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Pastore: "Scandalo assoluto durante Parma-Napoli: non va proprio bene, si alzi la voce"

"Com'è che il Var, quando si tratta di Inter, cade in catalessi e quando c'è di mezzo il Napoli si affretta a richiamare l'arbitro", ha sottolineato il giornalista.


Luca CirilloLuca CirilloGiornalista

19/05/2025 15:20 - Interviste
Pastore: Scandalo assoluto durante Parma-Napoli: non va proprio bene, si alzi la voce

Rosario Pastore, giornalista, ha analizzato il pareggio tra Parma e Napoli che consente ai partenopei di restare al comando della Serie A ad una giornata dal termine anche grazie al pareggio tra Inter e Lazio a San Siro. Queste le sue parole: "Nossignore, così proprio non va. Quello che è accaduto nel finale di Parma-Napoli, col rigore prima concesso per clamoroso fallo in area su Neres e poi ritirato dopo l'intervento del Var (Marini-Aureliano) rasenta lo scandalo assoluto".


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"Ricordo i fatti. In pieno recupero - ha aggiunto il giornalista - Neres entra in area e viene affrontato e sgambettato dall'avversario. Il gesto di Doveri, che indica immediatamente il dischetto, è inequivocabile. A questo punto, cominciano le proteste dei parmigiani (quand'è che anche il Napoli imparerà la lezione di circondare l'arbitro ad ogni decisione negativa, reazione nella quale sono maestre Inter e Juventus?). Passa il tempo, fino a quando Doveri si decide ad andare al monitor. Il Var gli mostra un contatto, avvenuto parecchi secondo prima, azione che vedeva coinvolto Simeone ed un suo presunto fallo su un avversario. Decisione annullata e punizione contro il Napoli. Ebbene no, basta con questa gente che, in una ideale classifica, si piazza agli ultimissimi posti nel panorama europeo se non mondiale nell'equilibrio delle decisioni. Molti cosiddetti moviolisti si sono affannati a spiegare il perché e il percome Doveri abbia agito correttamente. Ed io sono andato a spulciare nei miei ricordi. Andando al 4 dicembre del 2023, Napoli-Inter al Maradona. Quando Martinez (già, proprio quel Lautaro che prima bestemmia poi giura sui figli di non averlo fatto, fino a quando non viene sputtanato ufficialmente) prende per le spalle Lobotka, lo butta giù brutalmente e poi va a segnare il gol per i nerazzurri. Leggete come la Gazzetta, nella sua rubrica, raccontò l'episodio: "Le immagini mettono in evidenza una cintura (!) dell'argentino col braccio sinistro (che sarà mai, povera anima?, ndr). Massa è vicinissimo e lascia correre, il Var in questa tipologia di falli non può intervenire". E allora? Come stanno le cose? Com'è che il Var, quando si tratta di Inter, cade in catalessi e quando c'è di mezzo il Napoli si affretta a richiamare l'arbitro invitandolo a rimangiarsi le decisioni?


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"La verità - spiega Pastore - è che gli azzurri, sul piano morale, lo scudetto lo hanno già vinto e quindi i festeggiamentti decretatigli ieri sera dai tifosi (al diavolo la scaramanzia) sono del tutto legittimi. In due partite consecutive, alla squaadra di Conte sono stati negati due rigori sacrosanti. Contro il Genoa, un fallo di mano in area era stato considerato del tutto ininfluente (anche ieri ce ne è stato un altro, che Doveri, forse giustamente, ha ignorato), mentre lo stesso fallo, ieri a Milano, è stato considerato degno di punizione. La verità è che l'andazzo non cambia, Rocchi è sullo stesso piano dei predecessori, a cominciare da Trentalange; non esiste una linea comune nelle decisioni, ogni direttore di gara (ed ogni componente del Var) agisce cone l'estro gli consiglia in quel momento. Quanto è accaduto ieri è solo l'ultimo anello di una catena interminabile di ingiustizie subite dal Napoli che, oltre alle offese scaraventate a pieno fiato su giocatori e tifosi, deve superare anche queste difficoltà troppo spesso insormontabili. Purtroppo, il peso politico del club non è lo stesso di quello delle cosiddette big del Nord (e mi riferisco alla  triade delle strisciate) e fino a quando sarà così, bisognerà darsi un pizzico sulla pancia ed andare avanti".

"Proprio come è stato fatto ieri. Un dovuto ringraziamento alla Lazio è doveroso, naturalmente. Specie per il fatto che la partita degli azzurri non è stata esaltante e il pareggio è arrivato grazie ad una buona dose di scalogna (tre legni sono tanti) e a due formidabili parate di Meret (dove si sono nascosti i suoi odiatori personali?). Non ha giocato alla grande, il Napoli? Può darsi, ma chi se ne frega? E' lassù, in vantaggio e aspetta di consacrare sul campo un legittimo trionfo. Incrociamo le dita ed aspettiamo pazientemente. Non lo dice forse anche il Vangelo di sopportare pazientemente le persone (e le decisioni) moleste? Chiedere a Leone XIV per conferma", ha concluso.


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Luca CirilloLuca Cirillo
Giornalista dal 2010, ha lavorato per Il Roma. Da vicedirettore ed inviato di giornali online, ha seguito il Napoli in giro per l'Europa. È autore e conduttore di programmi su Radio Amore e collabora con alcune riviste.

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