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Come battere il Bologna di Vincenzo Italiano: alla scoperta dei rossoblù

Alla scoperta del Bologna di Vincenzo Italiano, analisi della compagine rossoblù che si appresta a sfidare il Napoli in campionato.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

08/11/2025 08:28 - Campionato
Come battere il Bologna di Vincenzo Italiano: alla scoperta dei rossoblù

Il Bologna si è affacciato alla stagione 2025/2026 con slancio, entusiasmo e fiducia, forte di un rispettabile nono posto in campionato con 62 punti, e soprattutto della vittoria della Coppa Italia, successo che ha segnato un punto di svolta perché ha riportato la squadra a un livello di competitività che mancava dai tempi di Giacomo Bulgarelli, alimentando al contempo la sensazione che questo gruppo possa scrivere ulteriori pagine importanti nel futuro prossimo del club. L’impresa, resa ancora più significativa considerando che la squadra ha dovuto superare l'addio di Thiago Motta e la cessione dei due giocatori migliori del campionato precedente, cioè Riccardo Calafiori e Joshua Zirkzee, si è concretizzata nonostante un avvio difficile con sole due vittorie nelle prime dieci giornate e i risultati deludenti in Champions League.


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Vincenzo Italiano è riuscito a risollevare la squadra, mantenendo alta la competitività e l’entusiasmo, pur cambiando pelle alla squadra sotto diversi aspetti. L’aspetto preponderante è quello che riguarda la pressione ultra-offensiva orientata sull’uomo (il PPDA, secondo i dati forniti da Hudl StatsBomb, è stato di 7.72, nettamente il valore più basso del campionato), verticalità più accentuata in fase di possesso con un uso maggiore dell’attacco diretto, e gioco indirizzato maggiormente sulle fasce per andare alla ricerca del cross e dell’attacco dell’area. Se la squadra di Thiago Motta era stata quella che meno sfruttava i cross per rendersi pericolosa, quella di Italiano è stata la terza a impiegare di più questa soluzione. Non è un caso allora che i fulcri di questo Bologna siano stati i giocatori di fascia: primo su tutti Riccardo Orsolini, ormai nel pieno della maturità e reduce dalla miglior stagione in carriera con ben quindici gol e cinque assist realizzati in campionato; ciò che però forse si tralascia è che il numero 7 rossoblù ha giocato solo 1886 minuti in campionato, circa ventuno partite complete. Si parla di un gol+assist ogni 94 minuti, numeri da top assoluto del campionato. E il so avvio di stagione sembra in realtà un prolungamento di quella passata, con 5 reti già all’attivo che ne fanno il capocannoniere della Serie A. Sull’altra fascia la grande sorpresa era stata Dan Ndoye con i suoi lampi, i suoi dribbling in velocità e la più che discreta freddezza sotto porta visti gli 8 gol in campionato. Il mercato estivo, però, ha imposto nuove sfide con le cessioni di due giocatori chiave: Dan Ndoye, venduto a 42 milioni al Nottingham Forest, e Sam Beukema, ceduto a 31 milioni proprio al Napoli. Proprio come nell’estate precedente, il Bologna si è trovato costretto a individuare a buon prezzo dei sostituti degni che potessero magari un giorno produrre ulteriori plusvalenze; è il caso per esempio di Martin Vitik, difensore centrale ceco classe 2003 acquistato dalla Sparta Praga per 14 milioni di euro. Ma la novità di quest’anno riguarda la volontà di Sartori di affiancare ai tanti giovani alcuni giocatori di grande esperienza e personalità che conoscono molto bene il campionato italiano: Federico Bernardeschi e Ciro Immobile.


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I punti di forza del Bologna

Fin dalle prime indicazioni del pre-campionato Italiano ha dato continuità al 4-2-3-1 che ha portato ottimi frutti nella scorsa stagione. In fase di non possesso il leitmotiv rimane quello della pressione feroce estremamente orientata sull’uomo per recuperare il prima e il più in alto il possibile il pallone, con l’obiettivo di controllare le partite sotto il profilo dell’intensità e del dominio territoriale. Affinché un sistema difensivo del genere possa reggere è fondamentale avere giocatori che credano in maniera quasi dogmatica nei suoi vantaggi, disposti ad allontanarsi di tanti metri dalla zona di comfort per inseguire il diretto avversario e stritolarlo nella loro morsa per vincere i duelli. Lucumì, per esempio, non esita a raggiungere la trequarti avversaria in fase difensiva pur di mantenere una distanza ravvicinata dall’attaccante avversario, sacrificando la prudenza per soffocare il possesso avversario. In fase di possesso, l’idea consisterà sempre nell’avvolgere l’avversario con un possesso palla orientato sulle corsie laterali, sfruttando le continue sovrapposizioni dei terzini e i cambi di gioco per favorire specialmente Orsolini, che dev’essere messo nelle condizioni migliori per cercare la conclusione personale o il cross. Il numero 7 dei rossoblù resta il giocatore più importante della rosa, e non è un caso che Italiano abbia studiato qualche strategia per facilitare le sue ricezioni in ampiezza, come per esempio i tagli interni senza palla del terzino destro Holm per creare una linea di passaggio diretta dal difensore centrale. La struttura nello sviluppo dal basso sia a palla ferma che in movimento sembra essere un 4+1, con Odgaard che abbassa il suo baricentro fino a posizionarsi quasi da mezzala destra. Una particolarità del gioco di Italiano consiste nella disposizione nel tratto basso quando la palla è tra i piedi del portiere: è un 3+2 con Skorupski che funge da centrale dei tre, uno dei due centrali – quasi sempre Vitik - si alza a formare la mediana a due, e Holm stringe la sua posizione e funge da braccetto.

