Alla scoperta del Lecce di Giampaolo: analisi tecnico-tattica e metriche
Scopriamo il Lecce di Marco Giampaolo, analisi dettagliata della compagine pugliese. Nelle ultime 11 gare i salentini hanno raccolto la miseria di 4 punti.

Alla scoperta del Lecce. Marco Giampaolo è noto per un calcio posizionale, ordinato e ragionato, con grande attenzione alla costruzione dal basso e al dominio del centrocampo. Le sue squadre spesso usano: Sistema di gioco: 1-4-3-3/1-4-2-3-1. Sistema in Fase di Possesso: 1-3-2-4. Sistema in Fase di non Possesso: 1-4-4-2/ 1-4-5-1
Fase di possesso. Costruzione bassa con i centrali larghi e il mediano che si abbassa tra di loro o accanto (a seconda del pressing avversario). Mezzali dinamiche: una va in ampiezza per compensare l’assenza di veri esterni offensivi. Il trequartista, Helgason o Kaba, si muove tra le linee per ricevere e servire le due punte. La punta, Krstović, si muove in verticale, attaccando la profondità o venendo incontro per creare superiorità numerica.
Fase difensiva. Pressione media, non ultra-offensiva, ma orientata al recupero palla veloce se persa in zone centrali. La squadra si compatta in un 1-4-4-2/1-4-5-1 con il trequartista che si abbassa accanto alle mezzali. Linea difensiva alta ma protetta da un buon filtro centrale: il mediano, Ramadani o Coulibaly, diventa fondamentale. Il pressing inizia solitamente dopo la metà campo.
Transizioni
Difesa → Attacco: cerca verticalizzazioni rapide sfruttando il trequartista come perno.
Attacco → Difesa: riaggressione immediata con l'obiettivo di chiudere le linee centrali.
Punti di forza:
– L’ attaccante centrale Krstovic non dà mai punti di riferimento ed è abile sia nell’inserirsi che nel far salire la squadra;
– Esterni abili nell’1vs1 e nel sapersi inserire;
– Buon utilizzo delle fasce laterali.
Punti di debolezza:
– Il giro palla a volte risulta lento e prevedibile;
– Troppa aggressività in transizione difensiva nella propria metà campo concedendo troppi falli e sbagliando alcune uscite;
– Pericolose situazioni di 1vs1 sulle fasce laterali e poca propensione a difendere da parte degli esterni alti;
– Poche alternative a Krstovic.
METRICHE
Per completare l’analisi dell’avversario di turno degli azzurri, abbiamo estrapolato le metriche più significative, quasi tutte all’insegna del minus. Nelle ultime 11 gare i salentini hanno raccolto la miseria di 4 punti, frutto di 4 pareggi e 7 sconfitte, con 6 reti all’attivo e ben 14 al passivo. L’ultima vittoria dei salentini risale al 31 gennaio 2025 in casa del Parma per 1 a 3, mentre l’ultimo successo casalingo è ancora più datato – 2 reti a 1 al Monza – il 15 dicembre 2024. Da allora in casa 3 pareggi e 6 sconfitte, con 4 reti segnate e ben 15 subite.
In quel di Via del Mare le cose non vanno di certo meglio. I giallorossi infatti vantano il terzultimo rendimento casalingo della Serie A, con 15 punti, frutto di 3 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte. Penultimo attacco casalingo con 12 reti e penultima difesa interna con 30 reti al passivo. In totale, con un saldo di -18, il Lecce risulta penultimo per differenza reti casalinga.
Impietosi i numeri relativi alle metriche del club di Sticchi Damiani, tanto in quelle di matrice offensiva quanto difensiva. In attacco per esempio hanno un risicato 5% di percentuale di conversione in gol delle occasioni create, ovviamente il peggiore, ma sono anche ultimi in quanto a expected goals creati per ogni tiro con 0,07. Anche nella precisione al tiro, con una percentuale del 26,3%, sono penultimi e in assoluto evidenziano il peggior attacco della Lega con appena 24 reti realizzate. Molto penalizzati nei rigori al passivo – ben 10 fischiati contro – subiscono molto sulle palle alte, come si evince anche dalle 10 segnature subite di testa. In generale i salentini poi hanno la terzultima posizione in quanto a reti subite, ben 56 al passivo.
Anche il differenziale tra gol attesi all’attivo e gol attesi al passivo, evidenzia un gap pesante degli uomini di Giampaolo, che con un saldo medio negativo di -0,67 a partita, figurano al penultimo posto in classifica, dato mostrato nella grafica che segue e che spiega in modo chiaro e inequivocabile come i giallorossi facciano molta più fatica a essere pericolosi di quanto invece siano costantemente in pericolo.
Infine, abbiamo voluto evidenziare l’abilità del centravanti nel concludere con una certa frequenza verso la porta, sia pure con poca precisione. Krstovic, come mostra la grafica, con 127 tiri scagliati verso la porta, è il giocatore che in assoluto conclude di più della Serie A, meglio di Lautaro (102), Nico Paz (96), Kean e Castellanos (88), Retegui (85) e via via gli altri, Per il Napoli da notare l’ennesimo dato di eccellenza di Scott McTominay, primo degli azzurri in classifica (undicesimo) con 70 conclusioni in totale.





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