Il Pisa di Gilardino, poca qualità tra i toscani. Ma attenti a sottovalutarli
Analizziamo il Pisa di Alberto Gilardino, la squadra toscana affronterà il Napoli nella quarta giornata del campionato di Serie A 2025-2026.

Il Pisa che arriva al Maradona dopo 34 anni si assenza, ha salutato Filippo Inzaghi che ha condotto i toscani in Serie A con un secondo posto nella serie cadetta lo scorso anno. Al suo posto Alberto Gilardino, che ha firmato un contratto di due anni con opzione per il terzo, torna in Serie A dopo l’esperienza alla corte del Grifone, culminata nel suo secondo anno di A con un ingiusto esonero a vantaggio dell’ottimo Vieira. Quella in corso è l’ottava apparizione del Pisa in Serie A. Le stagioni in Serie A, infatti, sono state la 1921-1922, la 1968-1969, la 1982-1983, la 1985-1986, la 1987-1988, la 1989-1990 ed infine la 1990-1991. La curiosità riguarda l’ultima partita in Serie A disputata dal Pisa, che avvenne tra le mura amiche contro la Roma di Bianchi, che si impose per 1-0 grazie alla rete di Muzzi al 72′. Lo storico fortino dei toscani è l’Arena Garibaldi, uno degli impianti più antichi d’Italia. Infatti, lo stadio ospita i nerazzurri dal 1919 ed è situato nel quartiere di Porta a Lucca.
L'analisi del Pisa di Gilardino
Gilardino dichiara che con Pisa condivide idee e obiettivi: valorizzazione del lavoro, dello spirito di sacrificio, consistente impegno difensivo. Il nuovo tecnico vuole costruire una squadra equilibrata, con un’identità chiara, sfruttando i punti forti della rosa. Preferisce una difesa a 3, ma non è uno schema “fisso” poiché l’adattamento alle caratteristiche dei giocatori è centrale. L’obiettivo dichiarato è restare in Serie A. Il suo modulo prediletto è il 3-4-2-1: l’ex giocatore punta molto sulla fase difensiva e con il Grifone aveva fatto registrare buoni numeri per quanto riguarda il reparto arretrato. Ma il Pisa non è la classica neopromossa che si difende e gioca in contropiede. I nerazzurri, infatti, possono contare su un pacchetto di giocatori offensivi niente male, a partire dalla stella Matteo Tramoni, assoluto trascinatore nella Serie B dello scorso anno con 13 gol e 3 assist in 26 presenze. Un altro punto di riferimento per i toscani è l’ex Spezia Mbala Nzola, tornato nel nostro calcio dopo l’esperienza al Lens.
Rosa, mercato e risorse
Per affrontare al meglio la prima stagione nella massima serie dopo 34 anni, i toscani si sono mossi così sul mercato. Oltre all’arrivo del già citato Nzola, i nerazzurri hanno accolto anche Simone Scuffet dal Cagliari, Mateus Lusuardi dal Frosinone, Juan Cuadrado dall’Atalanta, Daniel Denoon dallo Zurigo, Ebenezer Akinsanmiro dall’Inter, Michel Aebischer dal Bologna, Isak Vural dal Frosinone ed infine Henrik Meister dal Rennes. Senza dubbio dunque il Pisa ha operato bene sul mercato estivo, acquistando giocatori con esperienza, integrando le riserve, cercando profondità in ogni ruolo. Alcuni nomi chiave sono Adrian Semper come portiere titolare, il capitano Caracciolo in difesa; Canestrelli, Angori, Touré sugli esterni; a centrocampo Aebischer, Marin; nel reparto offensivo Henrik Meister si è messo in evidenza nella Eliteserien norvegese e lo scorso anno nel campionato cadetto. Tra le alternative, giocatori come Mbala Nzola e la vecchia conoscenza Raul Albiol portano esperienza. È stimato che il valore del gruppo (titolari + riserve) sia circa €83 milioni, con una prima linea che vale all’incirca €50 milioni e la panchina €33,8 milioni.

Risultati iniziali e prestazioni
La stagione è iniziata con la Coppa Italia, esordio positivo, e passaggio al primo turno grazie alla vittoria ai rigori contro il Cesena. In Serie A l’esordio è ottimo con il pareggio a Bergamo, seguito però subito da due sconfitte in casa contro Roma e Udinese. In particolare contro la Roma il Pisa ha giocato bene, ma la Roma ha mostrato la sua qualità e messo a nudo i toscani che fanno tanta fatica ancora in termini di concretezza quando affrontano squadre di alto livello.
Punti di forza
Non mancano comunque i punti di forza nella squadra di Gilardino. Eccoli:
Profondità della rosa
Il Pisa sembra avere copertura per quasi ogni ruolo, con soluzioni di riserva valide, cosa importante in un campionato lungo come la Serie A.
Freschezza fisica ed entusiasmo
Essere neopromossi dà spesso uno slancio: l’entusiasmo dei giocatori, della società e dei tifosi può essere un fattore. Gilardino punta su questo.
Equilibrio difensivo e disciplina tattica
Difesa a tre e attenzione alla fase difensiva, con motivazioni forti a mantenere la porta inviolata. Questo tipo di mentalità può aiutare il Pisa nei match “delicati”.
Esperienza in rosa grazie a giocatori maturi e di valore
L’acquisto di giocatori con bagaglio e con caratteristiche collaudate può far la differenza, soprattutto nei momenti difficili della stagione.

Criticità e rischi
Tuttavia, come è fisiologico per una neo-promossa, non mancano elementi di criticità e di rischio. Vediamoli:
Transizione di categoria
L’adattamento alla Serie A è spesso arduo: livello tecnico più alto, squadre più esperte. Il Pisa deve essere bravo a non subire la pressione e mantenere costanza.
Prestazioni contro top team
Le prime uscite hanno mostrato che il Pisa può tenere il passo in parte, ma quando la qualità avversaria è elevata emergono limiti nella concretezza offensiva e nella gestione del gioco.
Dipendenza da alcuni giocatori chiave
Se giocatori come Martial o der Meister oppure figure difensive come Caracciolo non fossero disponibili, l’impatto potrebbe essere forte. La profondità aiuta, ma le differenze di livello si vedono.
Pressione e gestione mentale
Dalla promozione “fino a restare in A” è un percorso che richiede equilibrio mentale, gestione degli infortuni, cali fisici e di forma.
Prospettive e scenari
Se i toscani riusciranno a stabilizzarsi con risultati utili in casa e qualche sorpresa fuori, possono puntare a una salvezza tranquilla. Inoltre se la rosa continuerà a dare il massimo nei momenti chiave (scontri diretti, trasferte difficili), c’è potenziale per superare le aspettative. Dall’altro lato, qualche mese complicato potrebbe portare problemi: la retrocessione è una possibilità concreta, se non si trovano continuità e punti soprattutto contro le squadre “medie-basse”.
Per vedere la nostra analisi sul Pisa clicca sul play sottostante:

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