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Analisi tattica dell'Empoli, una biscia pronta a mordere in modo repentino

L'analisi tattica dell'Empoli di Roberto D'Aversa. Alla scoperta della squadra toscena che sfiderà il Napoli nella prossima giornata del campionato di Serie A.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

17/10/2024 21:10 - Campionato
Analisi tattica dell'Empoli, una biscia pronta a mordere in modo repentino

Roberto D’Aversa, noto per il suo stile di gioco pragmatico e organizzato, è rimontato in sella saldamente dopo l’increscioso episodio della testata rifilata al giocatore Henry che ne aveva compromesso pesantemente immagine e potenziale carriera. Il suo Empoli sta sorprendendo tutti per solidità difensiva e organizzazione di gioco, ma anche per il suo pragmatismo provinciale. I toscani hanno perso la prima e unica gara in stagione proprio nell’ultima giornata a Roma contro la Lazio dopo essere andati in vantaggio e aver sprecato più volte il raddoppio. Inoltre in casa vantano un record assoluto: sono l’unica squadra in Serie A a non aver ancora subito reti, pur non avendone realizzata alcuna. Tre pareggi a reti bianche in tre gare al Castellani, rendono la squadra di D’Aversa insieme ai tedeschi del Lipsia e ai francesi del Lens, l’unica compagine con rete inviolata in casa nei principali cinque campionati europei. Come di consueto scopriamone insieme le caratteristiche.


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SISTEMA DI GIOCO DI BASE. L'Empoli di Roberto D'Aversa adotta prevalentemente un sistema di gioco 1-3-1-4-2. La squadra cerca di mantenere una struttura solida in fase difensiva e sfrutta gli esterni e i centrocampisti centrali per costruire le azioni. Il sistema prevede dunque una difesa a tre, con Goglichidze, Ismajli e Viti come principali interpreti. A centrocampo, con Grassi o Henderson davanti alla difesa, sugli esterni Gyasi a destra e Pezzella a sinistra presidiano le fasce. Sulla trequarti Anjorin e Fazzini supportano le punte Esposito e Solbakken o Colombo. 


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FASE DIFENSIVA

Le metriche mostrate in grafica, evidenziano come i toscani abbiano una efficienza straordinaria nella difesa della propria porta. Sono secondi in quanto a clean sheets e secondi anche in quanto a media reti subite con 0,57 alla pari con i partenopei. Inoltre il bravo portiere Vasquez vanta una percentuale di parate pari all’81,8% che gli vale il terzo posto nella graduatoria dedicata. Dato reso ancor più importante dal fatto che invece il numero medio di tocchi concessi all’interno della propria area è tra i più alti della lega con 27 a partita (diciassettesimo) e che per tiri concessi dall’interno della stessa area sono tredicesimi con una percentuale pari al 66,7%. Da sottolineare che invece il Napoli in entrambe le metriche risulta secondo.

Questi ottimi rilievi numerici scaturiscono da una fase difensiva in cui l’Empoli tende a compattarsi con i centrocampisti centrali che retrocedono per supportare la difesa a tre, cercando di mantenere una struttura compatta per ridurre gli spazi centrali. Ogni giocatore ha compiti specifici e ben definiti. La disciplina tattica è un elemento cruciale dell’approccio di D’Aversa, e ogni giocatore deve rispettare il piano di gioco. La mentalità del gruppo è fortemente orientata al sacrificio e alla dedizione, elementi essenziali per il successo del modello di gioco di D’Aversa.

Tuttavia, nonostante una identità tattica ben precisa, la squadra di D’Aversa si adatta anche in base agli avversari, mostrando una certa flessibilità tattica, ma l'approccio di base rimane bilanciato tra solidità difensiva e attacchi rapidi in ripartenza. Il tecnico toscano pone grande enfasi sull’organizzazione difensiva ed è noto per la sua meticolosità nella preparazione delle partite, studiando attentamente gli avversari e preparando strategie specifiche per ogni incontro. Le squadre di D’Aversa sono note per la loro compattezza, con reparti che si muovono all’unisono e una marcatura stretta sugli avversari. 

