando in alcuni frangenti anche il possesso al Psv gestendo i tempi del pressing e isolando Veerman e Saibari per colpire in transizione.

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