Il figlio di Mario Merola: "Papà ha sperperato 40 miliardi di lire. Era il re di Napoli"
Francesco Merola, figlio del grande Mario, ha rilasciato un'intervista esclusiva al Corriere della Sera. Tanti gli aneddoti raccontati.

Mario Merola è stato il re della sceneggiata napoletana, un grande attore e un eccellente cantante. Suo figlio Francesco ha raccolto la sua eredità artistica e in un'intervista al Corriere della Sera ha raccontato una serie di aneddoti sul suo famoso padre. "Spesso mi chiudo in bagno a piangere e rivedo di continuo i suoi film. O guardo il documentario che ha realizzato la Rai su di lui. Si chiama “Il Re”. E lui è stato davvero il Re, di Napoli e del suo popolo".
Merola ha lanciato grandi artisti napoletani
Al Corriere della Sera ha raccontato che suo padre "ha lanciato Gigi D’Alessio, Massimo Ranieri, Nino D’Angelo... In famiglia è stato tutto più difficile: mi voleva perfetto e mi ripeteva che non voleva un erede, ma un figlio. Poi per dieci anni abbiamo lavorato fianco a fianco e ora porto avanti la sua sceneggiata. Da figlio e da erede", ha riferito il figlio.
Merola e i 40 miliardi persi al gioco
Tanti pregi e un difetto. Quello del gioco. "Gli piaceva giocare ovunque e a tutto e aveva una passione per il Lotto, la roulette dove aveva i suoi sei numeri fortunati, lo Chemin de fer... Giocava a scopa e a poker, nei casinò e nei camerini del teatro". Purtroppo ha perso "tanto. Ma solo soldi suoi e ha pagato tutto. Mai lasciato debiti in giro". Facendo due conti Mario Merola ha sempre detto di aver "sperperato 40 miliardi di lire".
Le accuse di camorra
A Mario Merola fu contestata la vicinanza ad alcuni boss. Il figlio spiega: "E lui rispose a tutto. Parlò di Michele Zaza, con cui aveva giocato a carte al Regina Isabella, di Michele Greco il Papa per il quale cantò a Catania. Spiegò che andava a cantare dove veniva scritturato, poi faceva le foto a fine concerto e, dopo rilasciava regolare fattura e la serata finiva. Erano clienti. Era la verità e fu prosciolto".






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