Ziliani tuona: "Il Napoli vince a Bergamo e cosa fa la Gazzetta? Manco fosse Tuttosport"
Paolo Ziliani, giornalista, ha parlato del Napoli tramite i suoi canali social criticando La Gazzetta dello Sport.

Il Napoli è riuscito a espugnare il Gewiss Stadium di Bergamo, contro un'Atalanta che in questo momento è tutt'altro che una favola. È una vera e propria realtà del calcio italiano, che si vuole affermare sempre di più come una squadra di vertice della Serie A.
Una vittoria importantissima per gli azzurri ai fini della lotta Scudetto ma Paolo Ziliani, giornalista sempre molto diretto nei suoi editoriali, ha criticato quello che ha scritto La Gazzetta dello Sport nella sua edizione odierna: "Il Napoli vince a Bergamo e ipoteca mezzo scudetto e che cosa fa la Gazzetta? Se ne esce con il titolo "DIAVOLO CHE JUVE"! Manco fosse Tuttosport", scrive Ziliani tramite i suoi canali social.
Ha, inoltre, evidenziato: "Chiunque mastichi calcio e lo segua con un minimo di attenzione - e non importa per quale squadra tifi -, dopo il sabato di Serie A consumatosi ieri di una cosa è certo: che la vittoria strappata dal Napoli in casa dell’Atalanta terza in classifica equivale, per dirla papale papale, a mezzo scudetto vinto. Un po’ perché l’Atalanta era stata nel girone d’andata la bestia nera del Napoli (il 3 novembre aveva vinto al Maradona 3-0), ma il Napoli si è subito vendicato andando a vincere con rabbia e autorevolezza a Bergamo; un po’ perché a cominciare da sabato con Napoli-Juventus la squadra di Conte disputerà in casa tutti i match clou rimanenti (il 2 marzo Napoli-Inter, il 9 marzo Napoli-Fiorentina, il 30 marzo Napoli-Milan) fatta eccezione per Lazio-Napoli in calendario il 16 febbraio; e un po’ perché, classifica alla mano, è ormai chiaro a tutti che a meno di un improbabile - alla luce del risultato di ieri - reinserimento dell’Atalanta, a contendere il titolo al Napoli è rimasta solo l’Inter".
"Che è una squadra forte, anzi fortissima e forse superiore anche al Napoli; ma che a differenza del Napoli dovrà far fronte a un carico di impegni spaventosamente più pesante: il percorso in Champions e - a differenza del Napoli che è stato eliminato - il percorso in Coppa Italia. L’Inter ha naturalmente tutto per puntare al bis dello scudetto 2024 che porta sul petto: ma non c’è dubbio che sulla carta le condizioni con cui il Napoli affronterà le 17 ultime partite del campionato siano migliori. Antonio Conte può pensare solo ed esclusivamente al campionato, Simone Inzaghi - com’è giusto che sia per un top club quale l’Inter è oggi - dovrà gestire invece e calibrare equilibri e forze tra campionato, Champions e Coppa Italia. Dopodiché a giugno-luglio ci sarà il Mondiale per club che l’Inter spera di affrontare avendo messo un po’ di selvaggina nel carniere. Staremo a vedere".
"Chiunque mastichi un po’ di calcio - dicevo - sa che ieri la partita importante giocata, la cosa importante successa è stata la vittoria del Napoli per 3-2 in casa dell’Atalanta. Anche un pareggio sarebbe stato per gli azzurri un risultato lusinghiero, considerato il valore dell’avversario; ma i 3 punti strappati in rimonta con i gol di Politano, McTominay e Lukaku equivalgono davvero a mezzo scudetto appuntato sul petto; e ad esserne consapevoli sono tutti, anche i tifosi dell’Inter che da Atalanta-Napoli avrebbero gradito veder scaturire qualsiasi altro risultato tranne che il 2".
"E insomma: il Napoli ha forse vinto ieri mezzo scudetto e che cosa ti combina la Gazzetta dello Sport, il giornale che un tempo era la bibbia dell’appassionato di calcio? Se ne esce con questo titolo: 'DIAVOLO CHE JUVE'".
"Un titolo sulla Juventus che in classifica è oggi a -13 dalla vetta e che dopo avere inanellato una collana di flop indecorosi ha battuto ieri il più indecente Milan che la storia ricordi, un’Armata Brancaleone che nel finale di match schierava in campo Jimenez e Jovic, Musah e Terracciano e fino a qualche minuto prima Abraham e Emerson Royal con Nereo Rocco e Cesare Maldini che si rivoltavano nella tomba".
"Il Napoli mette le mani sullo scudetto (clamorosamente e a sorpresa: dopotutto un anno fa era arrivato decimo, come Antonio Conte furbescamente ma legittimamente non si stanca di ricordare) e la Gazzetta se ne esce con un titolo di meraviglia e stupore per la Juventus che ha vinto l’ottava partita su 21 disputate sparando sulla Croce Rossa guidata da Ibra & Furlani. Rispetto per l’argomento (e per i lettori): zero".
"E insomma, complimenti vivissimi a Urbano Cairo che della Gazzetta è editore: non solo è riuscito, da presidente del Torino, a trasformare il Torino nell’agnello sacrificale della Juventus, ma da proprietario di RCS è riuscito nell’impresa di trasformare la Gazzetta in Tuttosport. Anzi no, in Hurrà Juve", conclude Ziliani.
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