Alla scoperta di Nunez, perché può essere la punta ideale per Conte
Chi è Darwin Nunez, il bomber uruguaiano rappresenta il profilo ideale per Antonio Conte per rinforzare l'attacco del Napoli. Scopriamo le caratteristiche dell'attaccante di proprietà del Liverpool.

Nel bailamme di nomi associati al Napoli, molti i presunti interessamenti di Giovanni Manna per il ruolo di centravanti. Tra tutti, forse il più indicato per il gioco di Antonio Conte potrebbe essere proprio Darwin Nunez, sudamericano in forza al Liverpool, ma dato in potenziale uscita dai reds. Vediamone un identikit e soprattutto come potrebbe cambiare il Napoli con lui in campo.
LA CARRIERA. Darwin Gabriel Nunez Ribeiro, attaccante uruguaiano classe 1999, alto 187 cm, piede destro, preferisce giocare da punta centrale, ma si adatta anche in posizione di ala sinistra. Ha esordito tra i professionisti nel Penarol, per poi essere ceduto agli spagnoli dell’Almeria con i quali, in Segunda Division, ha realizzato 16 reti, bottino che lo ha posto alla attenzione dei portoghesi del Benfica, che ne acquisiscono il cartellino per la cifra considerevole di 34 milioni di euro. Con i lusitani avviene la esplosione definitiva, con 34 gol nella stagione 2021/22, che gli valgono il passaggio al Liverpool per la cifra monstre di 85 milioni di euro. Tra le fila dei reds ha avuto alti e bassi, ma ha comunque mostrato sprazzi di grande talento. La carriera in Nazionale, in qui ha debuttato nel 2019, è stata segnata da una partecipazione ai Mondiali del 2022 e alla Copa America nel 2024, con due reti all’attivo e con un totale di 25 presenze con 13 gol e 3 assist.
CURIOSITA’. È cresciuto in condizioni molto umili ad Artigas, aiutando la famiglia nei campi di fragole. Ama la musica cumbia e ha una scimmietta domestica di nome Coco. È stato anche una promessa nel basket e nella pallavolo da giovane
STILE DI GIOCO E CARATTERISTICHE TECNICHE
Nunez è un attaccante fisico, veloce e aggressivo. Ama attaccare la profondità, è pericoloso in campo aperto e ha un buon fiuto del gol. È stato spesso paragonato a Cavani per la sua duttilità e grinta, ma anche per alcune caratteristiche tecniche che potremmo così riassumere:
Attacco alla profondità: uno dei suoi punti forti. Ama partire sul filo del fuorigioco e attaccare gli spazi dietro la difesa.
Finalizzazione: alterna colpi da goleador puro a errori banali. Ha grande potenziale, ma non sempre è lucido sotto porta.
Dribbling in corsa: pur non essendo un funambolo, quando parte in progressione è molto difficile da contenere.
Colpo di testa: grazie al fisico (1,87 m) e al tempismo, è pericoloso anche in gioco aereo.
Pressing e generosità: corre moltissimo, aiuta il pressing alto e non disdegna il lavoro sporco.
POSIZIONE IN CAMPO
Anche se è nato come centravanti, negli ultimi anni ha spesso giocato anche da esterno sinistro in un tridente, per poter rientrare sul destro e sfruttare la sua corsa. Al Liverpool, ad esempio, ha alternato la posizione di punta centrale (quando Klopp schierava il 4-3-3 o il 4-2-3-1) con quella di ala sinistra, mentre in nazionale è stato usato quasi sempre da numero 9.
IMPATTO SUL GIOCO DELLA SQUADRA
L’impatto di Darwin Nunez sul gioco della squadra è profondo e duplice: potenzia la fase offensiva, ma può anche creare squilibri se non è ben integrato nel sistema tattico.
Impatto in fase offensiva:
Transizioni rapide: la sua velocità e aggressività lo rendono devastante nei contropiedi. Quando la squadra recupera palla, Nunez è spesso il primo riferimento per attaccare la profondità.
Allunga le difese: costringe le retroguardie avversarie ad abbassarsi o allargarsi, creando spazi per i compagni (come Salah o Gakpo al Liverpool).
Pressing alto: è un attaccante generoso, che partecipa attivamente al pressing, aiutando a recuperare palla in zone avanzate.
Impatto in fase di costruzione o possesso prolungato:
Meno incisivo: in contesti dove serve pazienza e palleggio, come nel Liverpool di Arne Slot, il suo impatto si riduce. Non è un attaccante da fraseggio stretto o da gioco spalle alla porta.
Disconnessione tattica: se la squadra non gioca in verticale o non sfrutta la sua corsa, può sembrare “fuori dal gioco” e diventare meno utile.
COME GIOCHEREBBE CON CONTE
In un sistema a due punte (come quello che potrebbe usare Conte al Napoli), Nunez si esprime meglio accanto a un attaccante fisico e di sponda, proprio come Lukaku. In questo contesto, può attaccare gli spazi lasciati liberi e sfruttare la sua progressione. L’inserimento di Darwin nel Napoli di Antonio Conte potrebbe rappresentare una svolta tattica importante, soprattutto se il tecnico salentino confermerà il suo classico 3-5-2 o un 3-4-3 più fluido. Sarebbe un profilo perfetto per il calcio di Conte che predilige attaccanti fisici, verticali e generosi nel pressing, e Nunez incarna perfettamente questo identikit.
