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La Juve non sarà più la Juve per i prossimi 5 anni. E il Napoli deve approfittarne

La società di consulenza Imperatore Consulting ha analizzato i bilanci della Juventus: il Napoli potrebbe avere un vantaggio competitivo per i prossimi 3-7 anni.


Vincenzo ImperatoreVincenzo ImperatoreAnalista finanziario e giornalista

27/09/2024 15:17 - Altre notizie
La Juve non sarà più la Juve per i prossimi 5 anni. E il Napoli deve approfittarne

La squadra che per anni ha dominato il calcio italiano e che sembrava inarrestabile sul piano sportivo ed economico, oggi si trova di fronte a una realtà diversa. Le perdite accumulate per un miliardo di euro negli ultimi quattro anni, tre aumenti di capitale di pari importo per tamponare l’emorragia e la morsa delle vicende giudiziarie che coinvolgono la famiglia Agnelli-Elkann (beni sequestrati preventivamente per 75 milioni di euro per la causa legata alla distrazione della eredità della vedova dell’avvocato Agnelli) segnalano un futuro pieno di incognite. La Juventus di domani non potrà più contare sullo stesso modello di business che l’ha resa grande in passato. Sarà una Juventus diversa, costretta a reinventarsi per sopravvivere, lontana dai fasti degli anni d’oro, e con una nuova sfida davanti: raggiungere l’autosostenibilità finanziaria e ritrovare la via del successo senza poter più ricorrere a iniezioni di capitale esterno.


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In questo contesto, sembrano premature le parole del direttore sportivo Cristiano Giuntoli, che ha parlato di un progetto avviato per "risanare un club che perdeva tanto", aggiungendo che l'obiettivo è "rimetterlo sulla retta via". Tuttavia, la Juventus perde ancora molto (circa 200 milioni nel primo anno di gestione di Giuntoli), e il risanamento è ben lontano dall’essere concluso. La sfida, infatti, è ancora tutta da giocare, e le difficoltà finanziarie restano una costante che il club dovrà affrontare con strategie nuove e una gestione più oculata.


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A differenza di molti che si limitano a leggere i numeri attuali, noi abbiamo provato ad andare oltre, ipotizzando scenari futuri. In questo quadro, emerge chiaramente che, mentre la Juventus lotta per ritrovare stabilità, il Napoli potrebbe essere il vero beneficiario di questa crisi. Il modello di business partenopeo, basato su una gestione finanziaria prudente, investimenti sostenibili e valorizzazione del talento, ha già dimostrato la sua efficacia. Se la Juve dovrà reinventarsi nei prossimi anni, il Napoli sembra pronto ad approfittarne, rafforzando la sua posizione di leadership nel calcio italiano e, potenzialmente, europeo.

Mentre la Juventus cerca la sua nuova identità, il Napoli ha una grande opportunità: consolidarsi come una potenza stabile e vincente, con un modello gestionale che, a differenza di quello juventino, sta dimostrando di essere già sulla "retta via".

Come abbiamo detto, negli ultimi quattro anni, la Juventus ha accumulato perdite per circa un miliardo di euro. Per fronteggiare questa situazione, il club ha effettuato tre aumenti di capitale, raccogliendo una somma equivalente a quella delle perdite. Tuttavia, questo continuo ricorso a nuove iniezioni di liquidità non rappresenta una soluzione sostenibile a lungo termine, e il futuro della Juventus richiede una profonda riflessione su diversi fronti finanziari, strategici e sportivi.

Gli aumenti di capitale hanno permesso di coprire temporaneamente gli scempi gestionali, ma la domanda principale ora è: come può il club tornare a un bilancio in utile e in quanto tempo?

Il futuro finanziario della Juventus passa attraverso la necessità di costruire un modello di business autosostenibile, che non dipenda da ricorrenti iniezioni di capitale. Il club deve razionalizzare i costi, con particolare attenzione alla riduzione del monte stipendi, una delle principali voci di spesa. La priorità sarà ridurre progressivamente i salari senza compromettere la competitività sportiva. Una possibile riduzione del 10-20% del monte ingaggi annuo potrebbe dare respiro alle finanze e migliorare l’equilibrio di bilancio.

Allo stesso tempo, sarà fondamentale puntare su una strategia di mercato più oculata, che favorisca investimenti in giovani talenti e acquisti mirati, evitando spese eccessive per calciatori ad alto costo. Lo è stato finora Douglas Luiz, pagato 52 milioni? 

Per tornare in utile, la Juventus deve lavorare non solo sull’aumento e diversificazione dei ricavi ma è cruciale che la Juventus si mantenga competitiva sul piano sportivo. La qualificazione alla Champions League non solo è essenziale per motivi di prestigio, ma rappresenta una fonte di ricavi irrinunciabile, con potenziali entrate superiori ai 50 milioni di euro annui solo dalla partecipazione ai premi UEFA.

Il ritorno della Juventus a un bilancio in utile dipenderà dalla capacità di attuare una gestione oculata delle risorse. In uno scenario ottimistico, con una riduzione efficace dei costi (10-15% annuo) e un incremento dei ricavi (5-10% annuo) da sponsorizzazioni e successi sportivi, il club potrebbe tornare in utile entro 2-3 anni. Tuttavia, in uno scenario realistico, che prevede una ripresa più lenta, il ritorno all’utile potrebbe richiedere 3-5 anni, sempre a condizione che vengano implementate misure rigorose per ridurre i costi (5-10%) e migliorare le entrate (3-5%).

Uno scenario più pessimistico, legato a risultati sportivi altalenanti e alla difficoltà di tagliare i costi in modo significativo, potrebbe invece far slittare il ritorno all’utile a 5-7 anni o più, rendendo necessario l'intervento di nuovi investitori o il ricorso a ulteriori finanziamenti, che però oggi sembrano difficili da ottenere.


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Vincenzo ImperatoreVincenzo Imperatore
Laureato in Economia e Commercio, ha lavorato 22 anni come manager di un istituto di credito. Dal 2012 è un libero professionista, saggista, scrittore e giornalista pubblicista. Collabora con importanti testate.

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