Conte ossessionato dal Napoli e la città: ha una missione meridionale
Antonio Conte ha un'ossessione per il Napoli e la città. Tanto è vero che il mister ha una missione meridionale.

Ha vissuto gran parte degli anni della sua carriera, sia da calciatore che da allenatore, a Torino. Ma Antonio Conte è un uomo del Sud e non ha mai dimenticato le sue origini. Tanto è vero che, da quando sta allenando il Napoli, ha ritrovato quello spirito caloroso, grazie anche alla tifoseria partenopea.
Tanto è vero che si parla di un'ossessione da parte del tecnico leccese, che ha anche una missione meridionale. A riferirlo, è stato il quotidiano La Repubblica, nella sua edizione odierna: "Benvenuto al Sud. Che poi per Antonio Conte da Lecce è in realtà un bentornato. Ma dopo i tanti anni trascorsi al Nord da calciatore e poi sulla panchina - in maniera particolare alla corte del la Juventus le sensazioni che sta vivendo nella sua appassionata avventura meridionale il tecnico pugliese assomigliano veramente poco a quelle di un emigrante di rientro. Il suo viaggio per riavvicinarsi a casa è stato infatti molto lungo e i primi 9 mesi vissuti a Napoli dall'ex ct della Nazionale hanno avuto quindi il pathos di un nuovo inizio, visto che la maggior parte dei suoi ricordi di gioventù col passare inesorabile del tempo si erano fisiologicamente un po' scoloriti".
Inoltre, si legge: "Ma il richiamo del Sud per il momento sembra essere troppo forte e sarà probabilmente così almeno per un'altra stagione, o forse due, perché l'ex ct ha appena iniziato il suo lavoro sulla panchina azzurra e ha dunque bisogno di altro tempo per portarlo a termine. Ripagare l'affetto ricevuto a scatola chiusa dalla gente è la sua missione meridionale, che richiede dedizione e non potrà essere interrotta dopo un periodo di tempo così breve".
"Conte era arrivato in estate con l'etichetta di "juventino" e non ha mai rinnegato con coerenza il suo passato, ma sta dimostrando con i fatti di esserci calato anima e cuore nella sua nuova realtà napoletana. Martedì durante la cena ai Camaldoli con la squadra ha cantato in dialetto e si è goduto una serata di relax con i suoi giocatori, prendendosi persino lui una breve pausa tra la vittoria contro l'Empoli e il conto alla rovescia per la trasferta di sabato pomeriggio (ore 18) a Monza; Ma da ieri il tecnico lecce se ha ricominciato a concentrarsi h24 sulla sua sfida: a metà tra l'ossessione e l'impresa".
"Conquistare lo scudetto sulla panchina azzurra è infatti la sua pazza idea per non sentirsi più in debito con Napoli, l'unica città - parole sue - che gli ha dato affetto e ospitalità fin dal primo giorno, senza aver ancora ricevuto niente di concreto dal suo nuovo ospite. Al Sud funziona così e dopo tanti anni trascorsi al Nord è una differenza che si avverte sulla pelle, anche per un meridionale rimasto a lungo lontano".
"Ma Conte ci sta mettendo comunque molto di suo per farsi apprezzare e magari amare. La sua travolgente esultanza con caduta al gol di Lukaku contro l'Empoli è stata notata e apprezzata dai tifosi del Maradona, oltre che dal popolo virtuale dei social. Prima c'erano già state però le visite ai luoghi iconici della città: dal murale di Maradona (di nascosto, a notte fonda) al Teatro San Carlo, dalle Vele di Secondigliano alla Cappella di San Severo. Uomo d'arte e del la gente, di cui l'allenatore leccese ha accettato senza alcun tipo di ritrosia l'abbraccio. Il suo tour è stato pure gastronomico e non ci sono stati pranzi o cene senza autografi e selfie. Tutti gli chiedono lo scudetto e Antonio non ci dorme letteralmente la notte, visto che per restare nella scia dell'Inter si è dovuto inventare negli ultime mesi ogni giorno una soluzione diver-sa. Ora siamo al count down e tra 6 giornate ci sarà la resa dei conti. E se non sarà quest'anno? C'è quello prossimo... Bentornato al Sud".
"Conte ci sta mettendo comunque molto di suo per farsi apprezzare e magari amare. La sua travolgente esultanza con caduta al gol di Lukaku contro l'Empoli è stata notata e apprezzata dai tifosi del Maradona, oltre che dal popolo virtuale dei social. Prima c'erano già state però le visite ai luoghi iconici della città: dal murale di Maradona (di nascosto, a notte fonda) al Teatro San Carlo, dalle Vele di Secondigliano alla Cappella di San Severo. Uomo d'arte e del la gente, di cui l'allenatore leccese ha accettato senza alcun tipo di ritrosia l'abbraccio".
"Il suo tour è stato pure gastronomico e non ci sono stati pranzi o cene senza autografi e selfie. Tutti gli chiedono lo scudetto e Antonio non ci dorme letteralmente la notte, visto che per restare nella scia dell'Inter si è dovuto inventare negli ultime mesi ogni giorno una soluzione diver-sa. Ora siamo al count down e tra 6 giornate ci sarà la resa dei conti. E se non sarà quest'anno? C'è quello prossimo... Bentornato al Sud".
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