Analisi tattica e principi di gioco della corazzata Inter, tuttavia vulnerabile
Alla scoperta dell'Inter di Simone Inzaghi, una vera e propria corazzata che presenta anche dei punti deboli. Analisi tattica, metriche e principi di gioco dei nerazzurri.

L’Inter di mister Simone Inzaghi è una squadra estremamente organizzata, con principi di gioco molto ben definiti e un'identità tattica chiara. Il tecnico nerazzurro può contare su un organico molto ampio e ben assortito in tutti i ruoli della squadra.
Abbiamo studiato attentamente i nerazzurri suddividendo questo nostro studio in più aspetti chiave: costruzione dal basso, sviluppo del gioco, fase offensiva, fase difensiva, transizioni e strategie su palla inattiva. Un'analisi approfondita della corazzata di Inzaghi che tuttavia presenta anche dei punti deboli. La nostra analisi inizia dall'analizzare la costruzione dal basso della compagine nerazzurra.
1. COSTRUZIONE DAL BASSO
L’Inter ha una costruzione dal basso molto strutturata e organizzata per attirare il pressing avversario e poi colpire con uscite pulite.
DISPOSIZIONE
Portiere (Sommer/Martinez): fondamentale nel palleggio corto, con buone qualità tecniche per gestire la pressione.
Difensori centrali: Acerbi/De Vrji è il riferimento centrale, Bastoni spesso si allarga a sinistra per impostare, mentre Pavard/Darmian rimane più bloccato.
Calhanoglu (mediano): arretra tra i centrali o si posiziona davanti alla difesa per ricevere e verticalizzare.
Mezzali (Barella e Mkhitaryan): si alzano leggermente per ricevere tra le linee o supportare la costruzione.
Quinti (Dimarco e Dumfries/Darmian): molto larghi per dare ampiezza.
Attaccanti (Lautaro e Thuram): si muovono per creare spazi, con Lautaro che spesso scende a giocare tra le linee.
CODIFICHE RICORRENTI
1. Uscita con i centrali + Calhanoglu:
Acerbi serve Calhanoglu che verticalizza rapidamente sulle mezzali o sugli attaccanti.
2. Cambio gioco per il quinto:
Se l’avversario pressa al centro, Bastoni lancia lungo per Dimarco.
3. Movimento di Thuram:
Thuram attacca la profondità per ricevere e scaricare sul lato opposto.
Obiettivo: creare superiorità posizionale, attirare il pressing e sfruttare gli spazi lasciati scoperti.
Metriche fase di possesso:
L’Inter mostra parametri notevoli anche nelle metriche relative alla fase di possesso, in cui risulta prima per percentuale di possesso palla con il 60,07% e come numero medio di passaggi a partita con 595, ma anche seconda per possesso nell’ultimo terzo di campo – Field Tilt – con il 62,64%, per la precisione nei passaggi con l’ 85,90% di passaggi completati e nel parametro LOS – resistenza alla pressione – con 17,96.
2. SVILUPPO DEL GIOCO E FASE OFFENSIVA
L’Inter attacca in modo metodico e con automatismi ben definiti.
MECCANISMI OFFENSIVI PRINCIPALI
1. Ampiezza e sovrapposizioni:
I quinti si allargano e salgono, mentre una mezzala (di solito Mkhitaryan) si inserisce centralmente.
2. Triangolazioni rapide:
Barella, Dumfries e Lautaro combinano spesso con scambi di prima per superare la pressione.
3. Inserimenti delle mezzali:
Barella e Mkhitaryan attaccano lo spazio in area per sorprendere la difesa avversaria.
4. Bastoni regista aggiunto:
Il centrale sinistro si spinge alto e serve cross o filtranti (Dimarco è spesso il riferimento a sinistra).
5. Cross dal lato debole:
Dimarco/Dumfries mettono cross a uscire per il taglio dell’attaccante o dell’altra mezzala.
Struttura in fase offensiva:
Modulo in possesso: 3-2-5
Giocatori alti: I quinti diventano veri e propri ali, creando una linea offensiva a 5.
Attaccanti mobili: Lautaro e Thuram non danno riferimenti fissi, con il primo che arretra e il secondo che attacca la profondità.
Obiettivo: schiacciare la difesa avversaria e trovare soluzioni centralmente o con cross dal lato debole.
Metriche fase offensiva:
Le metriche relative alla fase offensiva evidenziano diversi fattori di eccellenza dei nerazzurri. Primi per tiri totali verso la porta con 15,60 di media, secondi per reti realizzate con 2,09 di media, primatisti per numero di passaggi negli ultimi 18 metri con media a 9,19, per numero medio di assist con 1,65 a gara, per media passaggi filtranti a gara con 2,54, per media di corner battuti con 6,23, e per x-Threats ossia minacce attese portate con 1,74. Ma anche secondi per passaggi chiave a gara con 11.70, xG ossia gol attesi con 1,91 e per percentuale di conversione in gol delle occasioni create con il 13,12 %.
