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Feltri contro il Natale: "Parenti e televisione, che supplizio. Meglio il 2 novembre"

Vittorio Feltri racconta la sua poco simpatia verso le festività natalizie: "E' l'occasione per radunare in sala da pranzo un numero elevato di parenti che spazzolano quantità enormi di cibo".


RedazioneRedazioneTestata giornalistica

29/12/2022 09:01 - Rassegna stampa
Feltri contro il Natale: Parenti e televisione, che supplizio. Meglio il 2 novembre

Vittorio Feltri conferma la sua antipatia verso il Natale. In un editoriale su Libero riferisce quanto segue: "Cosa c'entrano i cenoni della vigilia, con relative abboffate di cibo, col sacrificio di un martire che si dice addirittura essere stato figlio di Dio? Non capisco la relazione tra un tragico decesso col consumo smodato di panettoni e bottiglie di spumante. Sarò scemo ma me ne sfugge il senso. Anche a casa mia, che non è un tempio pieno di intelligentoni, ad eccezione di me, il Natale è vissuto come l'occasione per radunare in sala da pranzo un numero elevato di parenti (sinonimo di rompicoglioni) che spazzolano quantità enormi di cibo, tra chiacchiere insensate e tediose. Personalmente durante la cena non riesco a dire una parola per il semplice fatto che la stanza è resa rumorosa a causa delle discussioni senza soluzione di continuità dei presenti. Meglio così. Risparmio il fiato".


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Poi aggiunge: "A una certa ora non potendone più del frastuono, me ne vado in camera mia, al piano superiore, dove però l'eco delle ciance giunge imperioso impedendomi di chiudere occhio. Prendo una pastiglia che mi rimbambisce, come non fossi già abbastanza intontito di mio, e finalmente mi addormento incazzato nero. L'indomani mattina, dopo regolamentare doccia, scendo per fare colazione e vedo la tavola disseminata di avanzi del pasto e di vettovaglie sozze. Vorrei togliermi dai piedi e andare a lavorare per trovare un minimo di ordine, ma ricordo che a Natale e il giorno dopo non escono i giornali, e di conseguenza anche Libero è chiuso".


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"Che esco a fare? Le edicole hanno abbassato le saracinesche, idem quasi tutti i negozi e pure i bar che sono il refugium peccatorum. Devo rassegnarmi a leggere i giornali del giorno prima che già li ho imparati a memoria. Non ho di meglio da fare che recarmi in salotto e sprofondarmi in poltrona a fissare il soffitto arricchito da mille crepe provocate dal tempo", sottolinea Feltri.

"Meno male che il Natale dura un giorno solo, come le farfalle che alle sei di sera ne hanno già piene le palle. Meglio comunque il 2 novembre, più vario", conclude. 


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