Genoa, la rivoluzione di Vieira. Alla scoperta della squadra rossoblù
Alla scoperta della compagine rossoblù di Patrick Viera. La squadra è profondamente cambiata da quando il francese è arrivato sulla panchina ligure.

Quando Patrick Vieira è arrivato al Genoa lo scorso 21 novembre, con il club che attraversava una fase critica, sia dal punto di vista istituzionale che sportivo, in pochi credevano nel tecnico ex Strasburgo. La squadra non aveva continuità di rendimento e il pubblico, storico e appassionato, sembrava distante dopo le cessioni estive di Gudmundsson e Retegui. Vieira, però, ha saputo affrontare la situazione con determinazione e lucidità, imponendo un'identità chiara fin dai primi giorni e riuscendo a stupire la maggior parte degli addetti ai lavori per la naturalezza con la quale è riuscito a entrare nell’ambiente prima ancora che nelle teste dei calciatori.
Approccio tattico e filosofie di gioco. Fin dalla sua prima conferenza stampa, il tecnico francese aveva delineato i punti fondamentali per rilanciare il Genoa: più possesso, maggiore aggressività e più giocatori dentro l’area avversaria. Questi principi, che abbiamo riassunto di seguito, si sono poi tradotti in una strategia concreta, ispirata alla filosofia di Pep Guardiola, ma adattata alle caratteristiche della squadra rossoblù:
Uscita palla ragionata - Invece di abbassare un regista per impostare, Vieira ha preferito affidare la costruzione ai difensori centrali, garantendo equilibrio in caso di perdita del possesso;
Terzini offensivi - Ha trasformato Zanoli in un laterale alto, per favorire l’ampiezza e le sovrapposizioni;
Verticalità intelligente - Il possesso palla non è fine a sé stesso, ma orientato alla ricerca veloce di Pinamonti e dei due esterni avanzati, Zanoli e Thorsby;
Rilancio di Miretti: nel ruolo di sottopunta, l’ex juventino ha raddoppiato i suoi numeri in termini di gol e assist, mostrando una maggiore visione offensiva.
Gestione della rosa e impatto emotivo
Uno degli aspetti più rilevanti della gestione Vieira è stata la capacità di coinvolgere tutti i giocatori. Ha dato opportunità ai giovani del vivaio, come Masini e Venturino, e ha sfruttato la rapidità di Ekuban ed Ekhator per spaccare le partite nei secondi tempi, ma sta anche provando a rivalutare il talento indiscutibile di Messias. La sua leadership è risultata determinante per creare un gruppo compatto, senza un'unica stella, ma con diversi protagonisti a turno.
Solidità e continuità
A livello difensivo, il Genoa è diventato molto difficile da battere. La squadra applica sempre le distanze giuste, legge bene le linee di passaggio e commette pochi errori, fattori che hanno consentito al Grifone di ottenere risultati anche nelle partite più ostiche, e anzi, anche quando non riesce a creare grandi occasioni, riesce comunque a raccogliere punti fondamentali per la classifica.
Stabilità societaria e prospettive future
La rinascita del Genoa, tuttavia, non poteva prescindere da una ritrovata stabilità finanziaria, garantita dall'imprenditore romeno Sucu, che ha rilevato il club e ha garantito risorse fresche per il futuro. Con una media punti di 1,47, Vieira ha ottenuto il miglior rendimento del Genoa in Serie A dai tempi di Gasperini, riportando entusiasmo e progettualità, al punto che ormai il suo futuro sembra centrale nel progetto del club, con la dirigenza intenzionata a confermarlo per costruire un ciclo duraturo. Vieira ha dimostrato di essere non solo un ottimo tecnico, ma anche un leader capace di risollevare un ambiente depresso e trasformarlo in una squadra competitiva.
Metriche Fase difensiva
La fase che maggiormente ha risentito in positivo del lavoro del tecnico transalpino è senza dubbio quella difensiva. Con 1,23 gol di media subiti a partita i rossoblù si posizionano decimi, mentre vantano un ottimo sesto posto nella graduatoria relativa alle reti subite all’interno della propria area di rigore con una percentuale pari all’81%. Ottimo anche il dato relativo ai clean sheets, con Leali protagonista di 11 gare a rete inviolata, anche su di lui, all’inizio della carriera indicato come grande promessa solo parzialmente mantenuta, pare tangibile il lavoro di recupero soprattutto mentale svolto dal nuovo tecnico.
Metriche Fase di non Possesso
Come sempre sottolineiamo, una buona fase difensiva è figlia di un buon lavoro in fase di non possesso e di transizione negativa. La metamorfosi maggiore si è vista probabilmente proprio in questa fase, passando da una squadra con blocco basso e poco propensa alla riaggressione immediata con Gilardino, ad una che con Vieira vanta un PPDA pari a 11,03, ossia il quinto della lega. La propensione alla aggressione specie in mezzo al campo è certificata ulteriormente dal secondo posto per passaggi intercettati con 7,86 di media a gara e dal quarto per contrasti vinti a partita con 10,4 di media. Ottimo anche il dato relativo alla media dei controlli palla persi - 15,5, quarto posto -.
Metriche Fase di Possesso
Una volta recuperato il possesso, le transizioni positive del Genoa sono sempre poco manovrate e alquanto veloci nella verticalizzazione, specie sulle fasce. Questo perché Vieira è ben consapevole della poca qualità presente in mezzo al campo, dove agiscono elementi molto validi in quanto a gamba e prestanza atletica – Frendrup su tutti -, ma dalla cifra tecnica non eccelsa. Il possesso palla presenta una percentuale di poco superiore al 46%, quattordicesimo, e quello nell'ultimo terzo di campo (FIELD TILT), risulta anche più basso, 42,39%, quindicesimo. Anche la percentuale di precisione al passaggio - 79% quella generale (quindicesima), solo il 62,5% quella relativa ai passaggi nell’ultimo terzo di campo (terzultima) -, evidenzia la poca qualità su ci può contare il tecnico dei liguri.
Metriche Fase Offensiva
Nella fase offensiva forse i maggiori problemi per i rossoblù, che vantano il peggior attacco del torneo in trasferta, con una media reti realizzate a gara pari a 0,65. In generale l’attacco dei liguri figura quindicesimo in assoluto con media 0,86 reti a partita. Tanto la media dei passaggi completati negli ultimi 18 metri - 3,6, terzultima - quanto quella relativa ai passaggi completati nell’ultimo terzo di campo - 19,8, ultima -, sono lì a certificare la scarsa incisività del Genoa in fase di concretizzazione.
Analisi SWOT – Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats
Punti di forza e di debolezza
Infine, abbiamo riassunto nella grafica finale quelli che sono i principali punti di forza che si traducono in potenziali minacce per gli azzurri e di debolezza, potenziali opportunità per il Napoli, dei liguri. Tra i primi, certamente questa capacità di creare grande densità in mezzo al campo e di pressare con ottima intensità per il recupero veloce del possesso, la propensione a cercare la superiorità in fascia con le sovrapposizioni di terzini e mezze ali, l’abilità nella occupazione degli spazi in fase offensiva e una discreta solidità nella fase difensiva. Tra i secondi, la atavica difficoltà nella fase di concretizzazione, la perdita di pericolosità e imprevedibilità offensiva legata alle cessioni di elementi come Retegui.
Per vedere il filmato clicca sul play sottostante:






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