I possibili problemi

Sia Skorupski che Ravaglia si sono rivelati dei portieri affidabili, ma i pessimi numeri in termini di efficienza difensiva, cioè l’accentuata underperformance per quanto riguarda i gol attesi, potrebbero essere un campanello d’allarme per il Bologna sul quale però il tecnico dei felsinei sembra essere già riuscito a incidere se è vero come è vero che il suo Bologna vanta la terza miglio difesa del campionato e la quinta piazza in tema di gol attesi subiti senza rigori. Tra le mura amiche, con una sola rete subita finora, addirittura quella di Italiano è la migliore difesa della lega. L’addio di Ndoye, invece, ha spalancato le porte sulla fascia sinistra a Benja Dominguez. Il classe 2003 ha dimostrato buone qualità tecniche nel gioco dello stretto, ma è certamente meno adatto a occupare l’ampiezza e punire l’avversario negli uno contro uno rispetto allo svizzero, di qui l’idea di acquistare un profilo con caratteristiche diverse come Jonathan Rowe - un esterno rapido e maggiormente verticale - con la consapevolezza che Italiano è il re del turnover e sa calibrare i suoi giocatori in base alla partita. Inoltre, un aspetto che va considerato quando si ragiona sull’atteggiamento estremamente aggressivo in fase di non possesso riguarda le situazioni in cui vengono catapultati alcuni giocatori quando si vedono trascinati via dalle loro zone per seguire il diretto avversario. In alcune gare infatti si è verificata la situazione per cui gli avversari alzavano i terzini sulla linea degli attaccanti, sia in ampiezza che in zone più centrali; questo costringeva, per via delle richieste di Italiano, giocatori come Orsolini e Dominguez a gestire delle situazioni nei panni di un quinto, o addirittura da braccetto. L’argentino in particolare è sembrato estremamente in difficoltà a causa delle sue limitazioni strutturali e atletiche. Da questo punto di vista Ndoye, pur non essendo un giocatore difensivo, era sicuramente in grado di cavarsela meglio grazie alla sua velocità e alla sua potenza.

Come battere Italiano

Per battere il Bologna di Vincenzo Italiano 2025/26, occorre conoscerne bene le dinamiche di costruzione e sviluppo del gioco per capire che serve neutralizzare il suo gioco verticale e sfruttare le transizioni difensive, soprattutto sulle fasce. Pressione alta e densità centrale sono chiavi tattiche. Ecco come affrontare e superare il Bologna di Italiano:

IDENTIKIT TATTICO

Sistema di base: 4-2-3-1, con varianti offensive come 2-3-2-3 e 2-1-4-3.

Stile di gioco: Dinamico, verticale, tecnico. Costruzione dal basso, transizioni rapide, esterni offensivi molto coinvolti.

Novità stagionali: Inserimento di Ciro Immobile e Federico Bernardeschi, maggiore peso offensivo e possibilità di schierare due punte.

bologna identikit

COME CONTRASTARE IL BOLOGNA

1. Pressione alta sulla costruzione

• Italiano ama costruire dal basso con i centrali e i mediani.

• Soluzione: pressing coordinato sui difensori e sul regista per forzare errori o lanci lunghi.

2. Bloccare le transizioni offensive

• Il Bologna è letale quando recupera palla e riparte.

• Soluzione: copertura preventiva con centrocampisti centrali e terzini stretti per chiudere le linee di passaggio.

come battere Bologna

3. Sfruttare le fasce in fase offensiva

• I terzini del Bologna spingono molto, lasciando spazi dietro.

• Soluzione: attaccare con esterni veloci e sovrapposizioni per creare superiorità numerica.

4. Densità centrale contro il 4-2-3-1

• Il trequartista e le mezzali cercano combinazioni rapide.

• Soluzione: centrocampo a 3 con un mediano fisico e due mezzali di interdizione per chiudere gli spazi tra le linee.

come battere Bologna

5. Gestione del possesso

• Il Bologna soffre quando non ha il controllo del ritmo.

• Soluzione: mantenere il possesso con pazienza, alternando gioco corto e lungo per disorientare la pressione.

soprattutto bologna

Per vedere il filmato clicca sul play sottostante:

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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. Giornalista pubblicista iscritto all'ODG Campania, a fine anni '90 ha seguito da vicino il Napoli, sia Primavera che prima squadra.

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