Calendario fitto tra allenamenti e partite ravvicinate. Lo stress controllato di Conte
Calendario intenso per il Napoli tra doppie sedute di allenamento e amichevoli ravvicinate. Pro e contro della scelta di Antonio Conte.

Il Napoli entra nella seconda parte del suo ritiro pre-campionato, e lo fa sottoponendosi ad un fuoco di fila di allenamenti e di amichevoli ravvicinatissime. Uno stress che porta certamente con sé dei rischi, ma che è voluto dallo staff tecnico e dal preparatore atletico.
Ha destato ad esempio scetticismo e stupore la scelta di inserire in un calendario ammazza gambe di doppie sedute di allenamento, due amichevoli ufficiali a distanza di pochissime ore l’una dall’altra. E’ evidente che, con molta probabilità, il tecnico farà giocare nella seconda gara coloro che non hanno disputato la prima, o che ne hanno giocato pochi minuti. Ma in realtà, alla base di una strategia, anche rischiosa, ci sono considerazioni di vario genere che proviamo a spiegare i motivi.
Calendario amichevoli-allenamenti Napoli 2025
Quando un allenatore decide di far giocare due partite in meno di 24 ore, anche in precampionato, si assume dei rischi reali — sia fisici che mentali — che vanno gestiti con attenzione. Ecco i principali.
Aumento del rischio di infortuni muscolari
Muscoli affaticati e poco recuperati sono più soggetti a stiramenti o contratture. Il rischio poi è maggiore se la preparazione è nelle fasi iniziali, il campo è duro o in cattive condizioni, e il giocatore ha carichi pregressi mal gestiti.
Stress cardiocircolatorio e affaticamento sistemico
Senza un adeguato recupero, il sistema cardiovascolare può restare sotto sforzo costante. Nelle fasi iniziali della preparazione può causare cali di pressione, giramenti, crampi.
Accumulo di acido lattico e mancanza di rigenerazione neuromuscolare
Giocare due partite senza rigenerazione impedisce il riequilibrio neuromuscolare. Oltretutto potrebbe portare a una sensazione di stanchezza cronica per giorni dopo il test.
RISCHI MENTALI
Saturazione psicologica e calo della motivazione
Alcuni giocatori, soprattutto i più giovani o quelli meno abituati a questi ritmi, possono demotivarsi o perdere lucidità dopo il primo match.
Frustrazione o tensione nel gruppo
Se la gestione dei minutaggi è percepita come “ingiusta”, si può creare malcontento tra i giocatori. Chi gioca poco o in orari scomodi può vivere la cosa come una penalizzazione.
RISCHI DI LETTURA SBAGLIATA DA PARTE DELL’ALLENATORE
Valutazioni tecniche fuorvianti
Un giocatore stanco o fuori ritmo al mattino potrebbe sembrare "scarso", ma in realtà è solo non recuperato. C'è dunque il rischio di sottovalutare alcuni elementi per colpa del contesto stressante.
COME LIMITARE QUESTI RISCHI
Individuati i rischi, di certo lo staff medico e atletico conoscono le contromisure, che riassumiamo di seguito:
Monitoraggio costante (GPS, lattato, frequenza cardiaca).
Recupero attivo tra le due partite (cryo, massaggi, alimentazione, stretching).
Rotazione intelligente: nessuno gioca due partite intere in meno di 24h.
Comunicazione chiara con la squadra: spiegare il senso del doppio test.
In sintesi, i benefici ci sono, ma i rischi pure, ed è un test utile solo se gestito con precisione scientifica e comunicativa. Altrimenti può avere effetti controproducenti.
LE MOTIVAZIONI ALLA BASE DI UNA SCELTA DEL GENERE
Gasperini, in un’intervista post-ritiro, ha dichiarato: “Mi interessa vedere come reagiscono i giocatori quando non sono freschi, quando il corpo ti chiede di mollare. È lì che vedi chi puoi portarti in battaglia.” La scelta di alcuni allenatori di organizzare due partite ufficiali (o amichevoli “ufficiali”) ravvicinate, ad esempio una la sera e una la mattina successiva, durante la preparazione precampionato, può sembrare insolita ma risponde a diverse motivazioni tecniche e atletiche. Proviamo a riassumerle.
Carico fisico controllato e progressivo
Durante la preparazione estiva, l’obiettivo è aumentare gradualmente il carico di lavoro per abituare i giocatori agli sforzi della stagione. Giocare due partite ravvicinate permette di simulare un carico stressante senza ancora entrare in clima competitivo vero e proprio. In questo modo si valuta la risposta fisica dei giocatori allo sforzo, sia in termini di recupero che di resistenza.
