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Feltri: "Anche io sono stato povero. Il reddito di cittadinanza è un'illusione"

Vittorio Feltri nel suo editoriale per Libero analizza il fenomeno povertà in Italia: "Dalla indigenza ci si tira fuori rimboccandosi le maniche".


RedazioneRedazioneTestata giornalistica

20/10/2022 10:42 - Rassegna stampa
Feltri: Anche io sono stato povero. Il reddito di cittadinanza è un'illusione

"Per uscire dalla povertà c'è un solo modo", è il titolo dell'editoriale di Vittorio Feltri su Libero nel quale analizza il triste fenomeno dell'aumento della povertà in Italia. "Sono stato anche io povero, per una brevissima fase della mia esistenza, la quale tuttavia mi ha segnato, poiché è stato in seguito all'indigenza sofferta quando l'attività commerciale di mia madre, vedova, fallì, che io decisi che da grande avrei fatto il ricco, ovvero che mai più io o i miei familiari avremmo patito le ristrettezze della miseria. Ecco perché quando sento ciarlare di "povertà ereditaria", che si estinguerebbe dopo non meno di cinque generazioni, non posso fare a meno di riflettere sul fatto che per me la povertà è stata uno stimolo e non una condanna ereditata dai miei e poi passata ai miei stessi figli".


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"Da qui discende la mia consapevolezza che talvolta l'essere o non essere poveri è frutto di una scelta, di una volontà, o almeno che il campare da poveracci derivi da una assenza di iniziativa, da un rifiuto della fatica. Mi sono dato da fare, ho sgobbato senza sosta, e mi sono arricchito, non perché il denaro, il lavoro, la carriera, le opportunità mi siano cadute dal cielo: sono cose che mi sono procurato mediante impegno e sacrificio".


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Poi sottolinea: "Sospetto che siamo diventati troppo schizzinosi, poco predisposti allo sforzo fisico, pigri, preferiamo accontentarci del reddito di cittadinanza, che di sicuro non ci rende benestanti, piuttosto che buttarci anima e corpo nel lavoro risorgendo e affrancandoci da una situazione di bisogno. Il sussidio grillino ha dato l'illusione collettiva che la miseria fosse stata abolita, così come ci garantì l'ormai silurato Luigi Di Maio, pace all'anima sua, ma non alla nostra. Però la miseria è cresciuta, lo provano le statistiche, da quando è stato introdotto l'assegno pensato dai Cinquestelle. Con questo non intendo di certo dire che esso costituisca la causa della lievitazione dei poveri assoluti, ma senza dubbio non rappresenta la soluzione".

"Dalla indigenza ci si tira fuori rimboccandosi le maniche. Non esistono altre vie, se non quella improbabile di vincere la lotteria. Se siamo arrivati a quasi sei milioni di poveri, non è soltanto colpa del coronavirus e di Putin, è anche perché si sta estinguendo quel desiderio di arrivare che una volta ci spingeva al sacrificio, ci faceva tirare fuori l'ingegno, ci portava ad essere infaticabili e intraprendenti, desiderio che appassisce ormai di anno in anno", conclude Feltri.


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