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Migliori calciatori di sempre, il "Maggiore a cavallo": un fenomeno spesso dimenticato

Con 84 gol in 85 gare, è il miglior marcatore nella storia dell'Ungheria e fino al 2018 è stato il miglior marcatore europeo di sempre in una nazionale.


Luca CirilloLuca CirilloGiornalista

29/06/2025 15:19 - Altre notizie
Migliori calciatori di sempre, il Maggiore a cavallo: un fenomeno spesso dimenticato

Nelle varie discussioni sul calcio, quasi sempre si finisce per parlare dei migliori giocatori di sempre. C'è chi dice Diego Armando Maradona - a giusta ragione - chi invece esalta i brasiliani Pelè, Ronaldo, Ronaldinho ecc. ecc. e chi invece ritiene Messi il numero 1 assoluto di sempre.


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Maradona a parte (lasciateci essere un po' fazioso, ma forse no), è difficile avere la certezza di essere nel giusto quando si esprime una preferenza. Ed infatti non manca chi sostiene che il più grande della storia, per numeri e primati individuali, sia Cristiano Ronaldo, l'asso portoghese che ha legato la sua carriera soprattutto al Manchester United e al Real Madrid. Poi c'è chi dice Best, chi Di Stefano, chi Crujiff, Zidane e via discorrendo.


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Andando oltre i gusti personali, però, quasi sempre viene dimenticato un grande fenomeno, soprannominato il "Maggiore a cavallo". Stiamo parlando di Ferenc Puskás, nato a Budapest il primo aprile del 1927 e morto il 17 novembre 2006. Considerato il miglior calciatore ungherese della storia è stato tra i marcatori più prolifici di sempre: ha infatti vinto 16 classifiche per marcatori (4 volte Pichichi e 3 volte miglior cannoniere in Coppa Campioni) e segnato oltre 700 reti tra club e nazionale. Con 84 gol in 85 gare, è il miglior marcatore nella storia dell'Ungheria e fino al 2018 è stato il miglior marcatore europeo di sempre in una nazionale, record poi battuto da Cristiano Ronaldo.

Ha giocato con Honvéd e Real Madrid ed ha vinto da protagonista tre Coppe dei Campioni (1959, 1960 e 1966) e l'Intercontinentale 1960 con i Blancos. Con l'Ungheria, suo Paese d'origine, ha vinto la Coppa Internazionale 1948-1953, è stato campione olimpico nel 1952 e vice-campione del mondo nel 1954 in seguito al Miracolo di Berna. Venne soprannominato "Maggiore a cavallo" perché era ufficiale dell'esercito ungherese: il suo soprannome "Öcsi" (che significa "fratellino") si trasformò in "maggiore" quando raggiunse il grado militare, nonostante la bassa statura. Alfredo Di Stefano di lui disse: "Chi non l'ha visto giocare, non sa cosa si è perso".


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Luca CirilloLuca Cirillo
Giornalista dal 2010, ha lavorato per Il Roma. Da vicedirettore ed inviato di giornali online, ha seguito il Napoli in giro per l'Europa. È autore e conduttore di programmi su Radio Amore e collabora con alcune riviste.

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