Valutare tutta la rosa (inclusi giovani e riserve)
Una doppia amichevole consente all’allenatore di far giocare tutti gli elementi della rosa, compresi i giovani aggregati o i nuovi arrivati. Spesso le due partite hanno formazioni molto diverse, in modo da osservare ogni singolo calciatore in un contesto reale.
Testare moduli e situazioni diverse
Le due partite permettono di provare soluzioni tattiche differenti, magari con sistemi di gioco o posizionamenti variati da un match all’altro, ma è anche una strategia utile per adattare il sistema di gioco alla rosa disponibile o al tipo di avversario previsto in stagione.
Allenamento mentale e adattamento al ritmo partita
Giocare in momenti diversi della giornata (sera e mattina) aiuta a simulare condizioni non ideali, costringendo i calciatori a concentrarsi e adattarsi rapidamente. Costituisce anche un test mentale: si osserva chi è reattivo, chi recupera in fretta, chi mantiene l’attenzione anche con poche ore di riposo.
Valutazioni medico-atletiche
Lo staff tecnico può monitorare i tempi di recupero, le risposte cardiache e muscolari tra le due partite.
Simulare congestione calendari
Per squadre che giocheranno coppe o avranno stagioni intense, simulare un calendario fitto serve ad abituare la squadra a ritmi serrati.
In sostanza, non è un azzardo, ma una strategia pianificata che unisce valutazione atletica, tattica e mentale. È un metodo usato soprattutto da allenatori che vogliono costruire un gruppo pronto a reggere sia sul piano fisico che su quello psicologico. Utile anche a individuare potenziali rischi di infortunio prima che la stagione inizi, questo approccio è tipico di allenatori molto metodici e scientifici, che curano in modo maniacale la fase di preparazione e amano valutare tutta la rosa in contesti ravvicinati. Ecco quindi che un allenatore come Conte ha adottato il modello della doppia amichevole ravvicinata, o in generale un’intensa rotazione in ritiro per stressare la squadra in fase precampionato, un approccio diffuso tra allenatori che lavorano in squadre con molte partite stagionali (coppe, Europa), ma che inoltre vogliono valutare giovani del vivaio o nuovi acquisti in un tempo breve.
Tuttavia, gli allenatori che programmano due partite ravvicinate (es. sera + mattina dopo) non lo fanno solo per motivi atletici o tattici, ma anche per testare la tenuta psicologica della squadra.
Simulazione di condizioni non ideali
Giocare due partite in così poco tempo significa:
Dormire poco, con qualità del sonno non ottimale.
Avere scarsa freschezza mentale e fisica al risveglio.
Essere costretti a riattivare concentrazione e motivazione in condizioni scomode.
Questo simula momenti reali di stagione: partite in trasferta, viaggi, jet lag, gare infrasettimanali o recuperi ravvicinati.
Valutazione della resilienza individuale
Allenatori e staff osservano:
Chi regge lo stress mentale e mantiene qualità nella prestazione.
Chi invece molla sul piano dell’intensità mentale, commette errori, si deconcentra.
È utile per scegliere titolari affidabili, non solo fisicamente ma anche mentalmente stabili nei momenti chiave.
Rafforzamento della coesione del gruppo
Dover affrontare una doppia partita in poco tempo:
Spinge i giocatori a sostenersi a vicenda.
Crea uno spirito di “battaglia comune” tipico dei ritiri vincenti.
Aiuta a individuare leader naturali, cioè chi prende la parola e trascina anche nella fatica.
Allenamento della capacità di “reset mentale”
Uno degli aspetti più difficili nel calcio professionistico è: “Sbagli oggi, ma devi essere pronto domani.” Questo modello impone un rapido passaggio tra delusione / successo e nuova concentrazione. È uno stress test psicologico molto prezioso. La doppia partita ravvicinata non serve solo a far correre le gambe, ma anche a:
Misurare la personalità, la maturità sportiva e il carattere sotto pressione.
Preparare mentalmente la squadra alle difficoltà della stagione.
Individuare elementi emotivamente fragili o facilmente “scaricabili” dopo sforzi prolungati.
Immaginiamo soprattutto i nuovi arrivati alla corte di Conte che si trovano alle prese con un training da Marines, allenamenti in stile “Ufficiale e gentiluomo”, volti soprattutto a valutare carattere, resilienza e resistenza psico-fisica di ogni elemento. Pronti alla guerra (sportiva)?
Per vedere l'analisi del match analyst Alessandro D'Aria sul nostro canale YouTube clicca sul play sottostante:






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