I napoletani non dimenticano Demme, messaggi bellissimi per il suo compleanno
Il centrocampista italo-tedesco, ex Napoli che oggi gioca nell'Hertha Berlino, ha spento 34 candeline e dalla città partenopea non pochi messaggi per lui.

34 candeline, il 21 novembre 2025, per Diego Demme. Arrivato a Napoli a gennaio 2020, in un momento difficile per il Napoli e, di lì a poco, drammatico per il mondo intero a causa dello scoppio della pandemia (Covid-19), si è rivelato sin da subito come timoniere perfetto di un vascello in bilico tra le onde altissime di una tempesta iniziata con Ancelotti. Scelto da Gattuso, erede di Carletto sulla panchina azzurra, ci ha messo meno di un secondo a dire il commosso "sì" (dopo il "no, grazie" alla Juventus). Ha agito d'impulso, sentiva il destino accelerare verso la chiusura di un cerchio.
Il padre Vincenzo, grande tifoso di Maradona e del Napoli negli anni del Pibe, lo ha chiamato Diego mica per caso? E così, nonostante il peso sul braccio della fascia di capitano del Lipsia (amatissimo dai compagni e dai tifosi) capolista in Bundesliga ed impegnato in Champions, Diego accetta subito la proposta del Napoli. Lo ha fatto senza guardare la classifica, non ha nemmeno per un attimo pensato alla proiezione della sua carriera: ha semplicemente messo in valigia i sentimenti migliori ed è arrivato qua per dare il suo contributo e per realizzare il suo sogno. Il tempo di ambientarsi in una città che in parte già conosceva ed è diventato subito l'equilibratore della squadra: ha rimesso in piedi i compagni, gli ha ridato ordine e bussola nel cuore del gioco. Metà stagione per lui e subito una meravigliosa ed insperata Coppa Italia in tasca battendo la Juventus in finale a giugno del 2020.
Nella stagione successiva, Ringhio gli preferisce inizialmente il nuovo arrivato Bakayoko. Una scelta inspiegabile, ma Demme reagisce da grande professionista e continua a pedalare senza sosta. Ed infatti torna titolare dopo un po': con lui in campo una media punti che - dalla stagione precedente - continua ad essere di oltre 2 punti a partita. Segna anche due gol in campionato e uno in Europa League. A fine anno, mentre il Napoli si avvia al ritorno in Champions, Gattuso decide nuovamente di puntare sul "robusto" Tièmouè. Un'idea che si rivela ancora una volta pessima: il Napoli anche per questo (andando oltre un clamoroso furto per un rigore inesistente concesso alla giuventus: Cuadrado commette fallo e gli viene regalato un penalty) si fa superare dai bianconeri dopo lo sciagurato pareggio in casa contro l'Hellas Verona. Ancora ci chiediamo come sia stato possibile, ma forse è meglio dimenticare una pagina assurda della nostra storia recente.
Via Gattuso, dentro Spalletti. Luciano stravede per lui, ha in mente un ruolo alla Pizarro nella sua Roma. Nel corso di una fottutissima amichevole Napoli-Pro Vercelli, a causa di un fottutissimo, inutilissimo e sciaguratissimo fallo di uno sciocco avversario, rimedia un serio infortunio al ginocchio. E' fine luglio. Torna a fine settembre. Nel frattempo esplode definitivamente Stanislav Lobotka. Per Diego Demme 25 presenze ed un gol: ogni volta che viene scelto le sue prestazioni sono ottime. Il Napoli lotta per lo scudetto, ma alla fine chiude al terzo posto: si torna in Champions.
Nella stagione successiva, questa volta ad agosto, durante un allenamento, un'entrata di Anguissa gli procura una frattura (infrazione al cuboide) del piede sinistro. Per lui solo 7 presenze nell'anno dello scudetto, ma per Spalletti - lo ha anche scritto nel suo libro - è un esempio per impegno, dedizione, passione, attaccamento ai colori. Tricolore meritatissimo anche per Diego.
Nell'ultimo anno di contratto rifiuta - giustamente - offerte al ribasso perché la speranza era di poter dare ancora il suo contributo dopo l'addio di Spalletti. Deve sopportare anche tante cattiverie e bugie, ma non ci bada più di tanto e preferisce continuare a lavorare duramente come suo solito. Ed infatti il nuovo arrivato, mister Garcia, spende parole importanti per lui. Il club, però - che voleva cederlo, ma senza fare sconti sul cartellino - dice al francese di puntare su altri, come ad esempio il nuovo arrivato Cajuste. Allucinante. Il Napoli va malissimo, al posto di Garcia arriva Mazzarri e il copione si ripete. Walter è impressionato da Demme e lo dice senza giri di parole. Ma evidentemente qualcuno ha deciso che Diego non deve giocare. Fa il suo esordio stagionale in Coppa Italia, contro il Frosinone. Al Maradona il primo tempo si chiude sullo 0-0. Demme gioca abbastanza bene e sembra avere la forza di reggere tutti i 90' nonostante fosse la prima partita da titolare dopo tanto tempo. E invece Mazzarri al 9' del secondo tempo lo sostituisce. Scelta inspiegabile: Napoli-Frosinone finisce 0-4. L'ultima presenza il 13 gennaio contro la Salernitana: subentra a Cajuste - assurdo no? - ed è decisivo nell'azione del 2-1 finale per il Napoli. Il pubblico lo applaude perché ha capito tutto. Nella sessione invernale del calciomercato subisce altre cattiverie, ma tira dritto per la sua strada. E fa bene. L'ultimo vergognoso affronto che subisce è l'esclusione dalla lista per il campionato dopo il mercato. In rosa c'è il "leggendario" Dendoncker. A fine anno va via per scadenza naturale del contratto. Mai una parola fuori posto, mai una polemica. Solo un comprensibile sfogo dopo il pestone di Anguissa. Ragazzo d'oro, encomiabile.
Per Diego tanti messaggi bellissimi dai napoletani che non lo hanno dimenticato. Eccone alcuni: "Auguri Diego Demme, buon compleanno a te, ragazzo d'oro. Ci hai aiutato in un momento difficile senza fare calcoli. Ti sei tuffato nella tempesta pur di realizzare il tuo sogno di indossare la casacca del Napoli".
E poi: "Hai rispettato i tifosi, sei stato un esempio per i compagni, hai onorato la maglia e il club, che purtroppo non ha fatto altrettanto da un certo momento in poi ed ha commesso qualche errore di troppo nei tuoi riguardi. Una Coppa Italia, uno Scudetto, due figlie orgogliosamente napoletane e una bella favola da raccontare".
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