Italia-Svizzera, probabili formazioni. Spalletti verso la difesa a 4. Per gli elvetici sorpresa Shaqiri?
L'Italia alle ore 18.00 scenderà in campo contro la Svizzera per gli ottavi di finale di Euro 2024. Probabili formazioni, analisi tattica e precedenti tra le due squadre.

Grazie al gol di Zaccagni in extremis contro la Croazia l’Italia di Spalletti aprirà il programma degli ottavi di finale agli Europei 2024 sfidando oggi alle 18 la Svizzera di Yakin arrivata seconda nel girone A dietro la Germania. Sfida da dentro o fuori, in palio il pass per la qualificazione ai quarti di finale contro Inghilterra o Slovacchia; supplementari e rigori in caso di pareggio al 90′, con lo spauracchio Sommer dagli undici metri per Jorginho.
COME GIOCHERA' L'ITALIA. Miracolata dalla giocata da playmaker stile basket del suo uomo in più Calafiori, magistralmente capitalizzata da un precisissimo e quasi chirurgico fendente Zaccagni, l'Italia arriva a questa gara delicatissima con una serie di dubbi in merito sia alla disposizione tattica che agli uomini da impiegare. Unica certezza la pesante assenza proprio di Calafiori squalificato, assenza che pone Spalletti di fronte al primo dubbio relativamente all'assetto difensivo da preferire. Se da un lato infatti le caratteristiche degli elementi nella rosa di Spalletti sembrano più adatte ad un sistema difensivo a tre piuttosto che a quattro, è pur vero che nelle codifiche che stava implementando il tecnico di Certaldo il bolognese era l'elemento cardine, grazie alle sue capacità uniche di conduzione della palla e di inserimento nella fase di possesso e al tempo stesso al suo naturale talento nelle letture in fase di non possesso e nella capacità di rompere la linea. La indisponibilità sopraggiunta nel frattempo di Dimarco forzerà alcune scelte rispetto agli uomini da impiegare. Il primo dubbio dunque riguarda il sistema di gioco, perché ad esempio schierare Buongiorno al fianco di Bastoni garantirebbe una difesa più propensa all'anticipo e al gioco aereo, certamente più vulnerabile nella profondità. D'altro canto schierare un elemento come Mancini costituirebbe una scelta più votata ad una difesa fisica, ma certamente toglierebbe qualità dal punto di vista della partecipazione alla manovra di costruzione. Nelle ultime ore sembrerebbe proprio quest'ultima linea a prevalere, con Di Lorenzo a destra, Mancini e Bastoni centrali e Darmian a sinistra, più difficile immaginare l'impiego di Cambiaso. Questa scelta influenzerà anche l'assetto in mediana, dove altri dubbi nascevano dal momento di forma non proprio eccellente mostrato da Jorginho. Per questo motivo Spalletti sembrerebbe aver deciso per una sua esclusione a beneficio del riabilitato Fagioli, che sarà affiancato in mezzo al campo da Barella e da Cristante. Anche in avanti qualche dubbio sussiste. Largo a destra partirà Chiesa, mentre l'altra sorpresa potrebbe essere a sinistra dove le caratteristiche di maggior copertura di El Shaarawy potrebbero farsi preferire rispetto a quelle maggiormente offensive dell' uomo della Provvidenza Zaccagni, che potrebbe quindi ancora una volta, almeno inizialmente, essere il sacrificato. Difficile infine capire se Spalletti preferirà ancora le caratteristiche di uomo da area di rigore di Retegui o vorrà riproporre Scamacca, al momento insieme al romanista Pellegrini, tra i non pervenuti nelle prestazioni fornite alla causa azzurra. Tuttavia sembrerebbe più probabile che il CT azzurro possa dare una nuova chance al giocatore atalantino. Nel complesso saremmo dunque di fronte a un undici con ben 6 cambi rispetto a quello sceso in campo contro la Croazia, con maggiore freschezza quindi in campo, ma con l'incognita delle novità subito tutte in campo in una gara così importante.
ITALIA ( 1 - 4 - 3 - 3 ): Donnarumma; Di Lorenzo, Mancini, Bastoni, Darmian; Barella, Fagioli, Cristante; Chiesa, Scamacca, El Shaarawy. All.Spalletti.
