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Adani: "È un bene che De Bruyne si arrabbi, ma non è con lui che il Napoli deve trovare equilibrio"

Lele Adani, ex calciatore, ha parlato di alcuni argomenti che riguardano il Napoli nel corso della sua intervista concessa a Cronache di Napoli.


Lorenzo VallettaLorenzo VallettaGiornalista

03/10/2025 20:17 - Interviste
Adani: È un bene che De Bruyne si arrabbi, ma non è con lui che il Napoli deve trovare equilibrio

Se contro il Milan non aveva brillato, il richiamo della Champions League ha fatto venir fuori il vero Kevin De Bruyne. Ha preso in mano la sua squadra con i suoi due splendidi assist per la doppietta di Rasmus Hojlund. Lele Adani, ex calciatore e opinionista, ha parlato di alcune tematiche che riguardano la squadra azzurra nel corso della sua intervista concessa a Cronache di Napoli.


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Ecco le sue parole: "Ci voleva la Champions per rivedere il vero De Bruyne? De Bruyne ha fatto calcio perché pensa calcio, cioè il pensiero e il gesto tecnico sono legati. Il belga è un fuoriclasse e su questo non si discute ma va inserito, deve adattarsi a delle modalità e degli equilibri nuovi. Però dico che anche il Napoli deve farsi semplicemente accompagnare da lui, comprenderlo perché il suo linguaggio calcistico è superiore".


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Due assist: la posizione più avanzata ha influito?

"Relativamente. Il Napoli sul primo gol era in difesa, fraseggiava davanti all'area e KDB scambia con Anguissa, dribbla e conduce a campo aperto. Poi diventa il passatore migliore del calcio contemporaneo e lancia Hojlund. Però l’azione si sviluppa da un blocco basso. Conte sta cercando di far convivere i migliori ma il calcio non è una grafica statica e varia con dinamiche naturali. Non a caso KDB al City ha fatto tutti i ruoli".

Torniamo al discorso dell'adattamento…

"Il Napoli è costruito col 4-3-3, arriva KDB e deve trovare un equilibrio tattico con McTominay. Così invece di creare due posizioni fisse ne ha due mezze, intercambiabili tra loro. Questo Conte lo può fare perché KDB è un giocatore totale,  può sperare che raggiunga la doppia cifra di assist e gol. Per farlo però ci sono da cercare dei compromessi. Per esempio il Napoli a Firenze in fase di costruzione aveva KDB al fianco di Lobotka e McTominay avanzato e in fase di non possesso i due si scambiavano di ruolo e questo è un compromesso per tutelare KDB”.

A Milano ha reagito male al cambio ma Conte considera tutti i suoi giocatori uguali…

"Questo è un principio che condivido ma è un bene che KDB si arrabbi. Lui sente il fuoco dentro e la professionalità ma va collocato in più compiti perché possa tirar fuori la sua bellezza ma anche la sua generosità. Il messaggio è per tutti soprattutto quando investe il più importante. Ma vivere certe dinamiche ai massimi livelli non è mai facile ma si sa che la risposta poi arriva in Champions in campo".

Oggi il Napoli però non deve dipendere da un solo giocatore…

"La rosa del Napoli è lunga e questo è importante. L’anno scorso per necessità ti sei inventato vestiti tattici ma quest’anno, con una rosa diversificata, puoi scegliere tra abiti tattici diversi. Faccio un esempio: Lucca è un attaccante diverso sia da Hojlund che da Lukaku, è una scelta che fai con tre competizioni e diversi sistemi di gioco, tutti fatti con qualità e sorprendendo l’avversario".

Visto il rendimento di Hojlund, si può dire che l’infortunio di Lukaku è stato una fortuna per il Napoli?

"Hojlund fa tantissime cose bene, ha qualità e fisico. Era un potenziale top club già con Gasp, un tecnico che ti insegna a giocare, poi la pausa allo United lo ha fatto crescere come ragazzo ma ha arrestato il suo percorso tecnico. Il Napoli ha scelto bene anche se questo non toglie che Lukaku è comunque un fattore determinante. Hojlund è l’evoluzione fresca del modo di attaccare del Napoli, una diversificazione".

Il Napoli sembra aver dato priorità alla Champions: dove può arrivare?

"Non riesco a pensare che abbia dato priorità all’Europa perché ha allungato la rosa. I tecnici preparano due partite alla volta e le scelte vanno fatte in maniera binaria, devi esplorare il mercato che hai fatto. Conte dice che bisogna costruire e che devi inserire i nuovi e io penso che il Napoli possa passare il turno ma la Champions ti distrugge. È un altro mondo, affronti giocatori più forti fisicamente e tecnicamente, ci sono più pressioni. Poi se ti qualifichi dipende tutto da chi peschi in una competizione che è estenuante e in cui solo il PSG può rinunciare ai giocatori chiave".

Conte però dice che bisogna anche difendere lo scudetto: ci riuscirà?

"Ho detto sempre che in prima fila per me ci sono Napoli e Inter poi Milan e Juve e Roma. Il Milan non ha le Coppe, ha una squadra lunga e Allegri ha capito di non poter fare come alla Juve. Rispetto agli ultimi anni in cui la corsa è stata spesso solo a due ci sarà una corsa a 4-5, una lotta estenuante tenendo presente che la Champions porta via energia e bisogna avere la lucidità anche delle scelte perché è complicata per la gestione delle energie".


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Lorenzo VallettaLorenzo Valletta
Classe 1997, è il rampollo più giovane della famiglia di AreaNapoli.it. Giornalista pubblicista iscritto all'ODG Campania, ha giocato a calcio a livello agonistico ed è tifosissimo del Napoli.

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