Napoli e il precedente Cannavaro: la storia può ripetersi
Nel calcio non è raro assistere a traiettorie imprevedibili, a carriere che cambiano direzione all'improvviso, trasformando una comparsa in una certezza. E nel Napoli si potrebbe ripetere un "caso Cannavaro".

Nel calcio non è raro assistere a traiettorie imprevedibili, a carriere che cambiano direzione all'improvviso, trasformando una comparsa in una certezza. La storia è piena di esempi, ma uno dei più emblematici porta il nome del grande Fabio Cannavaro.
Il precedente di Fabio Cannavaro
Era destinato a un prestito all'Acireale, lontano dai riflettori, quando Marcello Lippi, allora allenatore del Napoli, lo osservò con attenzione durante gli allenamenti. Bastarono poche sedute per intuire qualcosa di diverso: Cannavaro esordì in azzurro e da lì la sua vita calcistica cambiò per sempre. Quel momento segnò l'inizio di un percorso che lo avrebbe portato ai vertici del calcio europeo, fino al Pallone dìOro del 2006, conquistato dopo il trionfo mondiale con l'Italia. Una storia nata da una difficoltà, da un Napoli in affanno, costretto a cercare risposte dove nessuno pensava di trovarle.
La storia può ripetersi
Oggi, alle pendici del Vesuvio, sembra riaffacciarsi una dinamica sorprendentemente simile. Ancora una volta, tutto nasce da un momento negativo. Se allora era l'avvio complicato della squadra, oggi è una emergenza infortuni che ha svuotato il centrocampo e costretto Antonio Conte a guardarsi intorno.
Ed è lì che emerge un altro nome napoletano, cresciuto in silenzio, avanzando a piccoli passi nelle gerarchie: Antonio Vergara. Conte lo aveva trattenuto in rosa per convinzione, credendo nelle sue qualità, ma all'inizio il suo spazio sembrava marginale. Tanto è vero, che si parlava di un prestito a gennaio. Poi l'occasione, quasi improvvisa: la Coppa Italia contro il Cagliari. Fino a quel momento, appena un minuto in campo nella prima giornata contro il Sassuolo.
Vergara parte titolare e gioca con la personalità di un veterano, mostrando tecnica, visione di gioco e una naturalezza che conquista immediatamente ambiente e allenatore. Da lì, altri segnali di fiducia: uno spezzone contro la Juventus, un altro contro il Benfica in Champions League. Piccoli tasselli che costruiscono una narrazione diversa.
Ora potrebbe arrivare la prova più significativa: l'esordio da titolare in campionato contro l'Udinese. Certo, le età non coincidono - Cannavaro aveva 20 anni, Vergara ne ha 22 - ma il senso della storia resta lo stesso: quando un ragazzo di Napoli trova spazio nella squadra della sua città, qualcosa di speciale si accende sempre nel cuore dei tifosi. Perché il calcio è fatto anche di questo: di occasioni nate dal caos, di destini che cambiano quando meno te lo aspetti. E chissà che, ancora una volta, un momento difficile non stia aprendo la porta a una storia destinata a restare.
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Inter | 30 |
Roma | 27 |
Bologna | 25 |
Como | 24 |
Juventus | 23 |
Sassuolo | 20 |
Cremonese | 20 |
Lazio | 19 |
Udinese | 18 |
Atalanta | 16 |
Lecce | 16 |
Cagliari | 14 |
Genoa | 14 |
Parma | 14 |
Torino | 14 |
Pisa | 10 |
Verona | 9 |
Fiorentina | 6 |
















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