Alla scoperta del City: l'evoluzione di Guardiola. Una squadra più verticale
Scopriamo il Manchester City di Pep Guardiola, la compagine inglese in questi anni è stata protagonista di un'interessante evoluzione.

Per parlare del Manchester City, bisogna evidenziare il grande lavoro svolto da mister Pep Guardiola che ha scritto la storia di questo club. Guardiola, arrivato nel 2016, supererà il traguardo delle 10 stagioni col club di Etihad Stadium e finora ha conquistato 18 trofei tra cui la Champions League del 2023.
Inoltre, ha rinnovato il contratto fino al 2026, in una fase delicata del club (Fair Play finanziario e andamento sportivo). Una risposta forte del tecnico e dello stesso club in un periodo altalenante di quest’anno dopo lo storico triplete del 2023. Negli ultimi due anni lo stile del Manchester City di Guardiola ha vissuto un’evoluzione interessante, non una rivoluzione totale, ma con accorgimenti tattici che hanno cambiato il volto della squadra. Ripercorriamo l’evoluzione tattica dei “citizens” negli ultimi due anni.
L'evoluzione del Manchester City di Guardiola
2022-23: IL “NUOVO CITY” CON HAALAND
L'arrivo di Haaland cambia il baricentro offensivo della squadra. Per la prima volta Guardiola ha un centravanti fisico e finalizzatore puro, che riduce la necessità di attacchi “corali” e consente di sfruttare transizioni più dirette. In sostanza meno falso nueve, più verticalità: la squadra alterna il classico possesso ragionato con attacchi rapidi verso Haaland.
Akanji e Stones diventano “ibridi”: Guardiola inizia ad accentuare il concetto del difensore che sale a centrocampo per creare superiorità numerica. Stones in particolare diventa un pilastro come “inverted centre-back”.
La difesa diventa più fisica: via Cancelo (2023), più spazio a difensori strutturati (Akanji, Aké, Dias) per reggere nei duelli.
2023-24: CONSOLIDAMENTO E CONTROLLO TOTALE
Il Possesso diventa ancora più paziente: il City diventa quasi “soffocante” nel controllo, con fasi di palleggio prolungato per togliere ritmo agli avversari.
Rodri leader assoluto: non solo come mediano ma anche come regista difensivo, vero faro della squadra.
De Bruyne più gestito: con infortuni e minutaggio ridotto, Guardiola affida più responsabilità creative a Bernardo Silva e a Foden, spesso utilizzato centralmente.
Minor uso degli esterni larghi puri: meno ali classiche (tipo Sterling dei tempi passati), più “ibridi” che sanno giocare dentro al campo (Grealish, Bernardo, Foden).
Pressing meno aggressivo, più selettivo: il City sceglie i momenti per pressare alto, altrimenti compatta linee e aspetta.
2024-25: CITY PIU’ VERTICALE E CON NUOVI TALENTI
Maggiore profondità offensiva: con l’inserimento di giovani creativi come Nico O’Reilly e l’arrivo di Rayan Cherki, il City ha riscoperto un po’ di imprevedibilità negli ultimi 30 metri.
Più soluzioni offensive: oltre a Haaland, ora ci sono più giocatori capaci di inventare o creare superiorità in dribbling, non solo palleggio corale.
Equilibrio difensivo sempre più centrale: Guardiola alterna spesso linee a 3 e a 4, con Stones/Rodri che si muovono per adattarsi.
Varietà nel pressing: in alcune gare torna l’aggressione altissima, in altre si sceglie una struttura più attendista, a seconda dell’avversario.
Costruzione dal basso meno dogmatica: se nel “vecchio City” si cercava sempre l’uscita palla a terra, oggi non è raro vedere l’estremo lanciare lungo su Haaland o sugli esterni alti.
IN SINTESI
Dal possesso esasperato (pre-Haaland) a un mix di controllo e verticalità.
Dal falso nueve al nove puro, con adattamenti di tutto il sistema.