In un 3-5-2 con Lukaku o Lucca potrebbe:
Sfruttare gli spazi creati dal centravanti boa
Agire da seconda punta dinamica, partendo largo o attaccando la profondità
Alternarsi nei movimenti a venire incontro, lasciando libertà di rotazione offensiva
Ecco una formazione tipo del Napoli con Darwin Nunez titolare, ipotizzando un 3-5-2, il modulo preferito dal tecnico:
Meret; Beukema - Rrahmani – Buongiorno; Di Lorenzo - Anguissa - Lobotka - De Bruyne – McTominay; Nunez - Lukaku (o Lucca)
Analisi tattica
Attacco: Nunez agisce da seconda punta, libero di svariare e attaccare la profondità, mentre Lukaku (o Lucca) fa da boa centrale.
Centrocampo: con De Bruyne mezzala, il Napoli guadagna qualità negli inserimenti e nei passaggi filtranti per Nunez, senza dimenticare la variante McTominay.
In un 3-4-3 con esterni offensivi, come ad esempio Neres e Politano, potrebbe agire da:
Punta centrale mobile, con libertà di svariare
Terminale su cross bassi o tagli in profondità
Punto di riferimento per il pressing iniziale
Con Nunez in campo, il pressing alto del Napoli di Conte diventerebbe più aggressivo, verticale e orientato al recupero immediato. Ecco come cambierebbe concretamente:
1. Pressione iniziale più intensa
Nunez è noto per la sua energia instancabile: corre, pressa e insegue i difensori anche per 90 minuti. Questo significa che:
Il Napoli potrebbe alzare il baricentro in fase di non possesso
I difensori avversari sarebbero costretti a giocare lungo o sbagliare in uscita
Si creerebbero occasioni da gol già nella metà campo avversaria
2. Coordinamento con la seconda punta
In un 3-5-2 con Lukaku o Lucca, Nunez sarebbe il primo a partire in pressione, mentre il compagno coprirebbe le linee di passaggio:
Nunez attacca il portatore
Lukaku chiude la linea di scarico
I centrocampisti (Anguissa, McTominay) salgono in blocco per soffocare la manovra
3. Recupero palla e transizione immediata
Il pressing alto con Nunez non è fine a sé stesso: è funzionale a recuperare palla in zone pericolose e ripartire subito. Darwin è perfetto per:
Attaccare la profondità appena recuperata palla
Finalizzare in pochi tocchi
Creare superiorità numerica in contropiede
Rischi da gestire
Se il pressing viene superato, la squadra può essere esposta dietro
Serve coordinazione perfetta tra attacco e centrocampo per evitare buchi
In sostanza con Nunez, il pressing alto del Napoli diventerebbe un’arma offensiva vera e propria, non solo una fase difensiva. Conte potrebbe sfruttarlo per trasformare ogni errore avversario in un’occasione da gol.
Se volessimo effettuare una simulazione tattica del pressing alto del Napoli con Darwin Nunez in campo, ispirata al sistema di Conte, essa prevederebbe i seguenti meccanismi chiave:
Nunez guida la pressione: attacca il portatore palla (es. centrale difensivo avversario) con aggressività, costringendolo a giocare in fretta.
Lukaku chiude la linea di passaggio verso il mediano avversario.
De Bruyne e Anguissa salgono in pressing sulle mezzali o terzini avversari.
Di Lorenzo e McTominay stringono per intercettare eventuali scarichi laterali.
Linea difensiva alta, pronta ad accorciare e giocare l’offside.
Obiettivo
Recuperare palla entro 6-8 secondi nella metà campo avversaria e ripartire subito con Nunez in profondità o con un filtrante di De Bruyne.
Rispetto al Napoli scudettato, le differenze sarebbero evidenti:
Prima: pressing più posizionale, meno aggressivo, con Lukaku che attendeva l’errore.
Con Nunez: pressing più “europeo”, simile a quello dell’Inter di Inzaghi o del Chelsea di Pochettino, con attaccanti che “mordono” subito.
ASPETTI DA MIGLIORARE
Gestione del possesso: in un Napoli che vuole anche palleggiare, dovrà migliorare nel gioco spalle alla porta
Precisione sotto porta: Conte è esigente, e la sua discontinuità realizzativa potrebbe essere un limite iniziale
CONCLUSIONI
Darwin Núñez è uno degli attaccanti più adatti al calcio verticale e intenso di Conte, un moltiplicatore di pericolosità se la squadra gioca in verticale e ad alta intensità, ma può diventare un corpo estraneo in sistemi più posizionali o lenti. Se ben integrato, può diventare devastante in Serie A, e per il Napoli potrebbe rappresentare un upgrade rispetto anche a Osimhen, soprattutto per la capacità di adattarsi a più ruoli e per la fame di riscatto che lo anima. Dopo una stagione altalenante al Liverpool (7 gol e 7 assist in 47 presenze), il suo futuro è incerto. Il Napoli di Antonio Conte lo ha messo nel mirino per rinforzare l’attacco, e il giocatore avrebbe aperto al trasferimento.





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