Il gesto di Conte dopo il gol di Anguissa è una lezione di sport
Il tecnico del Napoli non è solo un allenatore, non è semplicemente un manager completo, ma è anche un uomo che conosce le sfumature.

Antonio Conte non è solo un maestro di calcio. Sarebbe riduttivo sottolineare unicamente la bravura di allenatore preparato e di leader capace di rigenerare un gruppo, una rosa in palese difficoltà. Il mister leccese è anche l'uomo dei miracoli più difficili. Chi avrebbe scommesso sullo scudetto del Napoli dopo il decimo posto dell'anno precedente?
E soprattutto dopo un mercato che negli ultimi giorni di agosto ancora non era decollato del tutto? Non va dimenticato infatti che i vari McTominay, Lukaku, Neres e Gilmour sono arrivati sul gong. Conte è però anche un grandissimo comunicatore, uno che conosce la materia calcio in tutte le sue sfaccettature. Il suo gesto dopo il gol del camerunense Frank Zambo Anguissa lo testimonia ancora una volta.
Accortosi del pallone finito in fondo al sacco alle spalle di Caprile, portiere del Cagliari, andando controcorrente rispetto al fiume di calciatori azzurri che dalla panchina si riversava in campo per andare ad abbracciare il centrocampista camerunense, lui si è diretto verso il pubblico per esultare con i tifosi: un modo per ringraziare chi ha trascinato la squadra fino alla fine credendo nella possibilità di vincere anche nei secondi finali. Una lezione semplicemente straordinaria di chi conosce gli equilibri delicatissimi di questo diabolico sport.





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