Da esterni larghi a creatori “ibridi” che giocano dentro al campo.
Più fisicità dietro, più imprevedibilità davanti.
Vediamo i profili dei protagonisti di questa piccola rivoluzione “guardiolana”, ruolo per ruolo.
PORTIERI
1 James Harrington Trafford ’02 portiere alto 1,97 m per 93 kg, con grande presenza fisica (altezza, braccia lunghe), vantaggio nelle uscite alte e sulle conclusioni ravvicinate. Buonissima abilità nel gioco con i piedi (distribuzione), elemento sempre più importante per i portieri moderni, soprattutto in squadre che costruiscono dal basso. Ottimi riflessi; si distingue anche per la capacità di mantenere la concentrazione e fare salvataggi chiave, anche sotto pressione.
25 Gianluigi Donnarumma ’99 portiere alto 1,96 m per 90 kg, riflessi ottimi e grande presenza fisica grazie all’altezza: può coprire molto bene la porta, in particolare su tiri potenti o da vicino. È bravo nei confronti uno-contro-uno, e la sua capacità di reazione è uno dei suoi punti più apprezzati. Negli anni ha migliorato anche la distribuzione del pallone, fondamentale nel gioco moderno dei portieri, specie in squadre che vogliono costruire dal basso. Nonostante la giovane età in cui è esploso, ha mostrato maturità mentale, gestione della pressione e capacità di essere leader dentro e fuori dal campo.
DIFENSORI
3 Ruben dos Santos Gato Alves Dias ’97 difensore centrale alto 1,87 m per 80 kg piede destro naturale, ottime abilità difensive, duro nei tackles, in marcatura a uomo e nell’anticipo. Dato l’altezza predilige le palle alte e presenta una certa autorevolezza nel gioco aereo, inoltre mantiene un buon senso della posizione.
24 Josko Gvardiol ’02 è un difensore centrale 1,85 m per 82Kg piede mancino naturale, molto bravo in fase di marcatura, capace di impostare il gioco dalle retrovie perché bravo tecnicamente, forte fisicamente difficile da superare nell’uno contro uno e può essere impiegato anche nel ruolo di terzino sinistro come sta facendo quest’anno confermando ottime prestazioni anche dal punto di vista realizzativo.
82 Rico Mark Lewis ‘04 terzino destro alto 1,70 m peso di 64 Kg piede destro naturale, molto veloce, abile tecnicamente e negli inserimenti offensivi, per le sue caratteristiche offensive lega bene con il gioco che predilige mister Guardiola confermandosi titolare in diverse occasioni.
45 Abdukodir Khusanov ’04 difensore centrale alto 1,86 m 82 Kg piede destro naturale, forte fisicamente, abile nell’impostare il gioco e possiede una certa velocità sia nel breve che nel lungo. All’occorrenza può giocare anche da mediano. Al momento pochissime presenze per lui in questa stagione, ma in notevole crescita anche nella considerazione del tecnico, che stravede per lui.
6 Nathan Benjamin Aké ’95 difensore centrale alto 1,80 m 75 Kg piede mancino possiede una certa forza fisica, abile in fase difensiva, si distingue per la sua capacità in fase d’impostazione del gioco ed anche in quello aereo, può ricoprire inoltre il ruolo di terzino sinistro o di centrocampista difensivo, dimostrando di essere un giocatore molto duttile tatticamente e utile sia da subentrato che da titolare.
5 John Stones ’94 difensore centrale 1,88 m 70 kg piede destro nel city dal 2016 ma la sua duttilità tattica gli permette di giocare anche da terzino destro. Abile sia nelle chiusure difensive sia, soprattutto, nel gioco aereo. Viene utilizzato da Guardiola in posizione avanzata rispetto alla linea di difesa, questa capacità sviluppata negli anni ha permesso di acquisire una posizione quasi a ridosso della linea difensiva di centrocampo utile a schermare le linee di passaggio a protezione della difesa. Non sempre titolare causa anche diversi infortuni.
