Alla scoperta dell'Atalanta: classifica bugiarda. Gara delicata per il Napoli
L'Atalanta ha deciso di puntare su Raffaele Palladino per rilanciarsi. Alla scoperta della squadra bergamasca che affronterà il Napoli al Maradona.

Riprende il campionato e per gli azzurri al Maradona arriva un cliente tra i più scomodi possibili, l’Atalanta e a rendere ancor più arduo il già difficile l’impegno, il cambio di allenatore: via Juric, per lui terzo esonero nell’anno solare, ecco il napoletano, nonché tifoso del Napoli Raffaele Palladino. Conte spera di ritrovare antiche alchimie e l’intensità smarrita, ma preparare una partita contro un avversario che ha appena cambiato guida tecnica aggiunge difficoltà a difficoltà e moltiplica i dubbi.
Alla scoperta dell'Atalanta di Palladino
Come deciderà di giocare Palladino, la cui ideologia di calcio è ben lontana da quella di Juric. Proverà già a cambiare rotta, oppure deciderà saggiamente, almeno per ora, di conservare vecchi principi per inserirne gradatamente dei nuovi? In questo contesto anche noi che siamo soliti preparare un report sull’avversario che il Napoli va ad affrontare siamo in imbarazzo, motivo per il quale abbiamo optato per andare ad analizzare ciò che finora ha palesato, a livello di metriche avanzate, la squadra orobica, mettendola a confronto con i dati della squadra di Conte. Vediamo cosa ne è scaturito.
UN PRIMO DATO CHE PREOCCUPA
La prima metrica su cui ci siamo soffermati è relativa al differenziale medio tra xG attivi, vale a dire la produzione offensiva, e xG passivi, ossia il parametro di gol attesi subiti, valori ovviamente presi senza considerare i rigori. Il grafico mostra nelle aree viola, partita per partita, un valore positivo del differenziale tra produzione offensiva e produzione difensiva, mentre nelle aree rosa un valore negativo. Osservando il grafico relativo agli ospiti notiamo quindi come i nerazzurri abbiano prodotto meno di quanto subito solo nelle gare contro Parma, Juventus, Cremonese, Udinese e Sassuolo. Gli azzurri hanno invece subito più di quanto prodotto soltanto nelle gare contro Pisa, Torino e Bologna. Nonostante ciò l’Atalanta può vantare un valore medio positivo nel differenziale da inizio campionato pari a +0.63, il quarto in Serie A, mentre il Napoli con un saldo positivo di +0.31 figura al sesto posto. Il motivo di questa differenza in classifica risiede nel fatto che gli orobici abbiano largamente dominato le gare in cui il differenziale è risultato a favore e lo si evince dall’ampiezza delle aree viola, ben più evidenti di quelle degli azzurri.

IL RADAR DELLE PERFORMANCE EVIDENZIA UNA CLASSIFICA BUGIARDA
Il fatto che i nerazzurri figurino al tredicesimo posto in classifica con ben nove punti in meno rispetto ai partenopei non deve ingannare. Il nostro grafico radar, che analizza varie metriche avanzate relative a diverse fasi di gioco, ci spiega come e perché l’Atalanta va presa con molta attenzione. In primis spieghiamo come la valutazione venga fatta in base ai percentili, rapportando dunque a 100 la misurazione di ogni metrica.

Partendo dal centro, la prima metrica che vediamo è quella degli X Points. Essa valuta il punteggio di merito in base a quanto prodotto nella gara a prescindere dall’esito della stessa. Nello specifico i nerazzurri hanno un percentile 82 migliore del Napoli fermo a 61. Questo perché gli orobici, che hanno fatto collezione di pareggi, hanno spesso raccolto molto meno di quanto avrebbero meritato, al punto che per questo parametro dovrebbero avere 18,61 punti, vale a dire ben 5,61 punti in più di quelli reali. Il Napoli, al contrario, dovrebbe avere 16,68 punti, ben 5,32 in meno di quelli guadagnati sul campo. Anche nel dato degli expected goals a favore i nerazzurri prevalgono con 79 a 47, così come nel dato sugli expected goals contro, che vede il Napoli con un valore percentile di 84, più basso del 93 degli ospiti. Nei duelli vinti prevale il Napoli, sia pure con un percentile basso, 39 a 18. Il dato che forse più sorprende è quello relativo al pressing, per misurare il quale abbiamo usato il PPDA, indice che misura il numero di passaggi concessi mediamente alla squadra avversaria prima di intervenire con una azione mirata al recupero del pallone.
Il Napoli, con un valore di PPDA pari a 10,03, matura un percentile 71, mentre l’Atalanta, con un valore di PPDA pari a 11,90, rileva un percentile pari a 48. Il Napoli fa meglio anche nelle palle inattive, 89 a 69, e nell’efficienza palesata in area di rigore, 56 a 21. Gli uomini di Conte però confermano una vecchia pecca, quella della scarsa efficacia nella conclusione derivante da azione di contrattacco veloce. Il percentile 3 spiega la lacuna dei partenopei, sensibilmente al di sotto del 41 dell’Atalanta. Infine, la percentuale di possesso è più o meno identica, con la differenza a favore dei nerazzurri nel Field Tilt, possesso nell’ultimo terzo di campo, in cui con il 63,98%, si dimostrano migliori degli azzurri fermi al 59,29%.
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