Chi ha preso per i fondelli i napoletani? Forgione: "Si capisce da cronologia Conte"
Angelo Forgione attraverso i suoi canali social ha messo in evidenza la cronologia delle dichiarazioni di Conte da quando siede sulla panchina del Napoli.

Più della roboante sconfitta in casa del PSV Eindhoven, hanno fatto discutere ed alzato polveroni polemici proprio le parole dell'allenatore del Napoli Antonio Conte, che nell'immediato post match ha pronunciato delle frasi che hanno scosso non poco l'ambiente partenopeo.
Ne parla anche il giornalista e scrittore Angelo Forgione, che attraverso i suoi canali ufficiali, prova a dare una spiegazione logica ed un senso alle dichiarazioni dell'allenatore del Napoli: "Le parole di Antonio Conte nella pancia del Philips Stadion sono state chiarissime rispetto all'obiettivo al quale ha puntato: lo spirito perduto. I segnali si erano palesati a Torino (vedi mio post di sabato), ma è ormai evidente che il mister, attorno al quale si era compattato il gruppo lo scorso anno, ne debba fronteggiare le complicazioni derivate dall'allargamento della rosa, e le insoddisfazioni, certamente di Lang, Neres e chissà chi altri".
Chi ha preso per i fondelli i napoletani? "Chi ha fatto credere che il Napoli, con i nuovi acquisti e l'allargamento della rosa, potesse o addirittura dovesse puntare alle semifinali di Champions League, magari addirittura alla finale. L'obiettivo era, e resta tassativamente per questioni finanziarie, il passaggio agli ottavi di finale. La sconfitta dolorosa deve rappresentare il punto di ritorno, la svolta. Necessaria, per non buttare a mare soldi, lavoro e programmazione".
"La cronologia di alcune dichiarazioni dell'allenatore, dal suo primo ritiro con gli Azzurri fino a ieri, aiutano a chiarire il problema. Conte in ritiro a luglio 2024: «Mi sta piacendo lavorare con questi ragazzi, che hanno voglia di fare e mi stanno dando tutto nonostante un approccio forte come il mio. Vedo una squadra che in poche settimane è cresciuta e ha recepito».
Conte dopo la vittoria a San Siro contro il Milan a fine ottobre '24:
«È uno dei migliori gruppi che ho avuto in carriera. Abbiamo un percorso da fare per vincere ma possiamo accorciarlo. Non ci poniamo limiti».
Conte dopo la vittoria a Torino del 1 dicembre '24:
«Quello che mi piace sono squadre che dimostrano di essere squadre. Noi stiamo lavorando per diventare una squadra tosta sotto tutti i punti di vista. Oggi siamo pochi, abbiamo una rosa di una squadra che partecipa solo al campionato ma sicuramente dovremo rinforzarla l'anno prossimo, se andremo in Europa. Il presidente lo deve sapere!».
Conte a fine gennaio '25:
«Il lavoro che si sta facendo è enorme, il più grosso che mi sia capitato dall'inizio della mia carriera. Questi sono ragazzi che hanno voglia di dare tutto, e vedo in loro anche un grande senso di appartenenza. Sanno per quale squadra giocano, per quale città e per quale popolo».
Conte a scudetto appena vinto:
«Abbiamo vinto un campionato incredibile andando oltre i nostri limiti. È stato lo scudetto più inaspettato, difficile, il più stimolante come sfida. Il merito è di questi ragazzi che non si sono mai arresi, hanno creduto fino alla fine nel lavoro: è lo scudetto di tutti. Di Scuffet chiamato a Bologna a giocare all'ultimo momento, di Rafa Marin, di Mazzocchi. Anche chi ha avuto meno minutaggio ci ha permesso di tenere alto il livello dell'allenamento con l'impegno che ci hanno messo».
Conte lo scorso 13 agosto in ritiro:
«Stiamo tranquilli e calmi, quello che facciamo noi non lo stanno facendo le altre: non mi ricordo al mondo una squadra come noi che ha vinto lo scudetto e che ha cambiato così in un anno. È successo qualcosa di straordinario, ma noi il percorso l'abbiamo appena iniziato. Non facciamoci trarre in inganno da lusinghe smoderate e da prese per i fondelli».
Conte dopo la disfatta di Eindhoven:
«Queste situazioni e certe sconfitte non capitano mai per caso. Noi dovremo essere bravi a capitalizzare quello che è successo stasera per cercare di invertire la tendenza. L'anno scorso abbiamo vinto un campionato straordinario, incredibile, avendo pochissimi calciatori, e tutti sono andati oltre i propri limiti. Avevamo grande compattezza e grande unità, in tutto e per tutto. Inevitabile che quest'anno, dovendo giocare in Europa, abbiamo dovuto inserire altri giocatori. Inserire nove teste non è semplice. L'ho detto dal principio che sarebbe stato un anno complesso. Determinate cose devo essere anche assorbite. Ci vorrà tanta fatica. Io frequento lo spogliatoio ogni giorno, e se ho frenato non era per mettere le mani avanti ma perché ho visto alcune cose che mi hanno indotto a dire che sarebbe stato un anno complesso. Non ci dobbiamo disperare ma bisogna lavorare e ritrovare quell'alchimia dell'anno scorso".
Poi aggiunge: "Se vogliamo continuare a crescere, continuare a costruire qualcosa che possa rendere orgogliosa Napoli e i napoletani, dobbiamo capire che bisogna aumentare i giri, bisogna ritrovare quello spirito, quella compattezza che avevamo l'anno scorso, dove per tutti quanti c'era un unico obiettivo, non c'erano obiettivi personali, non c'erano situazioni egoistiche, ma c'era solamente un'unica visione: Napoli. E deve tornare ad essere quel Napoli per il bene del Napoli. Non il bene mio o il bene di questo giocatore o di quest'altro, perché, ripeto, il bene di un singolo non serve a niente; è il bene di squadra che serve. E noi questo l'abbiamo dimenticato per via di tante cose che sono state montate, spinte. Si sono create tante situazioni che io mi sono anche divertito a vederle, perché sono state talmente spudorate... è chiaro? Io poi vedevo la realtà qual era… Napoli e i napoletani non devono essere presi per il cu*o. Ok?».
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