CENTROCAMPISTI
27 Matheus Nunes Luiz ’98 centrocampista centrale alto 1,83 m e 78 kg piede destro, molto tecnico, è abile nel gioco aereo e svolge bene entrambi le fasi sia di regia che d’inserimento con una buona corsa atletica. Può essere impiegato anche da trequartista avendo anche una buona visione di gioco.
20 Bernardo Silva ’94 centrocampista e attaccante laterale alto 1,73m 66 Kg piede mancino, un veterano nel city dal 2017 predilige giocare ala destra e rientrare sul mancino, può giocare trequartista e negli ultimi anni adattato a centrocampista centrale per la costruzione di manovra dato le sue doti tecniche e di abilità nel dribbling, i lunghi passaggi precisi. Dotato di buon tiro dalla distanza.
17 Nico O’Reilly ‘02 calciatore polivalente alto 1,93 m per 84 kg: il suo ruolo principale è quello di centrocampista offensivo o trequartista, ma può essere utilizzato anche come mediano o terzino sinistro. Buona tecnica e buon tocco di palla, elegante nel dribbling, nella conduzione palla, e con visione offensiva. Nonostante l’altezza – che già da sola è un vantaggio fisico – ha dimostrato anche agilità e capacità di inserirsi nel gioco sia come suggeritore che come finalizzatore.
16 Rodrigo Hernandez Cascante noto come Rodri ’96 centrocampista centrale alto 1,91 m 82 Kg piede destro è considerato uno dei migliori calciatori della sua generazione, gioca prevalentemente come mediano o regista davanti alla difesa. Nel City dal 2019 molto duttile tatticamente, può agire anche come difensore centrale. Abile soprattutto nell’impostare l’azione, è per i compagni il punto di riferimento per la costruzione del gioco e per dettare i tempi con frequenti tocchi di palla. È in grado di verticalizzare con lanci lunghi e sa farsi valere anche nel gioco aereo. Forte nei contrasti di gioco, ha tra i punti di forza il recupero del pallone nella zona mediana del campo e il potente e preciso tiro da fuori area, con cui ha segnato diversi gol nonostante il suo ruolo arretrato, nel 2024 ha fatto la sua miglior stagione vincendo il Pallone d’Oro. A settembre 2024 si è procurato una grave lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro con lesione del menisco.
47 Philip Walter Foden ’00 centrocampista offensivo-attaccante laterale alto 1,71m 70 kg piede mancino, dotato di una eccellente tecnica individuale, svolge bene entrambi le fasi di possesso e non possesso, negli ultimi anni ha migliorato la capacità di opportunista sotto porta e riesce a sviluppare bene l’azioni di gioco offensiva, oltre a calciare bene dalla media distanza è in grado di segnare pure da fuori area. Grazie alla sua duttilità tattica può agire anche da ala o da falso nueve. Un giocatore molto importante nel City.
18 Rayan Mathis Cherki ’03 centrocampista offensivo alto 1,76 m per 69 kg, capace di giocare come trequartista o ala (principalmente a destra, ma con libertà di movimento verso il centro). Ottima capacità di creare occasioni e fornire assist, oltre ad un buon numero di gol. Buona tecnica, visione di gioco, dribbling, e capacità di inserirsi negli spazi tra le linee. Predilige partire da zone non troppo larghe per venire incontro al pallone, ricevere spalle alla porta o in uno spazio che gli permetta di creare, accendere la manovra, oppure andare al tiro.
8 Mateo Kovacic ’94 centrocampista centrale alto 1,77 m 76 Kg piede destro ma usa bene anche il sinistro, di ruolo mezzala, è dotato di buona tecnica, nonché notevole rapidità quando ha il pallone tra i piedi. Corre molto ed è abile nel recuperare palloni, ama giocare prettamente in verticale ed è bravo nelle sponde e negli scambi stretti. Notevole controllo di palla e sicurezza di possesso anche quando pressato, centrocampista completo. Nel City dal 2023, lo scorso anno ha confermato la sua affidabilità con 19 presenze in Premier League e 4 in Champions League realizzando in totale 5 goal.