COME GIOCA LA SVIZZERA. Il commissario tecnico della Svizzera Yakin, ex giocatore e allenatore svizzero, ma di origine turca, si è seduto al timone della nazionale elvetica a partire dal 9 agosto del 2021, quando dopo Euro 2020 è subentrato a Vladimir Petkovic. Sotto la sua guida tecnica, la Svizzera ha centrato la qualificazione ai Mondiali del Qatar, giocati nel 2022, chiudendo agli ottavi di finale. Inserita all'interno del gruppo A insieme a Germania, Ungheria e Scozia, la sua Svizzera ha chiuso la fase a gironi piazzandosi al secondo posto, proprio alle spalle dei tedeschi padroni di casa. Dopo aver vinto 3-1 nel match d'esordio contro l'Ungheria, la selezione elvetica ha infilato due pareggi consecutivi: prima l'1-1 contro l'Ungheria e poi quello contro la Germania, maturato proprio quando la Svizzera stava già pregustando il clamoroso sorpasso al primo posto. E invece no, perché la rete di Fullkrug nel finale ha costretto i biancocrociati ad accontentarsi della seconda piazza. Nelle prime tre partite giocate a Euro 2024, Murat Yakin ha sviluppato un'idea di calcio piuttosto precisa che si fonda su una difesa a tre, marchio di fabbrica della squadra elvetica, e composto sin qui dai pilastri rappresentati da Schar, Akanji e Rodriguez, chiamati ad agire a protezione dell'interista Sommer tra i pali. Partendo da queste solide fondamenta, il ct svizzero cala il suo 1-3-4-2-1. Sulla corsia di destra, la squalifica di Widmer potrebbe concedere una possibilità a Stergiou, mentre sul versante mancino sta trovando grande continuità di rendimento il bolognese Aebischer, già in gol contro l'Ungheria. In mezzo al campo toccherà ovviamente a Freuler e Xhaka gestire traffico e operazioni, mentre per quanto riguarda le scelte offensive, nel corso di questa competizione Yakin ha effettuato diverse rotazioni nel pacchetto offensivo: nelle prime due uscite Yakin ha puntato molto forte su Vargas in qualità di secondo rifinitore, mentre per quanto riguarda la prima punta, contro l'Ungheria ha giocato da titolare (e segnato) Duah, mentre Embolo è subentrato a gara in corso trovando anch'egli la via del goal, prima di prendersi i gradi di titolare negli impegni seguenti. Durante la fase a gironi c'è stato spazio anche per Ndoye, altro elemento di spicco del Bologna, in goal contro la Germania e titolare anche contro la Scozia. Ovviamente tra i giocatori chiave della Svizzera è impossibile non citare Xherdan Shaqiri, in gol con la Scozia, e uomo più imprevedibile tra quelli che compongono il parco attaccanti. Uno di quelli in grado di confezionare la giocata risolutrice in qualsiasi momento. Yakin potrebbe schierarlo a sorpresa nel mezzo spazio di sinistra in luogo di Vargas. Parlare di una Svizzera che vola grazie al 'blocco Bologna' è un esercizio tutt'altro che azzardato: basti pensare che con un totale di 6 tra goal e assist, i giocatori che vestono la maglia rossoblù sono quelli che hanno sin qui fornito il numero più alto di contribuzioni di tutto l'Europeo. Ulteriore conferma del lavoro egregio svolto da Thiago Motta nel Bologna di quest'anno, specie se annotiamo le performance che sta offrendo lo stesso Calafiori tra le fila degli azzurri.
SVIZZERA (3-4-2-1): Sommer; Schar, Akanji, Rodriguez; Stergiou, Freuler, Xhaka, Aebischer; Ndoye, Vargas; Embolo.
PRECEDENTI NON PROPRIO RASSICURANTI PER GLI AZZURRI. I due commissari tecnici si sono incrociati nell' ormai lontano 2013, quando il CT azzurro era sulla panchina dello Zenit San Pietroburgo, mentre Murat Yakin era su quella del Basilea; in quella occasione c'era in palio un'ottavo di finale di Europa League, non andò bene a mister Spalletti che uscì sconfitto dalla doppia sfida, grazie al 2-0 maturato all’andata, al St.Jakob Park, difeso poi in Russia con Sommer provvidenziale nel parare il rigore del potenziale pareggio a Shirokov, in prossimità del novantesimo. Ma la vera ferita che gli elvetici ci hanno inferto e che brucia ancora, è quella maturata nell'ambito delle qualificazioni ai Mondiali in Qatar, quando l'attuale portiere dell'Inter ipnotizzò due volte Jorginho, a Basilea e all’Olimpico di Roma in quella che rimane una traccia indimenticabile per i tifosi azzurri. Andando ancora più a ritroso, nelle qualificazioni al Mondiale del ’94 l'Italia aveva già pagato dazio all’andata contro la Svizzera, quando a Cagliari nell’ottobre del 1992 erano andati in svantaggio per 2 a 0 dopo venti minuti, due gol di Ohrel e Chapuisat. L'Italia recuperò il match con Baggio ed Eranio, ma nella gara di ritorno fu sconfitta a Berna dai rossocrociati, in una gara condotta in 10 per l’espulsione di Dino Baggio. Era la nazionale di Alain Sutter, e dell'italo-svizzero Ciriaco Sforza, guidata da Roy Hodgson, chiamato poco dopo in Italia a risolvere i guai dell’Inter, fuori dalla Coppa Uefa proprio da un club svizzero, il Lugano di Carrasco, nell’autunno del 1995. Non solo delusioni nella storia contro gli elvetici, visto che nel precedente Europeo a Roma dopo il 3-0 all'esordio contro la Turchia, arrivò un'altra vittoria netta per la squadra dell'allora mister Roberto Mancini grazie alle reti di Immobile e Locatelli. Nelle competizioni ufficiali va meglio che nelle qualificazioni, infatti gli Azzurri ai mondiali del 1962 in Cile grazie alle reti di Mora e Bulgarelli, che segnò una doppietta, si aggiudicarono la vittoria nella terza gara del girone: vittoria inutile, visto che prima l’Italia aveva pareggiato contro la Germania e perso 2 a 0 contro i padroni di casa nella “Battaglia di Santiago”. Infine nel 1954 fu proprio la Svizzera a estrometterci dalla fase a gironi, dopo uno spareggio vinto per 4 a 1.






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