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Milite: "Giuntoli capro espiatorio e il flop assoluto. Visto cosa succede a chi lascia male Napoli?"

"Giuntoli alla Juve ha fatto male nei suoi unici due anni? Difficile dire diversamente. Ma è sul serio sua esclusiva colpa?", si è chiesto il direttore di Young.


Luca CirilloLuca CirilloGiornalista

30/05/2025 21:12 - Campionato
Milite: Giuntoli capro espiatorio e il flop assoluto. Visto cosa succede a chi lascia male Napoli?

Germano Milite, giornalista e direttore di Young, ha commentato la notizia del possibile addio di Cristiano Giuntoli, ex direttore sportivo del Napoli, alla Juventus. Questo il post dal titolo "Giuntoli, ovvero il perfetto esempio di capro espiatorio": "E, potremmo aggiungere, di "capitan senno di poi".


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"Cristiano Giuntoli - ha spiegato - che sicuramente per molti di noi ha meritato ciò che sta patendo, è diventato il caso scuola perfetto per indicare il significato esatto del termine "capro espiatorio". Ha commesso degli errori, alcuni anche gravi, ma di colpo è diventato il polarizzazione delle frustrazioni juventine, incluse quelle che hanno visto il "figliol prodigo" restare dai rivali meridionali, con la stampa che addirittura sosteneva stesse già lavorando al mercato della vecchia signora (sic!)". 


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"Esempio tipico d'isteria e, appunto - continua Milite - senno di poi che diventa un modo per dimenticare il prima celebrativo praticamente unanime. Io avevo avvertito i tifosi bianconeri, tutti intenti nei soliti sfottò: "Vi abbiamo soffiato il ds gne gne gne" e nella consueta autoesaltazione. Sì, bene, bravi. Ma vi scrissi chiaro e tondo che con il sior Giuntoli dovevate fare due cose:

1. Avere pazienza (non poca)

2. Considerare che a Napoli aveva fatto benissimo dopo 8 (dico otto) anni e, soprattutto, grazie al duo di scount che non lo ha seguito a Torino (Micheli e Mantovani). 

A Giuntoli servivano quindi tempo ed il giusto affiancamento, come è accaduto a Napoli ed in buona parte anche a Carpi. Del resto non serve un genio per capire che non basta prendere una pedina, ovviamente, per replicare lo scacco matto della squadra vincente. Giuntoli non era un fenomeno assoluto prima e non è un pippa totale adesso. Semplicemente, è arrivato in una Juve un po' nel caos, dopo il tornado plusvalenze e con la solita pressione del "dobbiamo rivincere tutto e subito", che tanti danni ha fatto, fa e farà. Ha commesso strafalcioni come Kelly che ha sostituito lo svincolato (senza motivo) Danilo, Szczęsny pure svincolato con tanto di buona uscita, i prestiti secchi onerosi come quello di Muani e Renato Veiga. L'acquisto super oneroso di Luiz e la svendita di Huijsen. Però, amici e amiche: che Bremer si infortunasse per tutta la stagione ad inizio anno non poteva certo prevederlo. Lo cito perché quell'episodio penso sia stato importante per il posizionamento finale della Juventus". 

"Che il giovane e talentuoso Motta (vi ricordo accolto da TUTTI con entusiasmo) toppasse così tanto da durare mezza stagione neppure, che Di Gregorio (miglior portiere serie A l'anno prima) facesso una stagione un po' anonima idem. Per non parlare del flop del flop: Koopmeiners. Vi sfido a dirmi che sapevate che disastro totale avrebbe combinato l'ex Atalanta a Torino. Che forse non valesse 60 milioni lo avevamo capito un po' tutti, ma che facesse un campionato da 3 in pagella era francamente imponderabile", ha spiegato il giornalista.

"E chiudiamo con l'altra accusa feroce: vendere Kean alla Fiorentina. Anche qui, un po' di onestà intellettuale non guasterebbe: quanti tifosi e dirigenti bianconeri, un anno fa, avrebbero potuto immaginare l'esplosione dell'attaccante a Firenze? Ve lo dico io: NESSUNO! In ultimo, su Vlahovic: che cosa doveva fare, di preciso, il ds? Non lo ha preso lui a quella cifra monstre, non gli ha fatto lui un contratto monstre lato compenso, non lo ha certo gestito lui in campo. Chiudendo: Giuntoli alla Juve ha fatto male nei suoi unici due anni? Difficile dire diversamente. Ma è sul serio sua esclusiva colpa? Chi lo ha lasciato solo al comando senza che lo fosse mai stato prima, ha fatto la scelta giusta? E così via. Comunque, come vedete, chi lascia male Napoli la rifiuta con arroganza (vedi Motta), 9 volte su 10 non finisce bene", ha concluso Milite.


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Luca CirilloLuca Cirillo
Giornalista dal 2010, ha lavorato per Il Roma. Da vicedirettore ed inviato di giornali online, ha seguito il Napoli in giro per l'Europa. È autore e conduttore di programmi su Radio Amore e collabora con alcune riviste.

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