Caputo: "Dirò una cosa che farà arrabbiare Conte. Al Napoli avrei fatto anche il comprimario"
L'ex attaccante di Sassuolo e Sampdoria ha parlato ai microfoni di Soccermagazine: "Conoscendo Antonio Conte ad ascoltare certe affermazioni si arrabbierebbe solamente".

Ciccio Caputo, ex attaccante, ha parlato ai microfoni di Soccermagazine. Ormai il campionato è alle spalle e il Napoli ha vinto lo scudetto ai danni dell’Inter con un solo punto di vantaggio. Tu che conosci Antonio Conte dai tempi di Bari, come risponderesti a chi sostiene che gli azzurri siano stati avvantaggiati semplicemente dall’assenza delle coppe in questa stagione? "Sicuramente, conoscendo Antonio Conte ad ascoltare certe affermazioni si arrabbierebbe solamente. Sicuramente un po’ di vantaggio per quanto riguarda la mancanza delle coppe l’ha avuto il Napoli, anche nel preparare le partite perché ha avuto più tempo, ma secondo me soprattutto sotto l’aspetto fisico e mentale. Però alla fine hanno fatto un percorso per cui, secondo me, alla lunga lo scudetto l’hanno strameritato".
A proposito di Napoli, da mesi tiene banco l’interrogativo sul futuro di Giacomo Raspadori, tuo ex compagno al Sassuolo che ultimamente ha ritrovato spazio solo grazie alle defezioni altrui e alla partenza di Kvaratskhelia. In vista del mercato estivo, che soluzione suggeriresti per preservare quello che è a tutti gli effetti un patrimonio tecnico del club? "Secondo me Jack Raspadori è un giocatore che deve giocare, ha bisogno di giocare. Lui ha tantissime qualità, è un giocatore forte per me e sicuramente è un valore aggiunto per il Napoli. Nel calcio i giocatori vogliono sempre giocare, quindi alla fine sono scelte personali queste. Però io penso che un giocatore come Raspadori, a Napoli e con Conte, può fare molto, ma molto bene".
Non è un mistero che in passato la Roma ti abbia cercato dopo i fasti col Sassuolo: pensi che sia stato quello il momento sliding door della tua carriera? "Sì. Dopo i 21 goal con il Sassuolo e quando fui convocato in Nazionale ci fu un contatto con la Roma, poi ci fu anche un contatto con la Lazio. Un po’ di contatti li ho avuti, però poi alla fine per svariate dinamiche sono rimasto a Sassuolo e ho fatto altre scelte".
Avevi raccontato che il Sassuolo chiedeva alla Roma tanti soldi e, come hai ricordato, tempo dopo eri stato contattato anche dalla Lazio: come mai il trasferimento in biancoceleste, invece, non andò in porto? "A me chiamò direttamente Ciro Immobile, perché noi siamo molto amici. Mi disse “Guarda, Ciccio. Cercano un vice per me e quindi io ho fatto il tuo nome perché per me sei un giocatore forte, sei italiano, conosci bene il campionato italiano. Noi giochiamo anche le coppe europee, quindi ci sarà spazio”. Io fui contentissimo di questa chiamata di Ciro, poi non s’è fatto più niente perché in quel periodo ero alla Samp, la Samp non mi volle cedere perché voleva dei soldi. Sappiamo benissimo che la Samp era in un momento di difficoltà e quindi andò a finire male anche questa possibilità".
Se una tra Roma, Lazio o Napoli ti avesse cercato l’anno scorso ad agosto, quando hanno iniziato un nuovo progetto tecnico tutte e tre, avresti accettato anche un ruolo di comprimario? "Assolutamente sì. Io non ho mai escluso questo, anzi. Mi sarebbe stato anche più comodo, forse, vista comunque l’età e viste anche le scelte. Perché se vengono piazze del genere come fai a dire di no? Però con tutta sincerità e franchezza non è mai accaduto e quindi ho fatto le mie scelte".
Anche se ti sei ritirato da poco, tanto che hai partecipato a questo stesso campionato, c’è già qualche attaccante di oggi nel quale Ciccio Caputo un po’ si rivede? "Eh, bella domanda! Diciamo che se parliamo di giocatori italiani, con le caratteristiche mie ne ho visti pochi. Nell’ultimo campionato di giocatori che attaccano gli spazi e la profondità e giocano per la squadra ne ho visti tanti, però sicuramente di italiano ne manca uno con le mie caratteristiche".
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