La svolta manageriale del Napoli: il caso Manna tra comunicazione e negoziazione
La recente conferenza stampa del direttore sportivo del Napoli, Giovanni Manna, offre uno spunto di riflessione su due aspetti fondamentali della gestione aziendale: la comunicazione istituzionale e le competenze negoziali.

L'innovazione nella comunicazione istituzionale del Napoli. Negli ultimi sei mesi, la comunicazione del club ha subito un'evoluzione radicale. Il Napoli ha adottato uno stile più diretto, trasparente e meno formale, allontanandosi dalle dichiarazioni standardizzate che caratterizzano il mondo del calcio. Le parole di Conte, Bianchini, Manna, e persino i silenzi storici e strategici di Chiavelli e forzati di De Laurentiis testimoniano che il Napoli, anche dal punto di vista della comunicazione, è entrato in una New Era.
Uno degli elementi chiave di questa trasformazione è il riconoscimento degli errori. La capacità di ammettere gli sbagli è una delle caratteristiche distintive di una leadership efficace. Un'azienda di successo non si limita a negare o minimizzare gli errori, ma li capitalizza per migliorare le proprie strategie future. Questo approccio si collega alla "cultura della gestione dell'errore", un concetto che si fonda sulla distinzione tra errori umani e sistemici e sulla necessità di creare meccanismi organizzativi che limitino il loro impatto.
Gli errori umani possono essere dovuti a distrazione, inesperienza o mancanza di conoscenze, mentre quelli sistemici derivano da processi organizzativi inadeguati. Il Napoli sembra aver compreso l'importanza di questa distinzione e ha introdotto un modello di comunicazione che non solo ammette gli errori, ma li trasforma in opportunità di miglioramento.
La negoziazione e i limiti nella definizione dell’obiettivo
Un secondo aspetto di riflessione emerso dalla conferenza stampa riguarda la capacità negoziale della dirigenza in sede di calciomercato. La trattativa è un processo che va ben oltre la semplice discussione economica: è un’arte che combina preparazione, intuito e capacità di lettura del contesto.
Dalle sincere parole di Manna, al di là delle indubbie competenze del manager in sede negoziale (empatia, creatività, ecc), è emerso un limite nella definizione dell'obiettivo del Napoli nel caso in cui si presentassero scenari sfavorevoli. L'eccessiva concentrazione sul risultato ottimale (Best Alternative To a Negotiated Agreement - BATNA) può infatti portare a una percezione distorta della trattativa, facendo apparire favorevole anche un accordo che, in realtà, non lo è. Questo è un punto chiave nelle strategie di negoziazione: è essenziale avere una chiara visione sia dello scenario migliore (best case) sia di quello peggiore (worst case) per essere pronti a ogni eventualità.
Per esempio, se un cittadino che vuole vendere la sua auto a 10.000 euro (come obiettivo iniziale) si focalizza esclusivamente sulla offerta di un concessionario che gli propone 12.000€, potrebbe considerare la trattativa chiusa con successo. Tuttavia, se avesse saputo che un altro concessionario era disposto a offrirne 15.000€, avrebbe potuto rivedere la sua strategia. Questo dimostra come una pianificazione rigida possa limitare il potenziale successo della negoziazione. Spesso ci sono alternative migliori al nostro miglior obiettivo.
Conclusioni
L’analisi della comunicazione e delle capacità negoziali del Napoli offre spunti interessanti per il mondo del management. Da un lato, emerge l’importanza della trasparenza e del riconoscimento degli errori come strumenti per costruire fiducia e migliorare l’efficienza organizzativa. Dall’altro, si evidenzia il rischio di una preparazione negoziale incompleta, che non tiene conto delle possibili evoluzioni sfavorevoli.
Il Napoli sta entrando in una "New Era" non solo dal punto di vista sportivo, ma anche manageriale. Resta da vedere se questa trasformazione si tradurrà in un successo a lungo termine, ma una cosa è certa: nel calcio come nel business, saper comunicare e negoziare efficacemente può fare la differenza tra una stagione vincente e un'occasione sprecata.





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