Pastore: "Attenzione, troppi galli intorno al Napoli. Il rigore, il mio peccato e le parole di Malfitano"
"Che il Napoli abbia dato una dimostrazione di superiorità indiscutibile, è un fatto. Ma non mancano preoccupanti segnali", ha spiegato il giornalista.

Rosario Pastore, giornalista, ha commentato il momento del Napoli dopo il pareggio interno contro l'Inter. Queste le sue parole: "Attention, please. Troppi elogi, troppe voci gaudiose, troppi galli che si son messi all'improvviso ad esaltare il Napoli, indicandolo senza se e senza ma come il favoritissimo per lo scudetto".
Ed ha aggiunto: "Timeo danaos et dona ferentes, temo i diavoli ed i portatori di doni, dicevano sapientemente i nostri avi latini. Io aggiungo che temo gli essere più deleteri, quelli che, tutto un tratto, danno sdilinguate senza ritegno. Che il Napoli, sabato scorso, abbia dato una dimostrazione di superiorità indiscutibile, è un fatto. Ma che altri fattori abbiano lanciato preoccupanti segnali, è altrettanto vero. Nessuno, qui, vuole fare il piangina (altri sono veri maestri in materia). Si tratta solo di non lasciarsi affascinare dagli adulatori, che poi tanto improvvisati non sono. E, innanzitutto, si tratta di tenere gli occhi ben aperti. L'episodio che ha visto coinvolto l'interista Dumfries, anzi, il suo braccino, è estremamente indicativo".
Poi ha continuato: "Quel "mani" era rigore, indiscutibilmente rigore. In tale direzione, del resto, l'aveva giudicato lo stesso Doveri, quando nella gara di andata contro l'Udinese, in una situazione esattamente e minuziosamente simile (tocco di Lobotka), aveva ordinato la massima punizione contro il Napoli. Dice (non l'arbitro ma il grillo parlante Morelli) che se non avesse impattato l'arto dell'interista, la palla gli sarebbe finita sul petto. E dunque? Con McTominay ad un passo, chi assicura che lo scozzese non avrebbe potuto farne buon uso? La deviazione c'è stata, checché ne dica l'oracolo di Dazn, e il Var avrebbe dovuto segnalare l'errore a Doveri. Ma tutto è passato sotto silenzio. Come, purtroppo, spesso capita quando c'è di mezzo l'Inter, novella imperante Signora del calcio italico. La "beneamata", secondo la definizione dei suoi tifosi. Caragrazia che Conte stia temprando i suoi a sopportare e reagire di fronte ad accadimenti del genere. Fatto sta, che alla fine, tirando le somme, chi aveva il diritto di recriminare sull'1-1 sarebbe stato il Napoli. Che deve superare quello svantaggio di una lunghezza".
"Svantaggio che può essere minimo, se si considera che ci sono ancora undici gare da giocare. Ma può essere anche enorme se, come dicevasi prima, dovessero scattare altre strane situazioni. Intanto, consentitemi di aggiungere un paio di considerazioni. La prima è che capisco chi continua a difendere strenuamente, appassionatamente, eroicamente Romelu Lukaku. Anchìio, da sostenitore del Napoli, sogno un belga che all'improvviso riesploda, facendo sentire il suo peso. Tutto bene, ok. Ma Lukaku deve farsi rispettare a suon di gol. Quelle poche volte che lo si visto avventarsi sulla palla in profondità, creando scompiglio tra i difensori avversari, abbiamo rivisto il grande attaccante. E' marcatissimo, vero. E purtroppo gli arbitri consentono a chi è preposto al suo controllo, di ricorrere alle maniere troppo forti: l'ultino è stato Acerbi che ha giocato con le mani addosso a Lukaku per tutta la partita. Ma da lui i tifosi si aspettando ben altro che le continue sponde per i compagni, sponde che tropo spesso finiscono per essere neutralizzate".
"Il secondo pensiero è un complimento per quanti, fin dal settembre scorso, hanno continuato ad indicare il Napoli come un legittimissimo pretendente allo scudetto. Io non sono tra questi, non ho difficoltà ad ammettere il mio peccato. Ancora oggi non riesco a digerire la questione Kvara. Proprio per questo, mi congratulo con chi ha avuto la vista più lunga. Un nome per tutti, quello di Mimmo Malfitano, che ha continuato, anche nei momenti più bui, che speriamo siano del tutto passati, la sua fede in proposito. Per Mimmo, il prossimo maggio potrebbe voler dire scudetto. Amen, speriamo che mormori un angelo passando...", ha concluso.
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