Lazio, Sarri: "Pochi ricordi della Juve, si giocava a porte chiuse. Luoghi comuni sugli infortuni"
Maurizio Sarri ha raccontato la sua breve esperienza sulla panchina della Juventus dopo aver vinto l'Europa League in Inghilterra con il Chelsea.

L'allenatore della Lazio, Maurizio Sarri, ha parlato in conferenza stampa del match di campionato contro la Juventus. Squadra che peraltro ha allenato nella stagione 2019-2020, portata alla vittoria dello storico tricolore nell'anno della pandemia di Coronavirus.
In conferenza, il mister di Figline, ha evidenziato: "Mi aspetto una partita difficile, affrontiamo una squadra che tre giorni fa ha giocato alla pari col Real Madrid. Ci vorrà umiltà, dovremo essere consapevoli che ci saranno momenti di difficoltà che dovremo superare con grande sacrificio. Ho pochi ricordi alla Juventus, sono stato una sola stagione tra l'altro particolare perché da marzo si giocava a porte chiuse. Soddisfazione per aver vinto uno Scudetto con un gruppo a fine ciclo".
Sugli infortunati: "Tavares non si è fatto male in allenamento, non si è mai allenato dopo la partita di domenica. Ha avvertito mercoledì questo problema al polpaccio, non dovrebbe essere nulla di particolare speriamo di recuperarlo a breve. Pellegrini ha fatto solo una piccola partecipazione all'allenamento di ieri, Provstgaard è un'opzione in certi casi, domenica in un momento in cui arrivavano tanti palloni nella nostra area e Marusic mi ha chiesto il cambio ho scelto di mettere un giocatore di maggiore impatto fisico".
Avete fatto un punto sulle motivazioni di questi infortuni? "Si può fare un punto anche quotidiano, ma spesso si vive di luoghi comuni come gli infortuni legati alla preparazione. Nel 2025 nessuno sbaglia più la preparazione, ci sono duemila fattori che influenzano queste problematiche. Gigot ha fatto un allenamento con noi, Marusic ha avuto un problema a una cicatrice, Patric è reduce da un'operazione, Rovella ha una problematica che c'era già un paio d'anni fa, Vecino è la stessa storia dell'anno scorso, Lazzari da quando lo conosco ha sempre 2-3 problemi all'anno, Pellegrini ha un infortunio traumatico, Zaccagni viene da un'operazione, Isaksen ha avuto una malattia. Dele-Bashiru è colpa nostra, era tornato in pessime condizione dalla nazionale e lo abbiamo rischiato. Si parla solo di Cancellieri e Castellanos, con quest'ultimo che si sentiva benissimo e dava ottime sensazioni. Cancellieri aveva qualche valore fuori regola, però i risultati delle analisi fatte giovedì sono arrivate lunedì. I valori che avevamo erano preoccupanti anche per Isaksen, ogni infortunio poi ha la sua storia".
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