Che fine ha fatto la statua di D10S?
Che fine ha fatto la statua di Diego Armando Maradona realizzata dallo scultore Domenico Sepe? Angelo Forgione per AreaNapoli.it prova a fare luce sulla misteriosa questione.

Oltre tredici mesi. Tanti ne sono trascorsi dall’esposizione della statua di Maradona realizzata da Domenico Sepe e donata alla città affinché divenisse il monumento dei tifosi e dei turisti all’esterno dello stadio di Fuorigrotta, nei pressi del settore Distinti. Quel triste 25 novembre 2021, a un anno dalla scomparsa del mitico Diego, la scultura in bronzo fu mostrata per la prima volta al pubblico e agli obiettivi nella posizione designata per l’istallazione definitiva, su un alto piedistallo in marmo bruno appositamente studiato dall’artista. Solo un assaggio per celebrare il Re di Napoli defunto, dopo un giro di Terra attorno al Sole a partire dal giorno del lutto della città, dell’Argentina e del mondo, e poi il monumento, come da programma, tornò nella bottega dell’artista ad Afragola, in attesa dei carotaggi e di tutti gli accertamenti e documenti necessari ad assicurare che l’aiuola di destinazione fosse idonea a supportare l’enorme peso.
Tutto fatto, e i permessi del Genio civile sono stati prodotti. La statua potrebbe essere installata anche oggi, definitivamente, se non fosse che ad oggi è ancora bloccata da ben altri problemi, cagionati da un pastrocchio ereditato dalla precedente giunta comunale. La statua di Domenico Sepe, iniziata motu proprio all’indomani della scomparsa del fuoriclasse universale, e completata in pochi mesi, era stata accettata in dono dal Comune solo dopo aver accertato il fallimento di una raccolta fondi indetta a metà gennaio 2021 dalla Giunta comunale, su proposta degli allora assessori allo Sport e alla Cultura, Ciro Borriello ed Eleonora De Majo, per la realizzazione di un monumento scelto tra diversi bozzetti da una commissione voluta da Palazzo San Giacomo e composta da esperti d’arte, direttori di musei, docenti universitari, campioni dello sport, da Diego Maradona junior e da due esponenti del mondo ultras del Napoli.
Tutto apparentemente corretto, ma dopo qualche settimana, su quel progetto, era piombata la Digos, che aveva acquisito negli uffici del Comune i documenti relativi alla manifestazione di intenti per una futura statua raffigurante Maradona. In particolare, le verifiche riguardavano i due componenti della commissione legati ad ambienti ultrà, coinvolti in alcuni scontri violenti avvenuti a Napoli il 22 ottobre 2021, quando una manifestazione di protesta contro l’ipotesi del governatore Vincenzo De Luca di istituire un nuovo lockdown per arginare il Covid aveva prodotto alcune devastazioni sul lungomare.
I piemme intendevano capire se vi fosse un nesso tra quegli episodi e la realizzazione della statua maradoniana, ipotizzando che vi fossero state pressioni da parte degli ultras sull’assessora De Majo per un loro inserimento nella commissione, affinché la statua fosse realizzata secondo le indicazioni dei gruppi organizzati dello stadio. Statua che però non era stata realizzata, poiché a seguito dell’indagine, la De Majo, fatta oggetto di perquisizioni in casa, si era dimessa, e dunque, era venuta meno la possibilità di ricorrere alla procedura per il finanziamento, Borriello aveva predisposto i termini per un contratto di donazione all'amministrazione comunale della stata già realizzata da Sepe. Con il cambio della guardia a Palazzo San Giacomo, l’opera era stata presentata il 25 novembre del 2021 per volontà del nuovo assessore allo Sport, Emanuela Ferrante, ma da allora non avrebbe più visto più il “Maradona”, travolta nel buio umiliante di un’indagine ancora in corso.
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