Caressa e il retroscena su Ancelotti: "Mi buttai dalla sua macchina. Carlo mi disse testuali parole"
In un'intervista il telecronista sportivo Fabio Caressa ha raccontato un aneddoto relativo ad un incontro con Carlo Ancelotti.

Fabio Caressa è uno dei telecronisti italiani più famosi. Nel corso di un'intervista a La Repubblica, il giornalista di Sky Sport ha rivelato un episodio dove si era materializzata la sua paura più grande: "Arrivare in ritardo. Io arrivo allo stadio sempre due ore prima. Solo una volta sono arrivato a ridosso".
"Per un Milan-Barcellona. Dovevo commentarla con Carlo Ancelotti, che mi disse: ‘Ti vengo a prendere alle 18,30’. ‘È tardi’. Poi sono le 18,35 e di Carlo non c’è traccia. Io friggo di ansia. Poi arriva, sereno come sempre, e naturalmente sulla tangenziale c’è un traffico spaventoso, io sono fuori di me dall’agitazione, e quando siamo a 700 metri da San Siro salto dalla macchina e corro come un pazzo verso lo stadio" ha aggiunto Caressa.
"Arrivo tutto sudato, mi cambio la camicia, e mi metto in postazione giusto cinque minuti prima dell’inizio…” E Ancelotti? Due minuti dopo mi sento battere sulle spalle: “Sei un pirla, se rimanevi con me ti prendevi pure il caffè col presidente del Barcellona…” ha proseguito Caressa.
Conclusione su alcuni segreti delle sue telecronache: "Un’attenzione feroce. Hai quattro persone che ti parlano in cuffia…Quattro? I bordocampisti, quelli della regia…La telecronaca è un grande lavoro di squadra. Io studio anche 45 ore per preparare una partita. Quarantacinque ore? Sei ore al giorno, per una settimana. Ho il più grande archivio sul calcio europeo”.





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