14 Nicolas Gonzalez Iglesias ’02 centrocampista centrale alto 1,88 m 84kg piede destro, giocatore che dispone di notevoli doti fisiche e tecniche, nonché di buona intelligenza tattica e senso della posizione. Può giocare in diverse posizioni del centrocampo, dando il proprio contributo sia in difesa e sia in attacco come dimostrano le 7 reti realizzate nel Porto (suo club precedente). Arrivato lo scorso anno, è ancora un po' indietro nelle gerarchie di mister Guardiola, ma data la concorrenza e la sua giovane età potrà esprimersi al meglio per trovare spazio.
ATTACCANTI
9 Erling Braut Haaland ’00 attaccante centrale, con altezza di 1,94 m per 92kg di peso, piede mancino è il classico centravanti puro dotato di buona tecnica, velocità e forza fisica, dispone di un ottimo fiuto del goal. La potenza dei suoi tiri li rende insidiosi e la sua altezza gli consente di essere anche un ottimo colpitore di testa dando imprevedibilità nella lettura dei difensori. Inoltre è bravo ad inserirsi negli spazi lasciati dalle difese avversarie, sa distinguersi anche come rifinitore per via della sua buona visione di gioco, un vero 9 completo che ama giocare sia in profondità attaccando gli spazi gettandosi dietro la linea difensiva e sia venendo incontro per sviluppare le manovre offensive insieme ai compagni di reparto. Dal 2022 nel Manchester City ha collezionato 150 presenze con 121 goal e 29 assist all’attivo, numeri impressionanti.
26 Savio Moreira de Oliveira ’04 detto Savinho esterno d’attacco offensivo che può fungere anche da centrocampista offensivo, alto 1,76 m e 66kg piede mancino, predilige giocare ala destra per rientrare sul mancino. Molto veloce e tecnico, possiede una buona precisione di tiro e quando attacca lo spazio fa emergere le sue abilità in fase di non possesso, inoltre vanta un buon dribbling ed è pericoloso nell’1 contro 1 per perfezionare il quale preferisce partire largo per poi accentrarsi e cercare la conclusione di sinistro oppure l’assist per i compagni.
11 Jeremy Baffour Doku ’02 attaccante laterale, alto 1,73 m e 66 Kg piede destro, Gioca prevalentemente come ala sinistra, potendo però svariare su tutto il fronte offensivo. Tecnico, rapido e dotato di un ottimo dribbling, predilige agire sulle fasce per cercare l’assist a un compagno ed eventualmente, la conclusione personale. Lo scorso anno 14 presenze in Premier League con 4 goal e 4 presenze in Champions League, partito forte anche in questa stagione, per lui già 2 assist e un indice di pericolosità elevatissimo.
7 Omar Khaled Mohamed Abd Elsala Marmoush ’99 attaccante centrale e all’occorrenza attaccante laterale alto 1,83 m per 74 kg, possiede buone doti balistiche e di una notevole velocità palla al piede, inoltre è un atleta ben strutturato fisicamente. Tecnicamente davvero bravo, cerca spesso 1 contro 1 e sa giocare negli spazi stretti e nell’ultimo anno in Bundesliga ha dimostrato di essere un abile finalizzatore. Ha avuto un inserimento graduale realizzando 3 goal in sole 3 presenze nella scorsa Premier League. Atteso quest’anno alla consacrazione definitiva.
Il risultato finale di questa evoluzione è oggi un sistema 4-1-4-1, che riportiamo in lavagna. Un sistema a specchio rispetto a quello del Napoli di Conte, che potrebbe aver tratto ispirazione proprio dal visionario Pep. Di qui forse il motivo delle dichiarazioni del tecnico azzurro in merito alla frequentazione da alunni della propria squadra nella competizione più importante.





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