Monza, metriche pessime. L'analisi della squadra di Alessandro Nesta
L'analisi del Monza di Alessandro Nesta, la squadra brianzola è meritatamente ultima in classifica. Metriche pessime per i lombardi.

Ultimo in classifica con soli 15 punti dopo 32 giornate, il Monza è a un passo dal battere il record negativo di punti nella Serie A a 20 squadre con 3 punti a vittoria, stabilito ingloriosamente dalla Salernitana lo scorso anno con 17 punti. Un record negativo che macchierebbe la storia recente di un club che, fino a poco tempo fa, sognava persino l’Europa. Ma aldilà dei sogni, la realtà parla di una salvezza che non è mai stata un obiettivo realistico per il Monza in questa stagione, considerando che già a dicembre, dopo 17 giornate, la squadra di Alessandro Nesta aveva raccolto appena 10 punti, con una sola vittoria in campionato contro il Verona, datata 21 ottobre 2024. Un filotto – al negativo - di ben 9 partite senza successi, che è culminato con la sconfitta casalinga contro la Juventus per 2-1 e con l’esonero del tecnico romano. Al suo posto Salvatore Bocchetti, a parere di tutti, tifoseria inclusa, non sembrava l’uomo giusto per invertire la rotta, e i numeri lo hanno confermato con 7 partite in cui Bocchetti ha raccolto solo 3 punti, con una vittoria contro la Fiorentina e 6 sconfitte, subendo 16 gol e segnandone appena 6. Una autentica Caporetto che ha persuaso la società, dopo appena due mesi, a richiamare Nesta, sperando in un miracolo che non è mai arrivato. Dal suo ritorno, la squadra ha inanellato 12 partite consecutive senza vincere: 2 pareggi e 10 sconfitte, l’ultima contro il Venezia per 1-0, e con 7 reti fatte e ben 27 subite. La retrocessione è diventata una certezza, con il Monza a -11 dalla zona salvezza rappresentata dal Lecce a quota 26 punti. Unico reale obiettivo rimasto: evitare l’onta di un record negativo che segnerebbe una pagina nera nella storia del club. Ricordiamo che la Salernitana, nella stagione 2023/24, ha chiuso con soli 17 punti, e il Monza, fermo a 15 punti con 6 giornate da giocare, ha ancora 18 punti a disposizione. Per evitare di battere il record della Salernitana, basterebbe raccogliere 3 punti, ovvero una vittoria o tre pareggi. Ma il calendario non aiuta: Napoli, Juventus, Atalanta, Udinese, Empoli e Milan sono le ultime avversarie. Non si può parlare di questa stagione senza citare la morte di Silvio Berlusconi, il patron che aveva portato il Monza dalla Serie C alla Serie A in pochi anni, con un progetto ambizioso e vincente.
Con la scomparsa di Berlusconi, qualcosa si è rotto, generando un mercato estivo deludente, peggiorato da quello di gennaio in cui Galliani ha ceduto pezzi da novanta come Maldini, Djuric, Bondo e Pablo Mari, senza rimpiazzarli adeguatamente dando il segnale indiretto, ma chiaro, che il Monza aveva già alzato bandiera bianca. A 6 giornate dalla fine, il Monza non ha più nulla da chiedere al campionato, se non un briciolo di dignità.
ATTEGGIAMENTO TATTICO E FILOSOFIA DI GIOCO
Il Monza di Alessandro Nesta adotta un sistema di gioco 3-4-2-1, spesso evoluto in un 1-3-5-2, con una difesa a tre e un centrocampo a cinque.
In fase di possesso, la squadra cerca di costruire dal basso, sfruttando la superiorità numerica e coinvolgendo i tre difensori centrali e i due mediani avendo come obiettivo quello di trovare il trequartista per rompere la linea difensiva avversaria e favorire gli inserimenti degli esterni. In fase offensiva, il Monza cerca di sfruttare gli inserimenti degli esterni di centrocampo, che sono abili nella doppia fase. Quando le linee di passaggio vengono chiuse da un pressing alto, uno dei due mediani si abbassa sulla linea dei difensori per creare superiorità numerica e facilitare la costruzione. Inoltre, Nesta chiede ai braccetti di accompagnare l’azione e attaccare l’area avversaria.
In fase di non possesso, il Monza si dispone con un 5-2-2-1 o un 5-4-1, cercando di limitare le opzioni di passaggio degli avversari e mantenere una struttura compatta. Quando la squadra avversaria avanza, gli esterni di centrocampo si abbassano sulla linea dei difensori, formando una linea difensiva a cinque. Nesta chiede ai suoi giocatori di orientare la pressione per impedire agli avversari di costruire facilmente, cercando di chiudere le linee di passaggio e forzare il gioco laterale. Tuttavia, la squadra ha avuto difficoltà nel mantenere la solidità difensiva, subendo molti gol e faticando a contenere gli attacchi avversari.
METRICHE E NUMERI IMPIETOSI
I numeri dei brianzoli sono impietosi: 2 vittorie, 9 pareggi e 21 sconfitte, con appena 25 gol segnati - terzultimo attacco del campionato - e 56 subiti – penultima difesa -. Una media di 0,47 punti a partita e una differenza reti di -31 che risulta la peggiore della Lega. Tra le mura dello U Power Stadium le cose non sono andate certo meglio. Ultimi con 8 punti, 5 pareggi, 10 sconfitte e una sola vittoria – in casa contro la Fiorentina il 13 gennaio scorso per due reti a una -, un “bottino” di 12 reti realizzate – penultimo attacco interno – e 23 subite – quindicesima difesa interna -. Se andiamo su metriche più complesse il risultato non migliora. Ultimi per NPxG – no penalties expected goals – con 0,76, penultimi per NPxGa – no penalties expected goals subiti – con 1,68, ultimi per passaggi negli ultimi 20 metri con media 3,25, ultimi per tiri totali verso la porta – 8,63 di media partita - e per tiri nello specchio – 2,56 a gara -. Fanalino di coda anche in quanto a tiri totali subiti verso la porta con 14,72 di media e per errori che hanno portato a un tiro avversario con 0,94 di media a partita. I brianzoli poi figurano al penultimo posto in quanto a tiri subiti nello specchio con 4,81 di media, per percentuale di tiri subiti nella propria area di rigore con il 68,58% e per palle recuperate con media 35 a partita. Squadra più ammonita della Serie A con una media di 2,28 gialli, il Monza è anche la squadra che batte meno corner con 3,56 di media e quella che dopo il Cagliari – 9 reti subite – ha subito il maggior numero di reti da azioni di corner, ben 8 reti al passivo.
Infine uno sguardo anche alle metriche relative al pressing che mostrano un PPDA di 12,90 – il sedicesimo della Lega – un indice LOS pari a 27,22 – ultimi - e OLOS pari a 17,59 – ultimi -, tutti parametri che confermano la incapacità di andare a pressare alti e di recuperare in fretta il possesso della sfera. Ancora più eloquente la metrica relativa all’altezza media della linea difensiva dei brianzoli - 43,63 metri, la più bassa in Lega – combinata con quella relativa all’altezza media della linea difensiva degli avversari del Monza - 51,55 metri, la più alta in assoluto -, a confermare l’atteggiamento remissivo e di scarsa aggressività della squadra di Nesta.






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