3. FASE DIFENSIVA E PRESSING
L’Inter è solida e compatta, con una linea difensiva che si abbassa a 5 in non possesso.
Pressing alto:
Gli attaccanti schermano le linee di passaggio.
Barella e Mkhitaryan aggrediscono i centrocampisti avversari.
I quinti salgono sui terzini avversari.
Pressing medio:
L’Inter si dispone in un 5-3-2 compatto.
Barella e Mkhitaryan raddoppiano in mezzo.
Difensori molto fisici e abili nell’anticipo.
Difesa posizionale:
Se la squadra è costretta ad abbassarsi, crea una linea difensiva a 5.
Acerbi guida la linea, Bastoni e Pavard/Darmian pronti a uscire aggressivi.
Sommer/Martinez gestisce bene le uscite alte.
Obiettivo: recupero palla veloce per ripartire immediatamente in transizione.
Metriche fase difensiva:
Le metriche della fase difensiva dell’Inter mostrano come ci troviamo al cospetto della squadra che, assieme a Juventus e Napoli, difende meglio. Protegge bene la propria area di rigore – seconda con 14,85 tocchi medi concessi a gara – e la propria porta – seconda per tiri totali concessi con media 9,31 di media e seconda per percentuale di clean sheets ex equo con il Napoli con il 46,20% -.
4.TRANSIZIONI OFFENSIVA E DIFENSIVA
Le transizioni sono un aspetto chiave nel gioco dell’Inter.
Transizione offensiva (contropiede):
Recupero palla e lancio immediato su Lautaro o Thuram.
Barella o Mkhitaryan accompagnano l’azione per superiorità numerica.
Dumfries e Dimarco si buttano dentro a tutta velocità.
Transizione difensiva:
Primo pressing immediato: Barella e Calhanoglu provano subito a riconquistare palla.
Difensori aggressivi: Bastoni e Acerbi escono in pressione sull’uomo.
Copertura preventiva: Darmian/Pavard spesso rimangono più bloccati per evitare ripartenze avversarie.
Obiettivo: riconquistare palla velocemente per non permettere agli avversari di ripartire.
Metriche fase di non possesso:
L’atteggiamento di pressione e di volontà di riconquista della palla vengono esplicitate da alcune metriche relative all fase di non possesso. I nerazzurri infatti tengono la linea di prima difesa molto alta – con 49,57 metri di media sono secondi in questo parametro – e inoltre con un valore pari a 10,17 del PPDA – passaggi concessi prima di intervenire con una azione decisa di pressione per il recupero palla – figurano terzi. Altra eccellenza, i duelli aerei vinti in cui sono primatisti con il 58,98% di media a gara, mentre la squadra di Inzaghi pecca nel numero di contrasti vinti a partita in cui con una media di 7,62 risulta penultima.
5. SITUAZIONI SU PALLA INATTIVA
L’Inter è una squadra molto pericolosa sulle palle inattive.
Calci d’angolo a favore:
Bastoni e Acerbi sono riferimenti aerei.
Dimarco batte spesso con traiettorie tese sul primo o secondo palo.
Schema con palla corta e cross arretrato per Barella o Calhanoglu.
Calci piazzati difensivi:
Difesa a zona con Acerbi che guida.
Sommer/Martinez attento nelle uscite alte.
Obiettivo: sfruttare i centimetri e l’aggressività nei duelli aerei.
6.PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA
Punti di Forza:
Organizzazione tattica impeccabile
Fluidità nella costruzione e negli automatismi offensivi
Pressing ben coordinato e difesa solida
Ottima gestione delle transizioni
Forza fisica e pericolosità sui calci piazzati
Punti Deboli:
Vulnerabilità sulle ripartenze se il pressing non è efficace
Difficoltà contro difese chiuse che bloccano le fasce
Dipendenza dai quinti per l’ampiezza (se bloccati, meno soluzioni offensive)
Thuram ancora non letale sotto porta come Dzeko in passato
CONCLUSIONI
L’Inter di Inzaghi è una squadra dominante in Serie A e competitiva in Europa, grazie a un sistema di gioco rodato e una grande varietà di soluzioni offensive e difensive.
COME FERMARLA
Chiudere le fasce e costringerla a giocare centralmente.
Non farsi attirare nel pressing alto per non lasciare spazi alle mezzali.
Ripartire velocemente sulle transizioni per sfruttare i buchi lasciati dai quinti.






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