"Napoli, situazione media". Conte non ancora soddisfatto. Il punto sulla rosa
Antonio Conte ha fatto un primo bilancio della rosa del Napoli, ci sono sicuramente alcune lacune da colmare. La nostra analisi dell'organico attuale del club azzurro.

Con la prima parte di ritiro a Dimaro che volge alla conclusione emergono dalle dichiarazioni di Antonio Conte le prime considerazioni in merito allo status dei lavori e un primo mini-bilancio del lavoro svolto e delle decisioni da prendere in merito alla composizione della rosa. Ha fatto discutere la dichiarazione del mister relativa alla situazione del Napoli definita "né alta né bassa" facendo proliferare le varie tesi in merito all'ambito di riferimento della frase del neo tecnico azzurro. Proviamo a darne una chiave di lettura plausibile e anche condivisibile collegandola alle considerazioni e ai rumors relativi agli esuberi da piazzare e ai conseguenti auspicabili nuovi innesti che dall'analisi tattica spiegata anche dalla nostra lavagna, sembrano al momento necessari.
Dando per sistema di gioca base di partenza un 3-4-2-1 come si vede chiaramente dalle varie zone in cui è suddiviso il campo, in tutto longitudinalmente sono cinque, vale a dire le due laterali, quella centrale e i due mezzi spazi, se in talune aree il Napoli pare coperto in modo sufficiente, non sembra lo stesso in altre. Vediamole nel dettaglio: in porta al momento situazione molto fluida con Meret e Caprile supportati dal terzo Contini. Come cursori di destra la coppia Di Lorenzo/Mazzocchi può alla bisogna essere rafforzata da Spinazzola, elemento duttile e Zerbin, con quest'ultimo però dato tra i probabili partenti. A sinistra la prima area di possibile intervento sul mercato visto che Spinazzola e Olivera al momento avrebbero come possibili alternative Mario Rui e lo stesso Zerbin, entrambi sul piede di partenza.
La batteria dei centrali di difesa, al netto di possibili partenze di Ostigard e di uno tra Natan e Juan Jesus, con il probabile innesto di Hermoso pare molto ben assortita, con elementi come Olivera e Di Lorenzo che danno la possibilità di impiego anche come braccetti sui rispettivi lati. Al momento il centrocampo pare la zona in cui gli azzurri sembrano più a corto di alternative. Battezzati titolari Lobotka e Anguissa, l'unico che sembra godere di fiducia certa da parte della guida tecnica è Folorunsho, mentre sia Gaetano che Cajuste sembrano non convincere il tecnico salentino che potrebbe chiederne il trasferimento. Premesso che nell'idea di Conte c'è probabilmente un calcio molto più votato a intensità, fisicità e muscolarità, pare evidente che a causa delle partenze di Zielinski e dello stesso Traorè, viene a mancare qualità nella zona nevralgica del campo.
Nei due halfspaces di trequarti si celebra invece abbondanza con la coppia Kvara/Raspadori a sinistra a dare adeguate garanzie e con la possibilità di adattare nella zona i vari Cheddira, Folorunsho, Gaetano e Lindstrom, se questi ultimi due rimarranno, ma sarà difficile stando ai rumors di mercato. A destra la coppia Politano/Ngonge potrà godere di possibili alternative negli stessi Raspadori, Cheddira e Folorunsho. Tuttavia nelle ultime ore qualche indiscrezione racconta di una possibile clamorosa bocciatura di Ngonge che non avrebbe convinto appieno Conte. Infine in avanti, con la sostituzione adeguata di Osimhen probabilmente con Lukaku, le alternative attuali si chiamano Simeone, Cheddira e Raspadori.
Troppo incognite insomma si rilevano, legate alla possibilità che addirittura ben dieci elementi potrebbero non far parte della rosa definitiva: Natan, Juan Jesus, Ostigard, Mario Rui, Zerbin, Gaetano, Cajuste, Ngonge, Cheddira e Simeone, sono al momento tutti papabili partenti. Al momento quella che sembra emergere come chiara lacuna nel roster azzurro è la mancanza di un cursore di fascia sinistra che possa dare il cambio a Spinazzola dal momento che Olivera pare un calciatore dalle caratteristiche differenti, e soprattutto un elemento di qualità in mezzo al campo che possa garantire alternative anche tecniche laddove necessarie. In un quadro del genere non risulta difficile comprendere come il nuovo tecnico abbia inteso definire la situazione del Napoli come "situazione Media", una affermazione che tutto sommato ci sentiamo di condividere.






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