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"Quando Francoforte e Napoli erano sorelle". L'approfondimento storico di Forgione

Angelo Forgione analizza alcune commistioni storiche tra le cittā di Francoforte e Napoli: "Tutto inizia con il capostipite Mayer Rothschild".


RedazioneRedazioneTestata giornalistica

21/02/2023 08:55 - Altre notizie
Quando Francoforte e Napoli erano sorelle. L'approfondimento storico di Forgione

Il Napoli questa sera sarà di scena a Francoforte per la gara di Champions League, tra le due città esistono alcune importanti commistione storiche così come riporta Angelo Forgione nel suo approfondimento sulla sua pagina Facebook. "Francoforte, sede della borsa più importante della Germania e della Banca Centrale Europea. Ed è proprio la finanza internazionale a legarla a Napoli. Guardate il simbolo dei Rothschild di Francoforte, la dinastia di banchieri più famosa e potente del mondo. Si tratta di cinque frecce che passano per un punto, e due di quelle frecce puntano a Francoforte e a Napoli. Tutto inizia con il capostipite Mayer Rothschild, che nel Settecento ebbe cinque figli: Amschel, Salomon, Nathan, Karl e Jacob. I ragazzi furono formati a dovere sull’attività economica e finanziaria del padre, e poi piazzati nelle quattro capitali europee più importanti del primo Ottocento per aprire filiali ed espandere l'attività di famiglia. Il primogenito Amschel rimase a Francoforte per gestire la società base. Salomon fu mandato a Vienna, Nathan a Londra, Karl a Napoli e Jakob a Parigi".


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Poi prosegue: "Fu così creato l'emblema: un braccio che stringeva cinque frecce, poi sintetizzato nella versione moderna. Le frecce rappresentavano i cinque fratelli e il punto d'intersezione era lo scopo che univa tutta la famiglia: dominare la finanza europea presidiando le capitali continentali e finanziando il debito sovrano degli stati".

"Karl visse a Napoli dal 1821 fino alla sua morte, nel 1855. Aprì la sede della sua attività a Chiaja, presso la cui riviera acquistò come dimora la villa Acton, attuale villa Pignatelli. Il casato napoletano dei Rothschild passò in eredità al figlio ma fu chiuso nel 1863, una volta preso atto che Napoli, non più capitale, non era al centro delle politiche del nuovo Regno d'Italia e la sua importante borsa perdeva rilievo. La famiglia, da Francoforte, prese a patrocinare la nascita di alcune banche torinesi e genovesi da supporto allo sviluppo industriale ed edilizio del Nord. Iniziava così la desertificazione finanziaria di Napoli, sancita dalla morte del glorioso Banco di Napoli alla fine del Novecento", conclude Forgione.


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