Napoli, 40 giorni di fuoco! Gli "event triggers" e il mercato per lo Scudetto
Il Napoli è atteso da un periodo decisivo per la propria stagione tra campionato e mercato invernale. Gli event triggers possono trasformarsi in opportunità per ridefinire obiettivi e strategie, anche se già pianificate.

Vi ricordate cosa è successo dopo la sonora sconfitta alla prima di campionato del Napoli contro il Verona? Sebbene le trattative per l’acquisto di determinati calciatori fossero già avviate da tempo, quella decisione accelerò il processo decisionale e in pochi giorni si definirono i passaggi in azzurro di McTominay, Lukaku, Gilmour e Neres.
E vi ricordate gli sviluppi della triste sconfitta a Empoli nella primavera del 2022? Si accelerò il processo di purificazione dello spogliatoio del Napoli dalla presenza dei “fantastici perdenti” (Insigne, Mertens, Koulibaly, Ospina) creando quell’alchimia chimica che trasformò un gruppo in una squadra vincente. Si chiamano event triggers. Nel mondo del business, del management e dello sport, gli event triggers rappresentano momenti critici o eventi specifici che accelerano la necessità di prendere decisioni strategiche. Questi eventi, spesso inattesi o cruciali, scuotono le certezze e spingono le organizzazioni a reagire con rapidità e precisione. Nel calcio, come in ogni altro ambito competitivo, gli event triggers possono trasformarsi in opportunità per ridefinire obiettivi e strategie, anche se già pianificate.
Per il Napoli – lungi da me l’idea di augurare una sconfitta (mio padre si rivolterebbe nella tomba) – perfino una vittoria sofferta e giocata male (meglio detta cosi) contro la Fiorentina in campionato potrebbe rappresentare un event trigger per agire in modo deciso nel mercato di gennaio, puntando al massimo obiettivo: consolidare la rosa per vincere lo scudetto.
Gli event triggers non si limitano a evidenziare problemi: la loro forza sta nell’accelerare i processi decisionali di azioni già pianificate, trasformando in ore o giorni ciò che normalmente richiederebbe settimane o mesi. Creano una condizione di necessità che spinge a un’azione immediata, riducendo l’indecisione o il tempo di realizzazione e portando a risultati tangibili.
Nel mondo aziendale, per esempio, un’innovazione introdotta da un competitor o un’improvvisa crisi di reputazione può portare a una revisione strategica e a decisioni rapide per salvaguardare la competitività. In modo analogo, nello sport, una battuta d’arresto significativa può diventare il catalizzatore per modificare approcci tattici, rinforzare la rosa o adottare nuove strategie operative.
Una prestazione sottotono del Napoli (mai nominare scaramanticamente la parola sconfitta) può diventare il catalizzatore per modificare la strategia sul mercato, identificando lacune da colmare e investendo in nuovi giocatori per mantenere alta la competitività.
Indipendentemente dalle dichiarazioni ufficiali, il management del Napoli è consapevole che le probabilità di vittoria finale sono elevate e che per cogliere l’attimo servono piccoli ma efficaci ritocchi con interventi tempestivi. Ci aspettano 40 giorni di fuoco per definire le sorti del campionato!
Un possibile event trigger, come una vittoria sofferta o una prestazione opaca, potrebbe spingere la società a intervenire acquistando velocemente quei giocatori che possano fare la differenza in posizioni chiave. Con decisioni rapide e strategiche, il mercato di gennaio può trasformarsi in un’arma vincente per consolidare la corsa verso il quarto scudetto.
Gli event triggers ci insegnano che ogni crisi o momento critico può diventare un’opportunità per evolvere e migliorare. Nel calcio, come nel business, la rapidità e l’agilità decisionale sono essenziali per affrontare le sfide e ottenere risultati.
Per il Napoli, ogni segnale, anche piccolo, deve essere letto come un campanello d’allarme per intervenire prontamente, rafforzare la rosa e puntare al massimo obiettivo. Che sia una vittoria sofferta o una battuta d’arresto, ciò che conta è la capacità di trasformare l’imprevisto in una spinta verso il successo finale.





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