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Paoletti: "Conte ha tre limiti, ma può vincere lo Scudetto. Posso fare una domanda su Meret?"

Il giornalista ed ex addetto stampa del Napoli ha commentato la situazione della squadra azzurra dopo la sconfitta contro la Lazio.


RedazioneRedazioneTestata giornalistica

10/12/2024 09:21 - Interviste
Paoletti: Conte ha tre limiti, ma può vincere lo Scudetto. Posso fare una domanda su Meret?

Il Napoli è uscito con le ossa rotte dal doppio confronto con la Lazio. Paolo Paoletti, giornalista ed ex addetto stampa del Napoli, ne ha parlato in un lungo post pubblicato su Facebook. "E' divertente ricordare come tutti, ma proprio tutti, avessero pronosticato una gara totalmente diversa rispetto all'Olimpico contro la stessa Lazio. Con il Napoli dei titolari sarebbe stata tutt'altra storia... invece è andata anche peggio, senza l'alibi delle riserve.  Perché nessuno ha voluto sottolineare che giovedì anche la Lazio aveva giocato con 8 riserve (in campo 1 titolare e 2 mezzi titolari: Zaccagni, con Patric e Rovella)".


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Paoletti prosegue: "La gara ha una spiegazione tattica: Baroni non è caduto nella trappola di Conte. Il Napoli voleva lasciare campo e iniziativa per colpire in contropiede. La Lazio invece ha lasciato il 70% di possesso palla all'avversario e vinto proprio in contropiede con Isaksen e la gentile collaborazione della coppia Oliveira-Meret. Conte e Baroni erano insieme alla Juve 12 anni fa, allenatore in prima e tecnico della Primavera. Si conoscono, l'allievo in 4 giorni ha superato 2 volte il maestro".


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"Ma c'è altro. La Lazio, come anche la Fiorentina, sono squadre costruite bene e gestite meglio. Baroni e Palladino fin qui sono gli exploit del campionato. Vedremo se resisteranno con questo passo (non credo) ma non avendo speso 150 milioni come il Napoli bisogna riconoscere il lavoro fatto da Pradè (DS Viola, 57 anni) e Fabiani  (promosso al posto di Tare dal settore giovanile alla prima squadra - come Manna - ma a 61 anni, navigato ed esperto)".

"Tornando alla gara: se hai il pallone per il 70% del gioco e Lukaku, prima punta, non fa un tiro in porta (fischiato al cambio tardivo con Simeone al 92') c'è più di qualcosa che non va. Se Kvara con Mc Tominay e Oliveira è terminale di una catena di sinistra quasi inoffensiva, peggio di Di Lorenzo, Anguissà, Politano... come può attaccare il Napoli senza avere un trequarti da ultimo passaggio?".

"Conte ha disegnato la squadra a tavolino, partendo dalle 15 bocciature ufficializzate al termine del ritiro in Trentino.  Ha puntato su 8 titolari scudetto ma anche da 10° posto (Meret, Di Lorenzo, Rahamani, Oliveira, Lobokta, Anguissà, Politano, Kvara), aggiungendo 1 difensore (Buongiorno), 1 centrocampista d'attacco (Mc Tominay), 1 prima punta (Lukaku).  I primi cambi sono: Mazzocchi per Politano, Neres per Kvara, Simeone per Lukaku. Stop. La squadra è oggettivamente ingessata su queste gerarchie".

 "Ha costruito una partenza sprint sul 'lite-motive' di gestione: l' Instant Team: solo giocatori pronti, molto motivati, inquadrati in poche idee di gioco mandate a memoria. Ha funzionato nel breve, alla lunga "potranno verificarsi altri inciampi" ammette Conte (ma sono già 15 di campionato + 3 di Coppa Italia). Consapevole delle lacune della rosa (ruoli e qualità), ma anche di una visione di gioco bloccata dall'alibi di dover rinunciare alla difesa a 3 per mancanza di un terzo marcatore. Ribadisco: Antonio Conte era l'unico che potesse mettersi sulle spalle l'obiettivo di riportare il Napoli in Champions in 12 mesi".

"Per me resta il favorito scudetto, ma anche Conte ha i suoi limiti: 

1. ha sempre sofferto la gestione del turno infrasettimanale; 

2. sopporta malamente il confronto tecnico (per correggere sue scelte) con personalità di alto livello e provato curriculum. Personaggi che peraltro il Napoli non ha! 

3. Ha bisogno di giocatori di grande qualità".

Poi aggiunte: "Nel dettaglio: Lukaku è stato fischiato, 5 gol sono pochi. Fa ciò che gli chiede Conte, ma le sue sponde non sempre favoriscono gli inserimenti degli esterni che stringono (Kvara e Politano) e di Mc Tominay che si sdoppia tra mezzala classica e sottopunta. Kvara non è più lui, perché innanzitutto è 'carta conosciuta', ora sempre raddoppiato e con Conte anche troppo defilato in una gabbia tattica che aiuta la marcatura dell'avversario. Ed il ritardato rinnovo certamente non ha aiutato. Contro la Lazio al San Paolo però è venuta meno anche l'inferiorità numerica in cui spesso versa il centrocampo.  Baroni a 2 se le cavata benissimo, per il grande lavoro dei 4 attaccanti: Isaksen (90+3' Lazzari), Dia (72' Pedro), Zaccagni e Castellanos (72' Noslin), chiunque fosse in campo. Mentre Lobotka e Anguissa hanno fatto troppo poco (faccia esterna del palo). Così come l'incertezza di Oliveira sulla palla lunga a lanciare Isaksen ha procurato il gol subìto e deciso il risultato".

"Una nota su Meret: perché non risolve il problema di spinta che ha? Dele-Bashiru calcia da 30-metri-30,  il pallone batte sulla traversa a Meret battuto perché in forte ritardo (poca spinta gambe). Uguale su Isaksen che centra la porta e segna dal limite dell'area, con Meret ancora in ritardo.  Se non ha risolto in tanti anni, vuol dire che è lacuna strutturale. Sarebbe meglio cercare un altro portiere invece di rinnovargli il contratto.   Il tutto va inquadrato nella situazione generale del campionato. Mai, recentemente, ci sono state 5 squadre di testa (posti Champions) in 3 punti e con una media per tutte da 80 punti finali.  Il Napoli con la Fiorentina (che ha una gara in meno) ha la miglior difesa con 10 reti subite. Ma Conte ha il peggior attacco con solo 21 gol fatti e la peggior differenza reti (11). Negli scontri diretti ha perso con Atalanta e Lazio, pareggiato con l'Inter, deve incontrare la Fiorentina. Meno male che Juventus (-5) e Milan (-10) sono distanti, garantendo una certa serenità per un posto in SuperChampions. Il mio modestissimo parere è: con almeno 2 nuovi giocatori di livello, Conte può vincere lo scudetto. Perché proprio l'Europa, con gli impegni serrati delle italiane, resta il maggior alleato. Ora però è tutto chiaro: sia il meglio, sia il peggio del Napoli". 


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