Ma non dovevamo difendere la citta? Tutti sconfitti in campo e sugli spalti
Pesante sconfitta del Napoli contro il Milan. Ivan Scudieri ha analizzato i fatti del Maradona nella sua consueta analisi per AreaNapoli.it.

In una serata rivelatasi avara di sussulti, un Napoli distratto viene letteralmente travolto da un Milan che trova allo stadio Diego Armando Maradona la partita perfetta per rilanciarsi in campionato. Finisce 0-4 in campo, ma il pianto dei tanti bambini spaventati dai tafferugli sugli spalti, e la fuga anticipata di famiglie e gente che nulla aveva a che vedere con la protesta di una frangia della tifoseria, regala alla città di Napoli, una serata davvero amara e triste.
Ma non dovevamo difendere la citta? Tutti sconfitti in campo e sugli spalti.
Non saremo qui a sentenziare su chi abbia ragione o torto in questa vicenda. Siamo certi che come al solito ciascuna delle parti possa portare delle motivazioni ragionevoli e comprensibili. Condanniamo sempre e comunque ogni manifestazione di violenza fisica e verbale, ogni atteggiamento che leda la libertà altrui. Che ognuno si possa sentire libero di prendere una posizione, ma che ognuno debba obbligatoriamente accettare che qualcuno possa dissentire dal proprio pensiero. Non è con la violenza che si ottiene il rispetto, non è con con la prevaricazione che si può pensare di condizionare il giudizio altrui. Lo sciopero per definizione è un’astensione collettiva dal “lavoro”, quindi contestualizzando alle dinamiche sportive, un tifoso “professionista”, che volesse palesare un dissenso, dovrebbe non recarsi sul “posto di lavoro” (lo stadio) e non offrire il proprio contributo da sostenitore e quindi “arrecare” un danno al “datore di lavoro”. La finalità di uno sciopero è quella di “migliorare” le proprie condizioni lavorative. Quello che abbiamo visto ieri di sciopero ha ben poco, così come sembra lontano anni luce il motto del “difendo la città”. La speranza è che si possa trovare un accordo che soddisfi le parti e possa ritrovarsi quella serenità necessaria per sostenere gli azzurri in questo finale di stagione.
Una sconfitta terapeutica in vista del rush finale, si va a Lecce per ritrovare la vittoria
Il Milan è parso quello dell’anno scorso, il Napoli pure. Una serata storta ci può stare e questo permetterà agli azzurri di affrontare i rossoneri nel doppio confronto in Champions con piglio e una concentrazione diversi. Di certo il problema non è da ricondurre alle bandiere e ai festeggiamenti folkloristici esposti in città per un traguardo vicino ma non ancora raggiunto, ma il sospetto che nei calciatori azzurri ci possa essere stato un certo appagamento ed una inconsapevole presunzione di superiorità è nel ventaglio delle possibili motivazioni alla base della clamorosa sconfitta. E’ altrettanto plausibile che non sia in corso alcun crollo e alcuna crisi. Gli azzurri torneranno a vincere e convincere perché Luciano Spalletti ha già dimostrato di essere capace di incidere nella testa dei calciatori. Venerdì ad attendere i partenopei ci saranno i salentini di Mister Baroni, che saranno pronti a consolidare la propria posizione in classifica che al momento sembra metterli al sicuro e a debita distanza dalla zona retrocessione. Ma con tutti il rispetto per il Lecce, c’è uno scudetto da andarsi a prendere e il Napoli non può concedersi ulteriori passi falsi.
L’Aforisma
“Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere” (Evelyn Beatrice Hall).





![]() | 6 |
![]() | 6 |
![]() | 6 |
![]() | 6 |
![]() | 4 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 3 |
![]() | 2 |
![]() | 2 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 1 |
![]() | 0 |