FASE DI NON POSSESSO

In fase di non possesso l’atteggiamento dei toscani è alquanto attendista. Una volta persa la sfera infatti il primo comandamento non è la pressione in riaggressione mirata alla conquista immediata del possesso, ma un tentativo di chiusura delle linee di passaggio per mettere in condizioni la squadra di riposizionarsi in assetto di blocco molto basso. Questo atteggiamento è confermato dalla metrica PPDA, che come ormai sappiamo misura il numero medio di passaggi concessi all’avversario prima di intervenire con una azione di pressione mirata alla riconquista della palla. I toscani sono quindicesimi con una media di 14,2. La pressione invece è alquanto aggressiva in mezzo al campo, atteggiamento evidenziato dal dato sui falli commessi in cui l’Empoli è primo con poco meno di 16 falli di media a partita, e da quello relativo ai contrasti vinti, in cui sono secondi con la media di 10,8 a gara. 

FASE DI POSSESSO

Le transizioni rapide da fase difensiva a offensiva costituiscono uno degli aspetti chiave del gioco dell’Empoli, con la squadra che, una volta recuperata la palla, cerca di lanciarsi in velocità in contropiede.  I dati relativi alla fase di possesso della squadra di D’Aversa sono davvero esemplificativi dello stile di gioco voluto dal tecnico toscano. Una squadra che non ama per nulla il palleggio (ultima per possesso palla totale con 35,8% e per possesso nella trequarti offensiva con 35,6%), con poca qualità testimoniata dal dato sulla precisione dei passaggi totali, il peggiore della lega con 71,4%, e dei passaggi nella trequarti di campo offensiva con 54,8%. Di contro, la volontà di ripartire subito in verticale con contropiedi rapidi è confermata dal dato relativo alla percentuale di passaggi in avanti, il migliore in Serie A con il 40,2%. 

FASE OFFENSIVA

I dati evidenziati in grafica mostrano una certa carenza nella fase di concretizzazione. Ultimi per xT, parametro che misura il grado di pericolosità offensiva, diciottesimi per xG con un valore pari a 1, penultimi per tiri totali a partita con media 8,4, penultimi per media passaggi chiave con 7,1 e ultimi anche per passaggi negli ultimi 18 metri con una media di 1,9 a partita. 

In fase offensiva D'Aversa incoraggia un gioco veloce in transizione, utilizzando i trequartisti e gli esterni per creare superiorità numerica sulle fasce e mettere in difficoltà le difese avversarie con cross dalle fasce e con gli attaccanti pronti a sfruttarne la pericolosità, su tutti in questo inizio di stagione, Esposito che agisce come terminale offensivo principale. 

ANALISI SWOT

Questo approccio ha permesso a D’Aversa di ottenere buoni risultati, soprattutto con il Parma, con cui ha conquistato due promozioni consecutive dalla Serie C alla Serie A e ha mantenuto la squadra nella massima serie per diverse stagioni. Come vediamo dalla analisi SWOT – Strengths (punti di forza), Weaknesses (punti di debolezza), Opportunities (opportunità) e Threats (minacce) - mentalità collettiva, disciplina tattica, aggressività in mezzo al campo, velocità in ripartenza e buono stato di forma di alcuni elementi, su tutti Sebastiano Esposito, costituiscono i punti di forza dell’approccio di D’Aversa. Di contro, questo atteggiamento tattico porta spesso i toscani a subire troppo stando con linea troppo schiacciata a ridosso della propria area di rigore e, a causa della scarsa qualità di palleggio, ad avere difficoltà ad uscire dalla propria trequarti. Inoltre i dati hanno evidenziato una certa difficoltà nei duelli aerei, in cui con una percentuale pari al 44,5% figurano terzultimi in graduatoria.

CONCLUSIONI

In conclusione se dovessimo assimilare la squadra di D’Aversa ad un animale diremmo tranquillamente che i partenopei si troveranno al cospetto di una biscia che sembra talvolta ritrarsi e ritirarsi, quasi in difficoltà, per poi invece colpire all’improvviso in maniera inaspettata e repentina. A Conte e ai suoi ragazzi il compito di ipnotizzarla.


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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. A fine anni '90 ha seguito da vicino prima la Primavera e la prima squadra del Napoli. Si occupa per AreaNapoli.it, tra l'altro, dell'analisi dell'avversario.

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