Cheddira: fame e voglia di arrivare. Il manifesto del calcio che vuole Conte
Walid Cheddira è stata la grande sorpresa del ritiro di Dimaro. Alla scoperta del giocatore marocchino che ha ben impressionato mister Antonio Conte.

L'amichevole di fine ritiro di Dimaro disputata contro il neo-promosso Mantova della rivelazione Possanzini, scuola De Zerbi, ha mostrato come il duro lavoro, lo spirito di resilienza, la forza di volontà possano essere premiati in campo, specie quando incarnano alla perfezione gli ideali iconici del tecnico. Dopo una annata sciagurata infatti Antonio Conte ha bisogno di elementi che sappiano soffrire, lavorare in silenzio e conquistarsi il campo. In questo senso Walid Cheddira, in appena dieci giorni di lavoro, ha dimostrato come con il lavoro, l'umiltà, la sofferenza sportiva, la disponibilità, il rigore, si possano scalare anche in tempi brevi le presunte gerarchie, specie se hai come allenatore uno come Antonio Conte, che fa della meritocrazia proprio stendardo di identità, cosa non sempre così scontata.
Un gol, un assist al bacio da centravanti di manovra, altre occasioni procurate e non finalizzate, e tanta corsa e pressing, il tutto con le gambe che avrebbero dovuto essere imballate a seguito del duro lavoro svolto fino alla mattina stessa della gara. Eppure, Walid Cheddira nei primi trenta minuti di calcio aggressivo con un pressing alto portato con efficacia ed organizzazione dagli azzurri, è stato il vertice alto che dettava i tempi giusti per la pressione della prima linea formata dall' ottimo Iaccarino, Anguissa, Spinazzola e Politano, azione che ha consentito alla linea difensiva di stare in fase di non possesso molto alta, praticamente con i piedi sulla linea di centrocampo. Un repertorio, quello di Walid, a cui attingere per mostrare ai giovani che si affacciano a questo sport cosa voglia dire avere voglia di affermarsi. Segnalato già dai primi allenamenti come tra i più in forma fisicamente, a dispetto del fisico imponente, da ieri il Napoli sa di poter contare ufficialmente su una nuova freccia al proprio arco.
Una vita spesa in giro per i campi del cosiddetto calcio minore, partendo da Loreto, paese di nascita, per proseguire in un continuo girovagare tra Sangiustese, Parma, Arezzo, Lecco, Mantova per arrivare finalmente a Bari, dove si esplode al punto di meritarsi l'acquisto del Napoli di De Laurentiis nell'anno 2022. L'attaccante di origini marocchine, 187 centimetri di volontà, talento, tecnica e smisurato culto della fatica e del lavoro, perfezionista in ogni dettaglio, autocritico al massimo, e con tanta, tanta fame, che è la stessa in ogni allenamento, cosa che gli consente di lavorare ogni giorno per migliorarsi senza porsi limiti. Uno dei suoi più grandi pregi è l’umiltà, così come la disponibilità.
Classe '98, quindi non più giovanissimo, suo padre Aziz è stato un calciatore dilettantistico in Marocco e ha trasmesso a Walid la passione per uno sport che in famiglia è considerato sacro, non meno di quanto lo sia a Napoli, i cui tifosi hanno già dimostrato di gradire non poco la conferma di questo ragazzo che non ha mai dimenticato le proprie origini.






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