Clamoroso UEFA, stava per negare la Champions League a Napoli. Il motivo
La UEFA stava negando al Napoli la possibilità di giocare la Champions League tra le mura amiche dello stadio Diego Armando Maradona.

Il Napoli tornerà a disputare la Champions League, l'impianto di casa sarà lo stadio Diego Armando Maradona, ma il club azzurro ha rischiato di non giocarla a Fuorigrotta, decisivo l'intervento di Aurelio De Laurentiis per sanare una richiesta da parte della UEFA.
Champions League, retroscena UEFA-Maradona
A riferirlo è Umberto Chariello ai microfoni di Canale 21: "La questione stadio è stata rinviata alla conferenza dei servizi del 18 settembre, per la zona ZES. De Laurentiis sa bene che uno stadio nuovo porterebbe grandi incassi alla SSC Napoli. Anche perché l'UEFA ha già bocciato lo stadio Maradona. Inoltre manca ancora una legge sugli stadi, non è mai stata creata l'apposita commissione e se l'Italia non decide di dare una svolta, perderemo questa occasione".
Problema parcheggi al Maradona
Il giornalista ha spiegato: "La zona di Fuorigrotta è congestionata! Ma voi lo sapete che il Napoli ha dovuto cacciare i soldini propri per salvare le partite del girone di Champions? Perché la UEFA ci stava negando il permesso di giocare a Napoli, perché aveva chiesto 180 parcheggi per la UEFA che non c'erano e il Comune gli voleva dare dei parcheggi dalla zona di Largo Lala, dove il Napoli doveva spendere €10.000 solo per il suolo, più il costo del parcheggio. Il Napoli si è andato a prendere i parcheggi privati pagando di tasca sua per risolvere il problema dei 180 posti. Cioè noi non siamo capaci di dare 180 posti alla UEFA e pensiamo ancora di vedere in Fuorigrotta lo stadio del Napoli?".





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