Grealish, Laurienté, Sterling: bluff di Manna. Il vero obiettivo è un altro
Negli ultimi giorni sono stati accostati al Napoli diversi giocatori per il ruolo di esterno offensivo. Vi spieghiamo perché Grealish, Sterling, Laurienté non sono i nomi giusti per Antonio Conte.

Il calciomercato si sa talvolta assume le sembianze e le dinamiche di una partita a scacchi, e Giovanni Manna si sta dimostrando un ottimo stratega, tra probabili bluff e depistaggi quotidiani. Ecco che i nomi che circolano nelle ultime ore, se analizzati con attenzione, risultano con forte probabilità, fuori programma per il Napoli di Conte. Tralasciando il nome di Kubo, mancino della Real Sociedad, la cui collocazione tattica sarebbe condizionante e decisamente fuori da quella che sembra ormai la politica del Napoli di Conte in tema di acquisizioni, insistenti risultano i rumors su Grealish, Sterling e Laurienté. Vediamo insieme se e come possono essere utili al Napoli internazionale che sta forgiandosi giorno dopo giorno.
UN TRIO POCO PROPENSO AL SACRIFICIO. Abbiamo messo a paragone i tre calciatori sia in merito alle principali metriche offensive, che quanto a posizione in campo e alle metriche difensive più significative. Intanto dei tre Sterling (31) è il più anziano e anche quello che guadagna di più – circa 20 milioni di euro – mentre Laurienté (26) risulta il più giovane e quello che guadagna meno – circa 1,3 milioni di euro -. Grealish (29) con 16 milioni di euro l’anno si difende bene. Dunque, compartecipazioni dei rispettivi club al pagamento dello stipendio a parte, il solo Laurienté sarebbe da questo punto di vista una opzione coerente per il Napoli. Andando nel tecnico, le metriche della fase offensive che vediamo riprodotte evidenziano la leadership di Sterling quanto a gol, assist e a expected goals senza rigori, e quella di Laurienté quanto a tiri totali e a tiri nello specchio della porta. Viceversa Grealish comanda per passaggi completati, per numero di tocchi a partita e per cross. Insomma. Le metriche spiegano come Grealish sia più propenso alla partecipazione alla manovra, garantendo una minore incidenza in fase di concretizzazione. Di contro, gli altri due sono più incisivi nella fase di finalizzazione.
La analisi delle metriche della fase difensiva evidenzia un fattore comune: i tre non incidono particolarmente in fase di non possesso, con Grealish che di poco ha la meglio su Laurienté quanto a palle recuperate a partita, ma con quest’ultimo che ha la meglio, di misura e con dati comunque bassi, per quanto riguarda contrasti vinti e palloni intercettati. La grafica mostra anche, per ognuno dei tre, come la porzione di campo coperta sia prevalentemente dalla metà campo in avanti, e come Sterling abbia giocato poco nell’ultima stagione disputata in prestito all’Arsenal.
CONCLUSIONI
Per tutte le motivazioni esposte, l’interessamenti presunto di Manna verso questi profili sembra davvero un diversivo, specie considerando fattore economico, posizione in campo con scarsa propensione alla fase di non possesso, e caratteristiche fortemente condizionanti dal punto di vista tattico. Pare evidente che Manna stia lavorando al vero obiettivo, che resta Dan Ndoye, e in alternativa uno tra Nusa e Samuel Lino, profili certamente più coerenti per le esigenze di Conte in tema di caratteristiche tecniche e, soprattutto, in chiave tattica.
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