Napoli-Atalanta, circola una narrazione di mercato errata: non confondiamo le idee!
Napoli e Atalanta accomunate, nel mercato di gennaio, da una narrazione errata. Occorre fare chiarezza.

Napoli e Atalanta rappresentano due realtà calcistiche accomunate da una filosofia di mercato simile: entrambe puntano a individuare talenti, valorizzarli e successivamente cederli a cifre ben superiori, generando plusvalenze di rilievo. In questo mercato di gennaio, entrambe le società sono attivamente impegnate a rinforzare le rispettive rose.
Tuttavia, attorno alle loro strategie di mercato si è diffusa una narrazione inesatta, alimentata in particolar modo dalla partenza di Khvicha Kvaratskhelia. La frustrazione dei tifosi azzurri è comprensibile, soprattutto considerando che, a poche ore dalla chiusura del mercato, il club non ha ancora finalizzato un'operazione in entrata. Eppure, sembra che una soluzione sia stata trovata: Allan Saint-Maximin, che dovrebbe arrivare in prestito fino a giugno, mentre per l'estate si prospetta un acquisto di maggior spessore.
Nel frattempo, l'Atalanta ha ceduto Nicolò Zaniolo e, senza indugi, ha immediatamente chiuso l'affare per Daniel Maldini dal Monza. È proprio su questo punto che si è acceso il dibattito: il Napoli impiegherebbe troppo tempo a concludere le trattative, mentre il club bergamasco agirebbe con maggiore rapidità. Tra l'altro, con tutto il rispetto, una cosa è sostituire Zaniolo e un'altra Kvaratskhelia.
Perl, esiste una distinzione sostanziale che merita di essere evidenziata: diversamente dall'Atalanta, il Napoli si muove su un mercato di vertice, bussando alla porta di club di alto livello per assicurarsi alcuni dei loro migliori elementi, come dimostrano i tentativi per Garnacho, Adeyemi o Comuzzo in difesa. In un contesto in cui le grandi società tendono a gonfiare i prezzi e rendere le trattative più complesse, è naturale che le operazioni richiedano più tempo per essere portate a termine. Oppure, meglio rinunciare per non cadere in una trappola.
L'Atalanta, invece, adotta una strategia diversa, mirando a talenti emergenti provenienti da realtà di seconda fascia, dove i giocatori stessi sono più propensi al salto di qualità e le società cedenti maggiormente inclini a negoziare. Questa differenza di approccio spiega perché le trattative dei bergamaschi possano chiudersi con maggiore rapidità.
Pertanto, è opportuno evitare semplificazioni e facili paragoni: le dinamiche di mercato di Napoli e Atalanta seguono logiche differenti e confonderle rischia di generare una lettura fuorviante della realtà.
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